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VII Stage di archivistica per operatori negli archivi delle famiglie francescane, Pontificia Universitā “Antonianum” 19-22 novembre 2012

 
 
 
Foto Di Paola Barbara , VII Stage di archivistica per operatori negli archivi delle famiglie francescane, Pontificia Universitā “Antonianum” 19-22 novembre 2012, in Antonianum, 88/1 (2013) p. 193-195 .

Si e svolto a Roma dal 19 al 22 novembre 2012, presso la Pontificia Università Antonianum, il VII Stage di Archivistica per operatori negli archivi delle famiglie francescane, organizzato dalla Scuola Superiore di Studi Medievali e Francescani. Il tema affrontato quest’anno, di particolare interesse per l’uditorio in quanto si tratta di un argomento poco noto e di un campo ancora in larga parte inesplorato, e stato quello degli archivi delle missioni francescane, con particolare attenzione alle missioni in Cina e in Terra Santa.

Ha aperto lo stage il Prof. Pietro Messa, Preside della Scuola, con una introduzione riguardante le tematiche oggetto dell’incontro. E seguita la lezione inaugurale, tenuta da P. Giuseppe Buffon, docente di Storia della Chiesa presso la Pontificia Università Antonianum, il quale ha illustrato le problematiche affrontate nelle ricerche da lui recentemente compiute negli archivi provinciali dei Frati Minori in Francia, per i suoi studi sulla prima edizione in lingua francese delle fonti francescane, pubblicate nel 1968 e note con il nome di Totum.

Hanno poi preso la parola Claudia Costacurta e Donatella Bellardini, che si occupano della catalogazione della biblioteca del Collegio irlandese di S. Isidoro fondato da Luke Wadding, Frate Minore irlandese noto per la monumentale opera Annales Minorum, le quali hanno descritto brevemente il complesso di S. Isidoro, in preparazione alla visita svolta in quei luoghi nei giorni seguenti.

Nel pomeriggio del 20 novembre e intervenuto il Prof. Francesco D’Arelli, Direttore scientifico della Commissione Sinica dell’Ordine dei Frati Minori, che ha parlato delle missioni dei francescani in Cina svoltesi in epoca medievale.

Tuttavia e opportuno considerare il 1576 come vera e propria data di inizio per l’azione evangelica dei missionari in Asia. Difatti, in quell’anno Macao, piccola cittadina sulla costa della Cina meridionale diventata colonia portoghese, fu elevata a diocesi suffraganea di Giappone, Cina e dei regni adiacenti. Macao divenne cosi il punto di partenza per tutti i religiosi, in particolare gesuiti, più vicini alla corona portoghese, che volessero recarsi in Cina. La Santa Sede, al fine di controllare direttamente le attività missionarie in Cina (mentre tale ruolo veniva in precedenza esercitato esclusivamente dal Portogallo in cambio del sostegno finanziario accordato ai missionari), si doto di un nuovo organo per l’esercizio della giurisdizione sulle missioni, la Sacra Congregazione de Propaganda Fide fondata nel 1622, a cui i missionari potevano fare riferimento direttamente tramite la creazione dei vicariati apostolici.

D’Arelli ha poi evidenziato come la fonte primaria per la storia delle missioni sia proprio l’Archivio storico di Propaganda Fide, dove già a partire dagli anni ‘20 del 1600 viene raccolta la documentazione che a tutt’oggi e ben custodita, essendo l’archivio rimasto integro e in buone condizioni. Si tratta del più ricco archivio di documenti di prima mano per le missioni in Cina. Vi si conservano, ad esempio, le lettere dei religiosi attivi in Asia, i registri di entrate e uscite, le suppliche dei missionari. Inoltre e possibile trovare le relazioni sullo stato delle missioni inviate annualmente dai vescovi, dai vicariati e dalle procure apostoliche, particolarmente preziose, in quanto documentano lo stato economico delle missioni, informazioni queste, che non e possibile reperire presso altri archivi.

