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Recensione: R. Picardi, Matrimonio canonico. Aspetti medico-legali

 
 
 
Foto Schöch Nikolaus , Recensione: R. Picardi, Matrimonio canonico. Aspetti medico-legali, in Antonianum, 79/4 (2004) p. 759-762 .

Roberto Picardi, laureato in Medicina e Chirurgia, si è specializzato nella terapia dei disturbi della personalità. È libero docente presso l’Università La Sapienza di Roma e primario medico dell’Ospedale San Carlo nella stessa città. Si è laureato in Diritto canonico presso la Pontificia Università Urbaniana, dove insegna medicina legale ed analisi della personalità.

Picardi suggerisce di non ridurre i problemi del matrimonio agli schemi di un manuale di medicina interna o di psicopatologia, nemmeno di uno tanto ponderoso quanto il Diagnostic-Statistical-Manual DSM – IV. Tale metodo porta ad un’etichetta per il comportamento dell’uomo, ma non arriva ad un giudizio personalizzato, unico ed individuale.

L’eccessiva categorizzazione e catalogazione dei disturbi risulta riduttiva e dannosa. Picardi cita gli psicologici classici come Freud e Jung, ma anche gli scienziati dei tempi recenti come il filosofo Karl R. Popper, il neurobiologo John C. Eccles e la recente pubblicazione dei loro dialoghi intitolata: “L’Io ed il suo cervello”. Ritiene tale pubblicazione un utile fondamento per la comprensione dell’influsso culturale sui fenomeni comportamentali dell’uomo. Il riferimento ai recenti dialoghi è di tipo immaginario, a causa della distanza nel tempo tra Charles Darwin (1809-1882) ed il contemporaneo John C. Eccles.

I limiti del lavoro dipendono dal tema affrontato: “... i confini sono dettati dalla constatazione che il Diritto cerca di rendere normativo ciò che è, in realtà, molto più fluido: il meccanismo delle intra- ed extrarelazioni d’ogni Persona” (15). Ogni relazione tra le persone è unica ed individuale. Le sue variabili sono anche uniche ed individuali. Il metodo non corrisponde a quello di Darwin, che raggiunge attraverso la selezione naturale lo strumento per poter comprendere i comportamenti dell’uomo, ma quest’ultimi risultano dagli stimoli ambientali sui soggetti immutati costituzionalmente. La teoria della selezione naturale, invece, tuttora sostenuta da molti biologi e filosofi, deve trovare una verifica, come ribadito anche dal Papa, con l’ausilio della genetica. L’autore attinge alle fonti del lavoro, che sono sia biomediche con le loro radici genetiche sia giuridiche, con le loro premesse storico-filosofiche, entrambe filtrate attraverso il Magistero Pontificio.

Il primo capitolo è dedicato all’individuo, all’uomo e alla persona. Picardi si confronta con le correnti della filosofia classica e postclassica basata sulla dottrina del Magistero. La persona è fin dal concepimento - in quanto essere sociale - soggetto ed oggetto del diritto positivo. Il diritto ha la funzione di cogliere attraverso la legge il senso del cambiamento delle sue intrarelazioni ed interrelazioni.

Picardi presenta la persona nella teoria dei giuristi positivisti. L’iter storico-filosofico parte dal termine greco di persona e ripercorre sommariamente la storia di tale concetto, da Cicerone fino al neurobiologo John C. Eccles. Non è il codice genetico ad essere responsabile dell’unicità della persona. L’unicità è data dal cervello, dipende dal cervello e giunge all’ultimo sviluppo quando il cervello cessa di vivere. L’inizio dell’essere ed altrettanto il suo cessare è un mistero.

Nel secondo capitolo analizza gli aspetti biologici e medici della persona e della personalità. Tratta con particolare considerazione le idee di G. M. Edelman - fisiologo e premio Nobel nel 1972 - che introdusse la teoria della selezione dei gruppi neuronali chiamata darwinismo neuronale.

L’individuo, nel senso del non essere divisibile, è determinato nel momento del concepimento attraverso i 23 cromosomi materni ed i 23 cromosomi paterni come centralina biochimica animata ed è il punto di partenza per una incessante produzione di processi che si sostanziano nel prosieguo della vita nel corpo, nella mente e nel comportamento. Picardi suggerisce di avvicinare lo studio psicologico tradizionale delle tre componenti temperamento, carattere e comportamento al concetto di selezionismo o darwinismo neurale di Edelmann. Distingue quattro aree temperamentali: emotività, aggressività, libido-sessualità ed il tono dell’umore. Il trattato dell’emotività comprende anche l’ansia, ma non va identificato con essa.

