Nobile Marco ,
Recensione: J.-D. Kaestli, J.M. Poffet, J. Zumstein, La communauté johannique et son histoire. La trajectoire de l'évangile de Jean awc deux premiers siècles ,
in
Antonianum, 66/2-3 (1991) p. 440-441
.
La letteratura esegetica coritemporanea lascia oggi largo spazio alle ricerche attorno alle cosiddette opere giovannee. Il mondo giovanneo è ancora, o forse sempre più, carico di problemi, eppure rimane affascinante per il ventaglio di domande che evoca e che vanno dalle questioni critico-testuali a quelle di critica letteraria, da problemi di tradizione letteraria a questioni di storia delle religioni, e così via. Molti e variegati sono gli approcci ai testi giovannei: si va da quelli puramente intratestuali, prettamente letterari, a quelli di riferimento contestuale esterno (rapporti con lo gnosticismo o almeno con un giudaismo gnostico). Vi è chi cerca d'interpretare in particolare il vangelo nel quadro della tradizione veterotestamentaria e chi, invece, salta quest'ultima a pie' pari, per leggerlo esclusivamente nel quadro della gnosi. Naturalmente, senza fine è il numero di coloro che mescolano le posizioni più varie, sfumandole sulla base di ricerche, come si diceva, sempre più articolate.
Di questo caleidoscopio esegetico fa il punto il presente volume, curato molto bene dai tre studiosi del titolo e dai loro collaboratori. Il volume raccoglie gli atti di un lavoro seminariale di terzo ciclo organizzato dalle facoltà di teologia di varie università svizzere di lingua romanza. Vi sono anche degli apporti che originariamente erano in tedesco o in inglese, ma che sono riportati nella traduzione francese.
La materia è sistemata per aree, ma in modo appunto, come dice il sottotitolo, di seguire la traiettoria storica del farsi del vangelo giovanneo e degli altri scritti, sullo sfondo dell'evoluzione di quella realtà ancora misteriosa, ma rivelatasi euristicamente efficace, che è la «comunità giovannea».
Apre l'opera un saggio sullo status quaestionis, scritto da J. Beutler. Il titolo è significativo e programmatico: «Méthodes et problèmes de la recherche johanni-que aujourd'hui». Seguono due contributi, rispettivamente di C. Riniker e D. Marguerat, che cercano di ricostruire in parte quella che può essere stata la «preistoria» del quarto evangelo. La terza parte è dedicata piuttosto ad una lettura di tipo sincronico, che mette in campo l'applicazione della moderna «narra-tologia» al vangelo giovanneo (due saggi di R.L. Culpepper), e il riscontro di un duplice principio di lettura all'interno del testo stesso che ne manifesta la natura simbolica (X. Léon-Dufour). H. Weder e A. Dettwiler affrontano nella quarta parte temi di cristologia giovannea (la cristologia costituisce un problema di fondo e, in certi autori, una conditio sine qua non per la risoluzione della questione giovannea). La quinta parte dell'opera si occupa della storia delal redazione (due contributi di J. Zumstein e P. Roulet - U. Ruegg).
Finalmente, nella sesta parte, J.-M. Sevrin e H. Kòster si confrontano da fronti opposti sul rapporto che il quarto vangelo può aver intrattenuto con lo gnosticismo (il Sevrin dà piuttosto un contributo alla questione metodologica, mentre il Koester si rifa direttamente alle fonti gnostiche di Nag Hammadi).
La settima e l'ottava parte si occupano della ricezione del vangelo nelle lettere prima (F. Vouga) e nel secondo secolo poi (J.-M. Poffet, J.-D. Kaestli con due contributi).
Un saggio di sintesi di J. Zumstein conclude questa utile raccolta, nella quale ci sembra tuttavia di dover rilevare un neo: manca un qualsiasi contributo sul rapporto del vangelo di Giovanni con l'AT.
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