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Inaugurazione dell'anno accademico 1994-1995. I- Saluto del Vice Gran Cancelliere

 
 
 
Foto Bourdeau Gillet , Inaugurazione dell'anno accademico 1994-1995. I- Saluto del Vice Gran Cancelliere, in Antonianum, 69/4 (1994) p. 563-565 .

A nome di Fr. Hermann Schalùck, Ministro Generale e Gran Cancel­liere, ho l'onore di presiedere all'atto di inaugurazione dell'Anno Accade­mico 1994-95 di questo Pontificio Ateneo Antonianum. Mi è gradito, in­nanzi tutto, di salutare e ringraziare gli illustri Ospiti e le Autorità Accade­miche con i Professori, gli Ufficiali, i cari Studenti e i generosi Collabora­tori. A voi tutti che vi prodigate, ognuno nel proprio ruolo, per l'incremen­to e lo sviluppo della dimensione intellettuale e culturale di questo nostro Centro di studi, vada il cordiale ringraziamento dell'intero Ordine e del Definitorio Generale.

Abbiamo ricordato più volte che lo studio è una delle dimensioni por­tanti della vita religiosa e francescana. Esso occupa sempre di più l'inte­resse non solo del nostro Ordine ma anche di tutta la Chiesa, perché, co­me ci ricordava il Papa Giovanni Paolo II nel suo Messaggio al Capitolo Generale del nostro Ordine, Io studio è la condizione per poter essere an­nunciatori migliori e più credibili del Vangelo, nel mondo d'oggi.

In questa sede, mi preme di ribadire, ancora una volta, l'importanza della formazione teologica per poter vivere pienamente il mistero di Cristo e poter essere così più utili alla edificazione del Regno di Dio. L'obiettivo delle scienze teologiche, infatti, è quello di alimentare la propria fede e fondarla sulla tradizione ecclesiale e sulla tradizione francescana; di con­frontare la propria fede con i problemi del mondo contemporaneo; di dia­logare con gli altri cristiani, con le altre religioni e con gli agnostici; di te­stimoniare e condividere la propria fede con gli uomini di oggi; di eserci­tare con maggiore efficacia il ministero dell'evangelizzazione; e, infine, di illuminare e di promuovere una « pratica » personale e sociale della fede (cf. RFF 165).

Questa oggi è anche la sfida per il Pontificio Ateneo Antonianum in quanto Centro di Studi del nostro Ordine. La propongo alla considerazio­ne dei Professori e degli alunni, tenendo sempre presente quanto affermò il nostro Ministro Generale, in occasione della riunione dei rappresentanti dei Centri di Studi dell'Ordine, nello scorso mese di luglio: che, cioè, tutta l'attività accademica e intellettuale - come l'insegnamento, la ricerca, le pubblicazioni - deve essere un servizio alla Vita e alla Verità, ciò che ci permette di sfuggire alla superficialità e ci educa a trattare ogni cosa con rispetto e devozione.

D'altra parte, non si deve dimenticare che il Pontificio Ateneo Anto-nianum non è soltanto un Centro dell'Ordine. Appartiene alla Chiesa e al­l'umanità, così come è patrimonio della Chiesa e dell'umanità S. France­sco, di cui siamo eredi. L'umanesimo e la santità, l'attualità e la profezia di S. Francesco devono essere trasmessi alla Chiesa e agli uomini di oggi an­che attraverso la vita, l'insegnamento, la ricerca e le pubblicazioni di questo Centro « universitario ».

In quella stessa circostanza il Ministro Generale faceva appello alla collaborazione e alla solidarietà dei diversi Centri di Studio, per svolgere insieme la comune missione. In questo senso mi sembra doveroso esprime­re la mia sincera ammirazione e il ringraziamento per la collaborazione esi­stente con altri Istituti religiosi da parte del Pontificio Ateneo Antonia-num. Auspico che essa possa essere incrementata sempre di più. Mi riferi­sco alla presenza qualificata dei Frati Minori Cappuccini, dei Padri Passio-nisti, di altre Religiose e dei laici che lavorano in stretta armonia per lo stesso scopo: promuovere la familiarità fra tutti i componenti dell'Ateneo, in modo da evitare l'accademismo arido e infecondo, e favorire un servizio sempre più proficuo alla causa del Vangelo.

Infine è per me doveroso ricordare in questa Sede che, con l'Anno Accademico 1994-95, la Chiesa, la Famiglia Francescana e in modo spe­ciale questo Ateneo celebrano l'ottavo centenario della nascita di S. An­tonio, patrono dell'Ateneo. Possiamo affermare che con S. Antonio, S. Francesco stesso abbia fondato la prima « Scuola Teologica » dell'Ordine, allorché nomina il Dottore Evangelico primo responsabile della stessa: « Placet mihi quod sacram theologiam legas fratribus, dummodo inter huius studium orationis et devotionis spiritum non extinguas, sicut in re-gula continetur » (cf. C. ESSER, Opuscula Sancti Patris Francisci Assi-siensis (Bibliotheca Franciscana Ascetica Medii Aevi, Tom. XII), Grotta-ferrata 1978, 95).

Nel Messaggio inviato alla Famiglia Francescana, in occasione di que­sto Centenario, il Papa auspica « che le celebrazioni centenarie consentano a tutta la Chiesa di conoscere sempre meglio la testimonianza, il messag­gio, la sapienza e l'ardore missionario di un così grande discepolo di Cristo e del Poverello d'Assisi », aggiungendo che « la sua predicazione, gli scritti e soprattutto la santità di vita offrono anche agli uomini del nostro tempo indicazioni assai vive e stimolanti circa l'impegno che occorre per la nuova evangelizzazione » (L'Osservatore Romano, 1-2.8.94, pag. 5).

Oso, perciò, invitare caldamente le Autorità Accademiche, i Professori e gli studenti tutti ad essere creativi nel celebrare, con ricerche, pubbli­cazioni e congressi, il nostro santo Patrono, per una conoscenza adeguata di questo insigne Maestro che resta, anche oggi, un modello di vita e di santità.

Auguro di cuore che, per intercessione di S. Antonio, tutti i Professori e gli Studenti di questo Pontificio Ateneo Antonianum possano servire la Chiesa, l'Ordine e gli uomini di oggi, con la sua carica di sapienza e di ca­rità.

Roma, 8 novembre 1994

Fr. Gilles Bourdeau, ofm Vice Gran Cancelliere

 


 



 
 
 
 
 
 
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