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Informazione sulla pubblicazione:
Bio-bibliographia: Le opere e i giorni di un canonista francescano. Bio bibliografia del professore P. Andrea Boni ofm in occasione del suoottantesimo compleanno

 
 
 
Foto Etzi Priamo , Bio-bibliographia: Le opere e i giorni di un canonista francescano. Bio bibliografia del professore P. Andrea Boni ofm in occasione del suoottantesimo compleanno , in Antonianum, 82/1 (2007) p. 171-182 .

Presentazione

Il P. Andrea Boni compie quest’anno il suo ottantesimo genetliaco. Un bel traguardo da ricordare e celebrare, giacché il Salmista avverte che «dies annorum nostrorum sunt septuaginta anni, aut in valentibus octoginta anni» (Ps. 89, 10). Peraltro l’età dei «più robusti», e ci piace rilevarlo, il P. Andrea la raggiunge in compagnia di un augusto Coetaneo: «il Signor Papa» Benedetto XVI, come direbbe con affettuosa riverenza san Francesco d’Assisi.

Già dieci anni or sono, in occasione del solenne conferimento del titolo di Professore Emerito al P. Boni (16 aprile 1997), ci siamo occupati della poliedrica attività di ricerca e di studio e delle molteplici pubblicazioni dell’insigne Confratello e Collega. La sua notevole produzione scientifica riguarda principalmente, ma non esclusivamente, la vita consacrata nei suoi fondamentali aspetti teologico-giuridici e storico-organizzattivi, per cui i suoi importanti contributi risultano essere, già oggi, fonte ineludibile di informazione e di confronto per tutti coloro, soprattutto studiosi e specialisti, che si interessano delle problematiche della consacrazione di vita, specialmente in riferimento alla sua istituzione divina e alla sua istituzionalizzazione ecclesiale; al superamento di alcune posizioni dottrinali inerenti alla vita religiosa, troppo legate alla Scolastica, nel recupero del genuino pensiero dei Padri della Chiesa e dei Giuristi dell’età classica del diritto canonico, almeno fino a Uguccione da Pisa († verso il 1200); alla natura e all’«artefice principale» della consacrazione religiosa; all’essenza della professione religiosa, intesa come patto o alleanza sponsale (fides) contratta con Cristo, di cui i «tre consigli evangelici» di povertà, castità e obbedienza sono l’esplicitazione. Importanti e innovativi apporti sono stati altresì forniti dal Prof. Boni anche in riferimento alla retta comprensione del celibato sacerdotale e all’interpretazione della tredicesima Costituzione («Ne nimia») del IV Concilio Lateranense. Il P. Boni chiarifica che la legislazione di quel Concilio, celebrato nel 1215, non è affatto coercitiva della libertà carismatica della vita religiosa, ma è semplicemente promozionale. Il Lateranense IV, col suo insegnamento (istituzione di religione e regola istituzionale), ha inteso solamente di fornire delle linee orientative, di comune interesse e di qualificazione per tutti gli ordini religiosi. Fondamentale e risolutrice di molti problemi è la distinzione, ben illustrata dal P. Boni, tra «regola ecclesiastica» e «legge ecclesiastica» (concetto di voto e di professione religiosa, rapporto tra Vangelo e vita religiosa, organizzazione comunitaria della medesima, obbligo del celibato sacerdotale, ecc.). Pertanto, a una decade di distanza, crediamo di soddisfare il logico interesse degli studiosi fornendo l’elenco aggiornato delle pubblicazioni del Prof. Andrea Boni il quale, benché «giubilato», in questo decennio ha continuato ad investigare e a pubblicare con giovanile passione ed esuberanza. Insieme alla bibliografia, che abbiamo procurato fosse la più completa possibile, offriamo anche i dati biografici più salienti del Festeggiato che, in qualche modo, costituiscono il contesto vitale delle sue opere. Ma in modo particolare, vogliamo con questo gesto rendere al P. Boni, alla sua nobile figura di uomo, di religioso e di studioso, un omaggio certo modesto, ma sentito oltreché doveroso, e ciò per vari motivi: di amicizia, di riconoscenza e di stima. Ci sia pertanto consentito solo di «soggiungere "ad hominem" che il Boni ci ha dato una lezione ed un esempio di etica professionale, dimostrando che il coraggio unito a un profondo desiderio di chiarezza e di verità, non è mai dannoso o pericoloso, poiché costringendoci a passare per strade nuove ed impensate ci porta ad una conoscenza più profonda e più benefica della realtà, facendoci trovare autentici ed incrollabili valori, laddove la pusillanimità di molti temeva di trovare il vuoto. Non crediamo di esagerare perciò nell’affermare che sotto tutti gli aspetti, non escluso quest’ultimo, il lavoro del Boni è esemplare e positivo»