Il carattere si forma in ogni persona come frutto dell’interazione tra il temperamento e l’ambiente, in un modo non definibile ed imprevedibile a priori. È frutto del temperamento individuale della persona ed effetto dell’azione dell’ambiente, mutabile per l’azione dell’uomo e soggetto all’azione del tempo stesso.

Picardi sviluppa un sistema di valori nell’ambito degli obblighi essenziali del matrimonio e delle relazioni interpersonali dei quali distingue i seguenti aspetti:

  1. le relazioni interpersonali di tipo eterosessuale
  2. il rapporto sessuale coniugale negli aspetti dell’unitività e della procreatività;
  3. la perpetuità del rapporto coniugale;
  4. la misura normale e la maniera naturale del rapporto coniugale;
  5. l’indissolubilità del rapporto coniugale;
  6. l’unicità e la fedeltà nel rapporto coniugale;
  7. l’educazione della prole.

Il terzo capitolo è destinato ai problemi della personalità nel matrimonio. Parte dall’orientamento diagnostico della malattia mentale e spiega i concetti centrali per la retta valutazione dell’incapacità psichica, dei tratti costituzionali, della maturità psichica, della maturità affettiva e delle forme stabili o passeggere di immaturità psicoaffettiva: le reazioni impulsive; il difetto di comunicazione; il disagio di identità; il difetto generico di responsabilità etc.

Distingue i disturbi dell’uso della ragione in:

  1. Forme congenite; ritardo mentale; disturbi dell’apprendimento, delirio con modificazione cognitiva;
  2. Forme acquisite: trauma cranico, Parkinson, Alzheimer, disturbo amnestico, disturbi indotti da sostanze tossiche, deliri, nevrosi e psicosi.

È difficile distinguere dal punto di vista della diagnosi tra lo stato normale e lo stato nevrotico o psicotico della persona. I confini tra infermità, anomalie o semplici forme di malessere non sono nitidi.

Il quarto capitolo si occupa della sessualità umana, iniziando dall’indirizzo storico-antropologico. Definisce le linee di comportamento della sessualità che è sorgente di vita, espressione di amore, energia vitale e forma di comunicazione. Picardi tiene conto dei documenti della Sede Apostolica sulle questioni dell’etica sessuale, senza trascurare la fisiologia della sessualità ed il ruolo dell’ambiente. Delinea lo sviluppo secondo le diverse età dell’uomo. Descrive i principali disturbi sessuali divisi in disfunzioni sessuali, parafilie, disturbi dell’identità in genere. Al nosogramma seguono le note cliniche sui problemi di identità della persona. Analizza le forme cliniche della crisi d’identità, cioè le nevrosi con le note di malattia, anomalia oppure solo temporaneo disagio. Tratta dettagliatamente delle varie forme di impotenza sia da parte dell’uomo che della donna. Entra in fattispecie canoniche, come la questione dell’humano modo e quella del seme contenuto nel liquido eiaculato. Analizza le devianze sessuali nelle forme maggiori e minori. Rivolge una speciale attenzione al problema del transessualismo e presenta per la definizione della transessualità la sentenza della Corte Costituzionale Italiana del 6 maggio 1985: “.... il soggetto che, presentando i caratteri genotipici e fenotipici di un determinato sesso... sente in modo profondo di appartenere all’altro sesso, del quale ha assunto l’aspetto esteriore ed adottato i comportamenti e nel quale, pertanto, vuole essere assunto a tutti gli effetti ed a prezzo di qualsiasi sacrificio” (149). Il volume conclude con una dettagliata descrizione delle varie forme di omosessualità e di bisessualità, valuta la loro incidenza sul matrimonio e mostra le linee guida di terapia.

Il volume è frutto dei corsi che Picardi offre agli studenti della Pontificia Università Urbaniana. Non ci si può aspettare una risposta a tutte le fattispecie e non sostituisce i manuali e i dizionari, ma offre un’ottima introduzione alla materia e ridesta la sensibilità per i problemi della psicopatologia. Il lavoro comprende una sintesi del pensiero letterario e desidera essere uno stimolo alla ricerca approfondita dei confini tra diritto e biologia. Il breve manuale presenta, quindi, le caratteristiche di una guida con l’ausilio integrativo della didattica.



 
 
 
 
 
 
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