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Informazione sulla pubblicazione:
Libri nostri: VINCENZO BATTAGLIA, Gesù Cristo luce del mondo. Manuale di cristologia

 
 
 
Foto Kopiec Maksym Adam , Libri nostri: VINCENZO BATTAGLIA, Gesù Cristo luce del mondo. Manuale di cristologia, in Antonianum, 82/3 (2007) p. 607-609 .

La cristologia è la disciplina teologica che ha come oggetto del suo interresse l’evento Cristo, l’evento storico-teologico, studiato alla luce della fede e secondo le regole della ragione critico-scientifica. Senza dubbio a questa tematica la ricerca teologica del periodo postconciliare ha dato un particolare posto, ciò  abbonda di una ricca produzione delle opere dedicate alla cristologia. A parte dei vari saggi, articoli, studi monografici, un posto particolare spetta alle importanti esposizioni complessive, tra cui emergono numerosi manuali di cristologia che propongono le varie impostazioni dell’argomento.

La ricerca postconciliare ha puntato sul problema della giusta relazione fra la cristologia “dall’alto” e la cristologia “dal basso”. Se un tempo la cristologia era abituata a partire con questo primo presupposto cominciando con le definizioni della fede e servendosi di un metodo aprioristico, ora la riflessione riconosce la necessità di iniziare il discorso su Cristo partendo “dal basso”, cioè dalla sua figura reale testimoniata dalla Scrittura avvalendosi del metodo storico-esegetico. Il valore del libro di P. Battaglia sta nel fatto che la sua proposta di cristologia, anche se concede un giusto spazio a questo problema, non si limita però ad esso, tanto che esso sembra aver già ricevuto una discreta soluzione, bensì si pone sulle nuove coordinate in modo da garantire al trattato una impostazione aggiornata e un’ulteriore sviluppo. Un valore particolare del manuale appare prima di tutto nel tentativo intrapreso dall’autore di prospettare la cristologia in una forma rinnovata ed allargata, ciò si manifesta già nella struttura del lavoro sviluppata in tre prospettive: storica, sistematica e pratica. Lo studio quindi è diviso in tre parti. La prima, intitolata «Il “Vangelo” ricevuto dagli Apostoli, dai Padri e dai Concili», è composta di nove capitoli. In essa l’autore, progredendo secondo l’auditus fidei, mira a raccogliere e presentare i dati costitutivi inerenti l’evento Cristo. Con questa parte «viene tracciato un percorso che, partendo dalla cristologia del Nuovo Testamento, conduce, passo dopo passo, a conoscere l’origine, lo sviluppo e il contenuto veritativo irrinunciabile della fede cristologica» (p. 4) della Chiesa. L’autore sottolinea che il luogo in cui questi dati sono depositati è appunto la Chiesa. Essa è l’autentico destinatario e il vero soggetto che fece l’esperienza originaria del mistero di Cristo. La prima testimonianza di questa esperienza costitutiva è stata documentata dai Scritti del NT.  Nei capitoli 1-6 viene presentata la cristologia del Nuovo Testamento, e ciò da due prospettive intrinsecamente congiunte: della fede pre- e post-pasquale. In tal modo emerge il necessario equilibrio tra una ricerca storica (il dato fenomenologico) sulla persona di Gesù e una intelligenza teologica (il significato e la fede) del suo mistero. Nei tre capitoli successivi (7-9) segue la riflessione sulla formazione del dogma cristologico nell’epoca patristica insieme all’apporto dato da alcuni Padri della Chiesa. La seconda parte – «Temi essenziali di cristologia sistematica» – elabora, sulla scia dell’intellectus fidei, i temi essenziali della cristologia odierna, soprattutto nel suo rapporto con gli altri misteri rivelati. In questa parte che va dal capitolo 10 al capitolo 13, l’autore ha scelto i seguenti argomenti: «il mistero di Gesù Cristo e il mistero di Dio Uno e Trino; la valenza soteriologica e antropologica della mediazione assoluta di Gesù Cristo; la salvezza in Gesù Cristo e il dialogo interreligioso; il rapporto tra cristologia e mariologia» (p. 5). La terza parte, riguardante «Gli approfondimenti in prospettiva spirituale», mostra la correlazione tra la riflessione teologica e l’esperienza spirituale del credente, finalizzata ad acquisire una formazione integrale che include insieme l’aspetto contemplativo e sapienziale. Questa parte consta di tre capitoli (14-16) che abbracciano relativamente tre argomenti: «i criteri che stanno alla base di una cristologia contemplativa e sapienziale; il raccordo tra i mysteria carnis Christi e l’assimilazione dei suoi “sentimenti” nel dinamismo della vita spirituale e dell’agire morale; il recupero della simbologia sponsale nel rapporto tra cristologia, ecclesiologia e teologia spirituale».