1. Profilo biografico

P. Andrea Boni è nato il 9 gennaio 1927 a Vinca di Fivizzano (Massa-Carrara), un ridente paesello montano della Lunigiana. Al fonte battesimale ricevette il nome benaugurale di Francesco. I luoghi e l’ambiente umano della sua infanzia rimarranno per sempre il naturale paesaggio della sua anima, il repertorio inesauribile del suo linguaggio. Anche la sua scelta della vita religiosa francescana avvenne, quand’era ancora adolescente, quasi sulla linea di continuità della visione della vita propria della sua gente, la cui indole: la pietà sincera, il gusto delle cose semplici, l’intelligenza intuitiva e concreta incline alle sentenze proverbiali, il buon umore anche nelle tribolazioni, ha avuto tanto peso in lui quanto il severo tirocinio ecclesiastico, vissuto peraltro con pienezza di dedizione. Accolto dunque tra i Frati Minori della Provincia Ligure - la Lunigiana geograficamente si estende tra Toscana (Massa-Carrara) e Liguria (La Spezia) e la sua area coincide col bacino del fiume Magra del quale Dante scrisse appunto «che per cammin corto parte lo Genovese dal Toscano» (Parad. IX, 89-90) - iniziò, nel Collegio Serafico di Genova, gli studi ginnasiali e liceali. Vestito il saio francescano (3 agosto 1944) e compiuto l’«anno della prova» a Pietra Ligure, dov’era finalmente approdato il Noviziato dopo varie peregrinazioni causate dall’imperversare della seconda guerra mondiale, il 13 agosto 1945 vi emise la professione semplice. Completati gli studi umanistico-liceali nel convento francescano di Voghera (PV) ed iniziato nel frattempo il corso teologico, il 4 ottobre 1949, a Levanto (SP), fece la professione solenne. Terminati i quattro anni del corso teologico, il 29 giugno 1952, nella Cattedrale di Sarzana, fu ordinato sacerdote dal Vescovo di La Spezia Mons. Giuseppe Stella. Tra i vari Frati incontrati nei suoi anni giovanili e che, in misura più o meno larga, hanno influito nella sua formazione umana, spirituale e culturale, il Prof. Boni conserva un particolare e profondo ricordo del P. Basilio Schenone che fu il Ministro Provinciale nelle cui mani emise la sua professione solenne (in seguito sarà pure Segretario e Definitore generale dell’Ordine dei Frati Minori). Personalità potente e insieme ricca di umanità e mitezza, P. Schenone, che era anch’egli canonista, sembrò dar corpo agli ideali del giovane P. Boni che, non a caso, gli dedicò la sua prima opera pubblicata.

Novello sacerdote, nell’ottobre del 1952 P. Boni venne inviato a Roma per dedicarsi allo studio del diritto canonico presso l’allora Pontificio Ateneo Antonianum. Ottenuta la licenza nel 1954, nel 1956 difese la tesi dottorale De admissione ad Novitiatum in legislatione Ordinis Fratrum Minorum (diretta dal Prof. Adolfo Ledwolorz O.F.M.; integralmente pubblicata nel 1958 nella collana «Studia Antoniana» del Pontificio Ateneo Antonianum). L’indole intellettuale del P. Boni si rivelò già in questa sua dissertazione dottorale valutata summa cum laude (cfr. Acta Ordinis Fratrum Minorum 76 [1957], p. 32): capacità di analisi e di sintesi, peculia­re attenzione all’evoluzione storico-giuridica delle questioni, aderenza alle fonti, obiettività ed equilibrio nel giudicare, rigore nell’argomentare, chia­rezza nell’esporre, sicché il recensore di questa tesi per la prestigiosa ri­vista Commentarium pro Religiosis, P. L. De Pauli C.M.F., poté scrivere che l’opera era stata elaborata «cum sensu iuridico non communi» (CpR 39 [1960], p. 115).

Rientrato nella sua Provincia, vi ricoprì incarichi didattici e formativi: docente di lettere nel Collegio Serafico di N.S. del Monte a Genova (1956-1958); Maestro dei chierici teologi e professore di diritto canonico nello Studio Teologico Francescano Ligure di Levanto.

Il 24 settembre 1964, con l’obbedienza dell’allora Ministro Generale dell’Ordine dei Frati Minori P. Agostino Sépinski, P. Boni ritorna a Roma come professore incaricato di diritto canonico nel Pontificio Ateneo Antonianum, dove ha sempre insegnato fino al 1997, arrivando ad essere promosso professore ordinario (4 gennaio 1972) e ri­coprendovi vari uffici accademici, quali quello di Segretario generale del­l’Ateneo e, più volte, di Decano e Vice-Decano della Facoltà giuridica. Nel frattempo, P. Andrea ha pure servito, con dedizione pari alla sua competenza, l’Ordine dei Frati Minori come membro di varie commissioni, specialmente giuridiche, e del collegio dei consultori per le controversie deferite al Ministro Generale. Nel 1973 partecipò al Capitolo generale di Madrid in qualità di perito della Commissione internazionale per la revisione delle Costituzioni Generali dell’Ordine e venne eletto Definitore generale pro lingua italica. Erano gli anni affascinanti e complessi del rinnovamento post-conciliare; guidava l’Ordine dei Frati Minori verso una nuova stagione il brasiliano P. Costantino Koser, al suo secondo mandato di Ministro Generale. Espletato in maniera encomiabile il suo incarico, che lo vide impegnato, a nome del Governo centrale dell’Ordine, anche nella risoluzione di delicate questioni all’interno della nostra Fraternità universale, nel 1979  P. Boni riprese la docen­za presso il Pontificio Ateneo Antonianum. Dal 1982 al 1994 è stato professore incaricato anche presso la Pontificia Università Lateranense.

