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Recensione: Ugo Vanni, L'apocalisse. Ermeneutica, esegesi, teologia

 
 
 
Foto Nobile Marco , Recensione: Ugo Vanni, L'apocalisse. Ermeneutica, esegesi, teologia , in Antonianum, 66/1 (1991) p. 157-158 .

L'autore del presente studio è noto da tempo come specialista del libro del­l'Apocalisse. Con questa sua opera egli ha voluto dare un'introduzione sistematica all'opera neotestamentaria. Non si tratta di un commentario, né di una raccolta disarticolata, come talvolta avviene, di studi sul tema, bensì di uno studio organico che fa il punto della ricerca sul libro in questione.

La materia è suddivisa in tre parti, come promette il titolo: la prima affronta i criteri metodologici necessari ad un'interpretazione adeguata, cioè ad un'erme­neutica dell'Apocalisse; la seconda parte dà un saggio organico di esegesi che rico­pre tutto l'arco del libro neotestamentario; la terza parte sviluppa questioni di teologia bilica.

Dato che l'Apocalisse è un libro di non facile accesso, è necessario possedere delle chiavi ermeneutiche che guidino alla sua comprensione. Il V. ne offre cin­que. Innanzi tutto è da considerare il carattere letterario del libro (prima chiave): configurazione/i letteraria/e del tutto e delle parti, questioni filologiche, problemi stilìstici. La grammatica dell'autore dell'Apocalisse è vivace e innovativa.

L'attento esame della fattura letteraria del testo, porta a considerarne come peculiarità tutta da indagare, il ricco simbolismo che costella l'opera (seconda chiave): il simbolismo cosmico, quello teriomorfo, l'antropologico, il cromatico e l'aritmetico.

L'efflorescenza della lingua simbolica abbisogna di una riflessione sapienziale che l'applichi alla vita (terza chiave) e di un soggetto interprete che si manifesta essere la chiesa (quarta chiave), e in particolare l'assemblea liturgica (quinta chiave).

Offerta la mappa metodologica, il V. passa all'esegesi del libro, scegliendo testi che diano una visione organica e completa di esso. In particolare, si occupa delle figure principali che appaiono sulla scena, l'Agnello, il libro dei sigilli, gli anziani, ecc.

Poste le basi per la riflessione teologica, l'autore sviluppa appunto, nella terza parte, un discorso di teologia biblica a due livelli. Da un lato, è da conside­rare che vi è una serie di tematiche teologiche che attraversano il libro, confe­rendo ad esso un'unità, dall'altro, si rivela ricco di risultati il raffronto, in chiave diacronica, tra l'Apocalisse e il Vangelo di Giovanni. I temi affrontati sono: a) il regno di Cristo; b) la dimensione storico-cristologica dell'escatologia; e) maternità di Maria-maternità della Chiesa; d) la responsabilità sacerdotale del cristiano, e , infine, e) la Gerusalemme dell'Apocalisse.

Un'opera densa e magistrale quella del V., che mostra tutto il suo retroterra di lunga e paziente ricerca scientifica e «sapienziale».



 
 
 
 
 
 
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