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Recensione: Lorenzo De Lorenzi (a cura di) Paul de Tarse apótre de notre temps

 
 
 
Foto Herman Z.I. , Recensione: Lorenzo De Lorenzi (a cura di) Paul de Tarse apótre de notre temps , in Antonianum, 55/1-2 (1980) p. 287-290 .

La comunità benedittina dell'abbazia di San Paolo di Roma, e in modo speciale Lorenzo De Lorenzi, non cessa di stupire con la sua attività editoriale. Il libro, che ci apprestiamo a presentare, ne è l'ultimo frutto, primo di una serie intitolata « sezione paolina ». In un'altra sezione, quella « biblico-ecumenica », sono già apparsi ben quattro volumi che riuniscono contributi firmati da nomi prestigiosi della scienza biblica, nomi appar­tenenti a molte nazioni ed altrettante confessioni. L'Abbazia di San Paolo da molti anni infatti organizza dei Colloqui Ecumenici tra gli esegeti di varie confessioni, che vertono sui temi scottanti del pensiero Paolino. L'ultimo si è svolto nel settembre del 78.

Il presente libro contiene contributi scritti in omaggio al Papa Paolo VI, alla ricorrenza del suo ottantesimo compleanno, l'omaggio che purtroppo gli giunge tardi. Il volume rende giustizia all'attività ecume­nica di Papa Montini, apprezzata dagli autori di diverse confessioni. La raccolta, che contiene 31 contributi, è caratterizzata di fatto dalla sua fisionomia internazionale (sono rappresentate tutte le grandi « scuole » esegetiche) e interconfessionale (cattolici, protestanti, anglicani, orto­dossi). Sarebbe difficile riassumerli tutti in poche righe. Ci accontentiamo almeno di nominarli secondo l'ordine in cui si presentano. L'editore ha preferito impiegare solo due lingue, il francese e l'inglese, ritenute le più divulgate, e perciò la gran parte degli articoli, inclusi quelli degli autori italiani, sono stati tradotti. A nostro giudizio questa è una lacuna che diminuisce in modo non indifferente l'« internazionalità » che il volume vanta (gli interventi e contributi pubblicati in già nominata sezione « biblico-ecumenica » hanno conservato sempre la lingua originale e non vediamo quindi la ragione sufficiente di questa opzione diversa riguardo a Paul de Tarse).

Il volume è diviso in cinque sezioni. La prima, intitolata « L'homme de Dieu » (pp. 23-126) include quattro interventi: A.-L. Descamps discute il contenuto e l'originalità dell'apostolato quale è rivendicato da S. Paolo {Paul, Apòtre de Jésus-Christ, pp. 25-60) e in seguito L. Legrand passa in rassegna alcuni precursori dell'Apostolo {Les devanciers de Paul dans la mission selon les Actes des Apótres, pp. 61-74). P. Benoit traccia poi in modo sistematico Genèse et évolution de la pensée paulinienne (pp. 75-100), articolo che merita una grande attenzione. G. Turbassi conclude in­fine questa prima parte presentando una specie di « biographie spiri-tuelle » dell'Apostolo (pp. 101-162).

La seconda sezione porta il titolo « Devant la Parole de Diu » (pp. 163-258). La apre F. Festorazzi discutendo Coherence and Value of the Old Testament in Paul's Thought (pp. 165-173). Prosegue R. Penna mettendo in rilievo anzitutto lo sfondo veterotestamentario dell'espressione paolina « il vangelo della pace » (pp. 175-199). M.A. Siotis, professore di Atene, esamina in seguito il significato paolino del termine chrèstotès (pp. 201-232) e Fr. Dreyfus continua esaminando l'origine veterotestamentaria della frase « per la lode della sua gloria » che appare in Ef 1,12.14 (pp. 233-248). B. Orchard conclude studiando l'« Ellipsìs and Parenthesis in Ga 2: 1-10 and 2 Th 2:1-12 (pp. 249-258).

La  terza sezione è intitolata  « Apòtre et  Serviteur »  (pp. 259-470). I primi tre contributi si concentrano sui rapporti di Paolo nei confronti di Pietro. C.M. Martini li esamina secondo la tradizione testuale degli Atti (pp. 261-268), S.A. Panimolle a base di Gal 1-2 e Atti 15 (pp. 269-289), mentre R. Pesch studia la figura di Pietro come si presenta nelle lettere paoline (pp. 291-309). La seconda parte di questa terza sezione approfondisce il tema del  « servizio »:   J.  Gribomont  studia la  1  Ts 2,1-12  (Facti sumus parvuli: la charge apostolique, pp. 311-338) e la sua interpretazione presso alcuni Padri; M. Pesce riprende 1 Cor l,17a discutendo la distinzione tra evangelizzare e battezzare (pp. 339-362); J. Sanchez-Bqsch continua esami­nando il carisma dei pastori nel corpus paulinum (pp. 363-397) e L. De Lorenzi il tema Paul « diakonos » du Christ et des chrétiens (pp. 399-454). J. Gnilka conclude affrontando La relation entre la responsabilité com-munautaire et Vautorità minìstérielle d'après le NT,  en tenant compie spécialement du « corpus paulinum »  (pp. 455-470).