P. Boni è stato altresì apprezzato Consultore per vari quinquenni della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica e del Pontificio Consiglio per l’interpretazione dei Testi Legislativi[3].

Ma è soprattutto nel campo della ricerca scientifica che il Prof. Boni ha profuso, con singolare solerzia, il meglio delle sue doti di mente e di cuore. Autore di numerose pubblicazioni giuridiche, ha partecipato a vari Congressi, nazionali e internazionali, di diritto canonico, ha tenuto confe­renze e corsi di studio-aggiornamento canonico presso a numerosi Istituti di vita consacrata e Atenei ecclesiastici e civili, apportando significativi contributi specialmente, come si è detto, in ordine alla dimensione giuridico-teologico-ecclesiale della vita consacrata a Dio, i cui importanti contenuti, spesso ante­signani e talvolta «contro corrente», oggi sono divenuti «patrimonio co­mune» della dottrina e, in un certo senso, anche autorevolmente avallati e corroborati dai più recenti Documenti del supremo Magistero sulla consa­crazione di vita e sul celibato sacerdotale nei quali, a nostro sommesso parere, in più di un caso non solo ne è stato accolto lo spirito ma persino onorata la lettera.

In riferimento all’Ordine Serafico, ha investigato intorno a complesse e talvolta secolari problematiche quali, ad esem­pio, l’obbligatorietà sub gravi della Regola dei Frati Minori, la povertà francescana, la clericalità del Prim’Ordine, la Legislazione clariana, l’identità canonica del Terz’Ordine secolare, fornen­do delle opinioni dottrinali obiettive e serene, che hanno contribuito a far sì che il patrimonio carismatico e storico-giuridico della grande Famiglia Francesca­na restasse sempre aderente e fedele alla «grazia delle origini» e, quindi, alla forma e ai valori della vita di san Fran­cesco d’Assisi che, solennemente sanciti dalla Chiesa, sono ele­menti essenziali della vocazione francescana.

Conclusa, dopo quasi sette lustri, la docenza al Pontificio Ateneo Antonianum, dal 1997 al 2003, per volontà del P. Giacomo Bini, Ministro Generale in quegli anni, P. Boni è stato competente e meritevole direttore dell’Ufficio giuridico della Curia Generalizia dell’Ordine dei Frati Minori. Sul finire del 2003 P. Andrea è definitivamente rientrato nella sua Provincia religiosa ligure. Attualmente risiede nel diletto convento di Levanto, sospeso tra il cielo e il  mare delle incantevoli Cinque Terre, dove può felicemente sperimentare quanto sia vera l’affermazione di Cicerone secondo cui «si hortum in bibliotheca habes, deerit nihil» (Epist. ad fam., 9, 4)!

2. Bibliografia

La seguente bibliografia è redatta secondo un criterio e un ordine me­ramente cronologico. I titoli dei volumi sono riportati in corsivo; quelli de­gli articoli sono messi tra virgolette («...»), con l’indicazione in corsivo del titolo della rivista che li contiene; i contributi scientifici ad opere collettive (Atti di Convegni, Enciclopedie, Dizionari, Miscellanee, «Quaderni» etc.) seguono la stessa metodologia usata per gli articoli, ma sono preceduti da un asterisco (*); inoltre, le «voci» apparse nelle Enciclopedie o Dizionari sono eventualmente raggruppate per volume. Normalmente si omette di fare menzione delle Case editrici, a meno che ciò non risulti utile per una più facile individuazione delle opere, specialmente quando queste abbiano titoli simili, mentre si riporta l’eventuale collana o serie d’appartenenza con l’indicazione del numero seriale. Alcuni articoli sono stati precedente­mente presentati dall’Autore sotto forma di conferenza (o comunica­zione, prolusione, ecc.): lo segnaleremo riportando, tra parentesi, la sigla onnicomprensiva (Conf.). Tutte le pubblicazioni sono singolarmente corredate di un numero progres­sivo per cui nessuno di essi ne raccoglie più di una per volta; fanno eccezione le traduzioni in lingue straniere.

 

 

 



 
 
 
 
 
 
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