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Recensione: A. BATTISTA-B. BAGATTI, Edizione critica del testo arabo della Historia Iosephi Fabri Lignarii e ricerche sulla sua origine

 
 
 
Foto Kowalski Aleksander , Recensione: A. BATTISTA-B. BAGATTI, Edizione critica del testo arabo della Historia Iosephi Fabri Lignarii e ricerche sulla sua origine , in Antonianum, 56/1 (1981) p. 231-232 .

Il libro è frutto della collaborazione dei PP. A. Battista e B. Bagatti Al primo appartiene l'edizione critica e la traduzione italiana dei testi arabi, al secondo, ma non  senza partecipazione del  primo, le  ricerche.

La Historia si è conservata nei codici saidici, bohairici (solo fram­menti) ed arabi, nonché in latino. Dato che le edizioni e traduzioni del testo arabo dell'apocrifo finora pubblicate si limitarono a un solo codice, gli AA. hanno voluto riportare il contenuto dei vari codici, distinguendo tra essi tre famiglie. Le prime due presentano due tipi di testo talmente diversi che gli AA. hanno trovato utile pubblicare interamente due codici, rispettivamente nel 1. e 2. cap., dandone sotto il testo arabo la traduzione italiana. In ognuno dei primi due capitoli vengono notate a parte le va­rianti degli altri codici della stessa famiglia. Il cap. 3 contiene le varianti della terza famiglia. La parte testuale viene completata dalla traduzione latina dell'apocrifo del 1340 (cap. 4) e dai testi provenienti dai Sinassari arabi (cap. 5).

La parte seconda del libro contiene gli studi, basati non solo sulla versione araba della Historia, ma anche su quella copta. Il cap. 6 presenta una smossi di alcune frasi caratteristiche, ricavate da diverse versioni, con un abbondante commento. Nelle ricerche sulle origini della Historia (cap. 7) P. Bagatti mette in rilievo il suo carattere giudeo-cristiano, pro­ponendo la datazione prenicena della forma primitiva, attualmente scono­sciuta, ed il collegamento diretto con Nazaret. Il capitolo seguente tratta delle caratteristiche della lingua araba (« arabo medio ») usata nei codici della Historia. Infine si parla del valore dottrinale dell'opera (cap. 9).

L'ultima parte (cap. 10-13) contiene il testo e la traduzione di alcuni altri documenti arabi finora inediti su S. Giuseppe. Il libro viene completato dagli indici (biblico ed analitico) nonché da 19 figure, le quali riportano i saggi dei codici arabi della Historia e l'altro materiale illu­strativo.

Il libro costituisce un prezioso strumento di lavoro per gli studiosi della letteratura apocrifa e di quella arabo-cristiana nonché per gli storici del culto di S. Giuseppe. L'ampia documentazione e bibliografia arricchi­scono l'accurata edizione critica. Si possono avere delle obiezioni nei ri­guardi della composizione del libro. Mettendo i due principali tipi di testo (cap. 1 e 2) uno accanto all'altro e le altre varianti in forma di note sotto il testo gli AA. avrebbero reso il libro molto più comodo da consultare. La parte filologica (cap. 8) non sembra collocata al posto giusto, riguar­dando solo il testo arabo, mentre lo studio storico (cap. 7) e quello dot­trinale (cap. 9) si basano anche sul materiale riportato dai codici copti.



 
 
 
 
 
 
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