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Recensione: Giuseppe F. del Monte, L'annalistica ittita

 
 
 
Foto Nobile Marco , Recensione: Giuseppe F. del Monte, L'annalistica ittita , in Antonianum, 70/3-4 (1995) p. 689 .

In questo volumetto abbiamo alcune testimonianze significative della storio­grafia ittita, utili sia alla conoscenza di questa civiltà anatolica, che a quella del più ampio Vicino Oriente antico. La sufficiente sicurezza di datazione dei testi e l'ac­curata esegesi, preceduta da una importante introduzione « tecnica » del curatore, vengono ad offrire un ulteriore prezioso strumento per lo studio della storiografia antica, dopo i saggi notevoli sul tema di A. K. Grayson (Or 49 [19801 140-194) e di H.A. Hoffner (ibid., 283-332), per citare due degli studi più recenti.

La letteratura in questione si rifa certo ad antecedenti che ascendono fino agli archetipi mesopotamici meridionali dei Sumeri e degli Accadi e, posteriormente, al­l'annalistica di quegli assiri che hanno avuto una costante e incisiva frequentazione del territorio anatolico; e tuttavia, gl'Ittiti hanno sviluppato una loro storiografia originale, anche se non secondo una linea coerente e costante.

Di tale originalità abbiamo quattro tipi di testimonianze, tutte risalenti al XV-XIII sec. a.G: il tempo della redazione delle tavolette e dei frammenti, buona parte dei quali coevi ai re dei quali si parla, quelli della dinastia del Medio Regno ittita, fondata da Tuthalija I, e della quale fanno parte Suppiluliuma I e Mursili II.

Al primo tipo appartengono gli Annali decennali di Mursili IL La tecnica del­la narrazione storica adopera la scansione temporale per decenni, delimitati da un prologo ed un epilogo. Il secondo tipo completa il precedente: gli Annali com­pleti di Mursili II (il titolo è propriamente: « Gesta \pesnatar] del Gran Re Mur­sili ») e descrive anch'esso lo svolgersi degli eventi della vita del re in modo « giornalistico », come dice il del Monte, riferendo dettagli di fatti, persone e luoghi, così come vengono a correlarsi anno per anno. Con l'annalistica ittita sia­mo lontani dall'esaltazione innica dei re degli annali assiri: a Mursili basta dare base solida alla sua pretesa di legittimazione e alla dimostrazione delle sue tesi, tra le quali quella di aver dovuto sempre completare quel che il padre Suppilu­liuma I aveva cominciato. Questo non vuol dire che siamo di fronte ad una cro­naca veridica in tutti i suoi particolari. A parte la tendenziosità delle relazioni, vi è il gusto della frammistione a materiale vario antecedente e ad elementi fiabe­schi. Questa particolarità viene fuori soprattutto con il terzo tipo di testimonian­za: le Gesta di Suppiluliuma, Gran Re. Infine, si ha il quarto tipo costituito dal testo frammentario degli Annali di Tuthalija.

Anche questo volumetto, come gli altri due precedenti, è un'ottima prima co­noscenza rigorosa di testi orientalistici.



 
 
 
 
 
 
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