Ben nove autori hanno partecipato alla quarta sezione intitolata « le peuple de Dieu en route » (pp. 471-638). Il noto esegeta E. Lohse, vescovo luterano di Hannover, apre la sezione con un titolo tipicamente protestante Sola fide: ci troviamo di fronte non tanto a un trattato esegetico quanto a una meditazione teologica portata avanti con una sensibilità ecumenica esemplare (pp. 473-483). U. Wilckens, dell'università di Ham­burg, discute in seguito il problema dell'eucaristia e dell'unità della chiesa, dando dei suggerimenti utili per il dialogo ecumenico in corso (cf. però le riserve di card. Benelli espresse nella Prefazione, pp. 20-21). S. Lyonnet esamina poi Agape et charismes selon 1 Co 12,31, concludendo che « l'agape non è soltanto un "dono dello Spirito Santo" », ma « un'atti­vità dello Spirito Santo stesso nel cuore dell'uomo » (p. 526). F. Montagnini riprende il tema della lettera agli Efesini coll'articolo Christological Features in Ep 1:3-14 (pp. 529-539), mentre P. Grech estende lo stesso problema all'etica paolina (pp. 541-558). O. Cullmann a sua volta cerca di rintracciare Les conséquences élhiques de la perspective paulinienne iu temps de l'Eglise (pp. 559-574). S. Garofalo mette al centro della propria attenzione Un chef d'oeuvre pastora! de Paul: la collecte (pp. 575-593) trattando delle elemosine che Paolo andava raccogliendo per i poveri di Gerusalemme. In seguito viene discusso da S. Cipriani un tema al­quanto attuale: Saint Paul et la « politique » (pp. 595-618). I. De La Pot-terie conclude la quarta sezione presentando il senso teologico della formula paolina molto discussa « marito d'una sola moglie », detta del­l'episcopo, del presbitero e del diacono (pp. 619-638).

La quinta e ultima sezione prende in considerazione « problemi d'evan­gelizzazione e di pastorale» (pp. 639-794). Il primo contributo, che porta la firma di P. Rossano,  si  interroga  sul  come  comunicare  il  Vangelo secondo San Paolo (pp. 641-654). I tre articoli seguenti sono dedicati al tema della chiesa:   M.A. Chevallier, esegeta di Strasburgo e presidente della Chiesa Riformata di Francia, esamina il  senso  della chiesa come tempio in costruzione  (pp. 655-664),  R.  Schnackenburg  come  « corpo  di Cristo », sottolineando le prospettive attuali di questa espressione (pp. 665-685), mentre J. Dupont pone il problema della chiesa lacerata dalle divi­sioni nel contesto di 1 Cor 1,18-19 (pp. 687-696). I due articoli che seguono riguardano entrambi il problema delle persone anziane:  C. Burini (unica rappresentante femminile nel volume) studia il passo di 1 Tim 5,1-2 men­tre D.E.H. Whiteley, l'esegeta anglicano di Oxford, scrivendo « non come dallo studio ma dal letto di morte »  (p. 748)  propone dei suggerimenti interessanti per la pastorale e la cura delle persone che si trovano  di fronte al problema della morte, sia quando è ormai imminente sia quando è sopravvenuta da poco. Si tiene conto non soltanto del morente e dei familiari, ma anche dei vicini, amici, visitatori. Questo contributo pasto­rale di un esegeta che presente ormai la propria fine, merita tutta l'attenzione del lettore. Il volume si chiude coll'articolo di J.-M. Cambier che mette in rilievo l'attualità dell'Apostolo delle genti, l'Apostolo « della libertà » (p. 752).

Già questo sguardo panoramico permette di vedere la ricchezza con­tenuta nella presente Festschrift di profilo ecumenico, che per la prima volta viene offerto dagli esegeti di varie confessioni ad un Pontefice romano. E' da sottolineare anche che il volume è accompagnato da una lunga prefazione da parte di Giovanni Card. Benelli (pp. 13-21). Entrare qui nella discussione precisa di ciascun contributo, sarebbe non solo presuntuoso, ma anche fuori posto. Ogni Festschrift ha un carattere per­sonale che va rispettato. Non ci rimane quindi altro che congratularci coi benedettini dell'Abbazia di San Paolo per quest'impresa editoriale che fa onore non solo a loro, ma a tutta l'editoria cattolica.


 


 


 



 
 
 
 
 
 
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