E’ da notare che, come evidenzia l’autore, il manuale è previsto soprattutto per la ricerca accademica degli studenti del primo ciclo di teologia. Da qui la sua funzione di strumento e guida per lo studio, integrato dalle lezioni tenute dal docente e dal lavoro personale dello universitario.

Ciò per cui un’opera può essere considerata un manuale per uno studio scientifico, lo specifica anche l’autore quando individua nell’introduzione i tre obbiettivi da raggiungere: metodologico, contenutistico, prospettico. Quanto alla metodologia (1) occorre individuare 2 momenti: il metodo e gli strumenti della ricerca scientifico – teologica. A base di questo, l’autore sottolinea che il primo scopo è quello di introdurre e di orientare gli studenti nella pratica del metodo teologico, e ciò in doppio senso: a) nel senso generale, secondo cui l’obiettivo del lavoro sembra essere raggiunto grazie alla sua chiara struttura che agevola al lettore, da una parte, a far distinguere la diversità dei contenuti, metodi e fini specifici ad ogni parte (storica, sistematica, pratica), l’effetto di un triplice oggetto formale, dall’altra invece, unificare le tre varie e distinte prospettive in una totalità organica e sintetica condizionata sempre dallo stesso oggetto materiale; b) nel senso specifico, in quanto la valenza metodologica si manifesta anche nel carattere interdisciplinare del discorso cristologico aperto agli esiti e metodi delle altre discipline: storia, esegesi, ermeneutica, teologia trinitaria, antropologia, ecclesiologia, soteriologia, mariologia, teologia spirituale. Tale interdisciplinarità non cade in una dispersione o frammentazione del sapere, perché ottiene il suo principio unificante nell’evento Cristo.

Per quanto riguarda gli strumenti di base dello studio teologico, necessari a tutti e due livelli, è da apprezzare un frequente richiamo alle fonti, innanzitutto, alla Scrittura, poi ai documenti del Magistero, pure alle opere dei Padri. Oltre ciò, l’autore operando una selezione nel vastissimo panorama della cristologia sistematica contemporanea, giustamente ha deciso di immettere, al termine di ogni capitolo, una rubrica intitolata «Per l’approfondimento» concedendo così al lettore la possibilità di ampliare la materia con l’indicata bibliografia. L’inserimento di tali richiami permette infatti agli studenti rendersi conto della necessità e dell’importanza di tali strumenti di lavoro, in quanto indispensabili ed intrinseci per un adeguato studio teologico.

Il secondo obbiettivo (2) è di carattere contenutistico, per cui tende a presentare i temi fondamentali della cristologia. Benché l’opera di P. Battaglia non pretende essere esaustiva nella trattazione dei temi propri del trattato cristologico, tuttavia indirizza l’attenzione del lettore verso la conoscenza dei contenuti dottrinali essenziali, previsti dal programma del primo ciclo teologico.

La qualità dell’opera sta infine nell’aver delineato alcune piste di ricerca per lo sviluppo della cristologia (3), soprattutto da quando, non limitandosi alla forma astratta e troppo accademica, si applica al vissuto cristiano e comincia a far parte dell’esperienza spirituale, e ciò in doppia dimensione, liturgico-comunitaria e contemplativa. L’originalità delle prospettive segnate dall’autore si manifesta nel fatto che sono ispirate in larga misura dalla teologia francescana, a capo con il Dottore Serafico San Bonaventura.

A base di questa breve e concisa analisi del manuale, si vuole raccomandare la lettura di esso in quanto un aiuto molto utile sia per lo studio degli studenti, sia anche per lavoro didattico dei docenti, ai quali lo si può consigliare come strumento ausiliare di una certa e solida qualità scientifica.



 
 
 
 
 
 
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