Nobile Marco ,
Recensione: Giorgio Jossa, Dal Messia al Cristo. Le origini della cristologia ,
in
Antonianum, 65/4 (1990) p. 665-666
.
Una dignitosa messa a punto divulgatrice della problematica circa le origini della cristologia in chiave biblica. Lo studio non si presenta come originale né l'A. lo pretende, dato che si tratta dell'ampliamento di una conferenza da lui tenuta due volte nel 1984. Anche la tripartizione della materia è tradizionale. L'introduzione descrive rapidamente le attese giudaiche al tempo di Cristo; il primo capitolo affronta il tema dibattuto della predicazione di Gesù, nella quale è da sottolineare la velata e ambigua autopredicazione messianica e la non meno misteriosa relazione da lui fatta con il Figlio dell'uomo escatologico; il secondo capitolo, infine, si occupa della predicazione della comunità primitiva. È la parte più interessante dello studio, perché, pur presentando letteratura nota, l'A. sa prendere posizione di fronte a certi «dogmi» tradizionali che fanno della cristologia una creazione della comunità ellenistica. Oggi si tende invece, e lo J. è d'accordo appunto con questa tendenza, ad attribuire alla primitiva comunità giudeo-aramaica più di quanto si pensasse prima: l'attribuzione del titolo di Signore (da collegarsi più all'aramaico mar= signore, che al greco kyrios); la contemporanea professione di fede nella messianità escatologica di Gesù e nella sua esaltazione quale Figlio di Dio; l'origine giudaica di questa stessa ultima espressione. In breve, si può dire che attorno agli anni 40 la quasi totalità della cristologia era nata. Un frutto che sarebbe stato fatto maturare ulteriormente da Paolo e dalle tradizioni evangeliche.
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