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Recensione: A. DIEZ MACHO, Indisolubilidad del matrimonio y divorcio en la Biblia. La sexualidad en la Biblia

 
 
 
Foto Herman Z.I. , Recensione: A. DIEZ MACHO, Indisolubilidad del matrimonio y divorcio en la Biblia. La sexualidad en la Biblia, in Antonianum, 55/3 (1980) p. 487-489 .

L'Autore, insigne biblista e conoscitore profondo della letteratura tar-gumico-rabbinica, ha rielaborato in questo volume i suoi studi sul matri­monio e sul divorzio nella Bibbia, apparsi precedentemente qua e la in riviste specializzate. Solíanto la prima parte (pp. 23-128), dedicata ad un esame panorámico del problema, é stata composta appositamente per introdurre e preparare il terreno alia discussione di un tema tanto delicato.

Come indica lo stesso titolo, l'A. affronta due problemi differenti e nel contempo intrínsecamente collegati. Invece, i primi tre capitoli trattano l'indissolubilitá del matrimonio e il divorzio, mentre il quarto capi­tulo con le sue quasi cento pagine, é dedicato interamente alia concezione scrítturistica della sessualitá. Percorriamo rápidamente il contenuto della opera.

In un'ampia introduzione (pp. 5-22) l'A. anticipa la tesi e il risultato del libro: secondo Gesü, « radicale antidivorzista» (p. 9), il matrimonio cristiano e non cristiano é per sua natura indissolubile. La Bibbia con il suo schema Jahve-sposo, Israele-sposa, che nel NT sará trasformato nella relazione Cristo-chiesa, postula senza equivoci l'indissolubilitá del matri­monio, nonostante l'infedeltá di Israele e l'inadeguatezza della chiesa-sposa.

La prima parte include 22 articoli i quali affrontano da diversi punti di vista l'indissolubilità biblica del matrimonio in generale. I primi un­dici (pp. 23-58) ci sembrano di grande importanza. Eccone le affermazioni principali: l'indissolubilità del matrimonio proclamata da Gesù in Mt 5,32 e 19,9 non è un ideale da raggiungere, ma un precetto assoluto (cf. 1 Cor 7,10 dove Paolo si riferisce all'ordine preciso del Signore); la clausola restrittiva « eccetto in caso di porneia » (Mt 5,32; 19,9) non è di Gesù bensì dell'ultimo redattore del primo vangelo; l'espressione porneia corri­sponde al termine ebraico zenùt (aram. zenù) che definisce l'incesto (cf. anche la nota di BJ a Mt 19,9) e non un matrimonio illegittimato dall'adul­terio (pp. 34ss); nemmeno il cosiddetto privilegio paolino (1 Cor 7,12) può essere preso come argomento contro l'indissolubilità del matrimonio (cf. pp. 47ss) perché il matrimonio qui esaminato da Paolo non rientra sotto la norma di Gesù visto che « i due contraenti, pagani, si sono sposati impegnandosi in un matrimonio che certo non era il matrimonio naturale inteso e accettato come in sé indissolubile » (p. 53, citazione presa da A. Tosato, 77 matrimonio nel giudaismo antico e nel nuovo testamento, Roma 1976, p. 46); Dt 24,1 in cui i rabbini vedevano l'autorizzazione del divorzio, non autorizza il divorzio ma lo tollera « per la durezza del cuore » come dice Gesù (Mt 19,8; cf. S. Agostino, De bono coniugali 1,8: Dt 24,1 è più una condanna che non l'approvazione del divorzio).

La seconda parte, che porta il titolo « Il matrimonio, la poligamia e il divorzio nel giudaismo antico, particolarmente nell'epoca di Cristo» (pp. 129-200) è divisa in tre sezioni: concetto e celebrazione del matrimo­nio; monogamia e poligamia; indissolubilità e divorzio. Sono pagine pre­ziose, ricche di tanti particolari che mettono in risalto svariati aspetti del matrimonio giudeo al tempo di Gesù.

La terza parte (pp. 201-257) è dedicata interamente all'esame accurato dei testi neotestamentari inerenti il divorzio (Mt 5,32; 19,1-9; Me 10,1-12; Le 6,18; 1 Cor 7,10-11). La conoscenza profonda dell'aramaico e la compe­tenza di targumista dell'A. si palesa in tutta la sua forza in queste pagine (cf. pp. 217ss). Qui vengono approfondite e esaminate a fondo le argo­mentazioni accennate nella prima parte, in specie il significato di porneia come « incesto » in Mt 19,9; 5,32 con ampia rassegna delle opinioni ese­getiche prò e contro (cf. pp. 242s).

La quarta parte discute i diversi aspetti della sessualità nella Bibbia (pp. 258-331): l'atteggiamento prima del matrimonio e la procreazione, il silenzio della Bibbia sul controllo delle nascite, il peccato di Onan (non coitus interruptus, ma il non adempimento della legge di levirato), forni­cazione e prostituzione nell'Antico e Nuovo Testamento, selezione dei testi neotestamentari riguardanti diversi generi d'impurezza, la Bibbia e il problema « demografico ».

Ogni capitolo è provvisto di abbondanti note che rappresentano una vera miniera per ulteriori ricerche. Tutto sommato, un libro di grande attualità in cui la competenza scientifica va pari passo con la sollecitudine pastorale.

 



 
 
 
 
 
 
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