La mattina seguente il prof. Andrea Maiarelli, docente all’Istituto Teologico di Assisi e ben noto ai presenti per essere intervenuto alle precedenti edizioni dello stage, dopo aver tracciato un quadro generale della storia delle missioni in ambito cattolico, si e soffermato a descrivere l’Archivio storico di Propaganda Fide, sulla cui importanza si era già soffermato il Prof. D’Arelli. Si tratta effettivamente di un archivio particolarmente prezioso che, oltre a contenere documentazione unica in materia, contiene altresì materiale non archivistico di vario genere, acquisito in diverse epoche nei territori sottoposti al controllo di Propaganda Fide, come ad esempio gli oggetti che i religiosi portavano con se tornando dalle missioni, di estremo interesse dal punto di vista etnografico o antropologico. Maiarelli ha quindi mostrato ai presenti il sito dell’Archivio storico in rete1, esaminando l’elenco dei singoli fondi archivistici ivi pubblicato, cosa che ha suscitato molto interesse in quanto ha consentito di conoscere da vicino la struttura di un archivio tanto ricco e complesso come quello di Propaganda Fide.

Nel pomeriggio è stata effettuata la visita presso il Collegio di S. Isidoro, dove siamo stati accolti da P. Michael MacCraith, guardiano della comunità, che ha illustrato brevemente la storia della Chiesa e del Complesso di S. Isidoro.

Siamo stati poi condotti nella biblioteca del Collegio, dove Claudia Costacurta e Donatella Bellardini hanno descritto il contenuto della biblioteca e dell’archivio conventuale, esponendoci le varie fasi del lavoro di catalogazione da loro compiuto finora e mostrando infine agli ospiti alcuni preziosi manoscritti.

Nella lezione della mattina del 22 novembre, il Prof. Maiarelli ha delineato un excursus storico della missione in Terra Santa dalle sue origini, in particolare della Custodia di Terra Santa, eretta formalmente nel 1342 da papa Clemente VI con le Bolle Gratias agimus e Nuper Carissimae, illustrando nello specifico la sua struttura istituzionale, che rappresenta un unicum rispetto alle altre province dei Frati Minori. Diversi sono infatti i fattori che determinano questa unicità: ad esempio, per molti secoli i Frati della Custodia sono stati gli unici europei che i sultani turchi autorizzassero a risiedere nei luoghi santi. Questa situazione del tutto particolare ha fatto si che nei secoli passati i pontefici abbiano concesso alla Custodia delle esenzioni dal privilegium paupertatis, come quella di amministrare direttamente il denaro, in assenza di laici che potessero esercitare l’ufficio di sindaco apostolico presso i conventi. Inoltre i “frati della corda” furono autorizzati eccezionalmente ad essere proprietari dei conventi, in quanto la proprietà non poteva essere intestata alla Sede apostolica, come invece avveniva in Europa.

Maiarelli ha poi rilevato che queste particolarità (come anche quella relativa all’eterogeneità geografica, linguistica e culturale tipica della Custodia i cui conventi sono disseminati in vari stati del Medio Oriente) trovano riscontro nella documentazione prodotta dalla Custodia e conservata presso il suo archivio storico. Si tratta infatti di un complesso documentario di estremo interesse, molto cospicuo ed articolato nella sua struttura. L’intervento di riordinamento dell’archivio e stato di recente condotto a termine da un’equipe guidata proprio dal Prof. Maiarelli, che ne ha curato l’inventario appena pubblicato2, che egli ha presentato all’uditorio, illustrando le diverse tipologie documentarie contenute nell’archivio e le varie fasi del lavoro compiuto. Lo stage si e quindi concluso con il saluto di P. Messa ai partecipanti, ai quali ha dato appuntamento per la prossima edizione dello stage, che si svolgerà dal 18 al 21 novembre 2013.



 
 
 
 
 
 
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