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In memoriam Mons. Stefano Felicissimo Tinivelia OFM (1908-1978)

 
 
 
Foto Pesce Pier Giuseppe , In memoriam Mons. Stefano Felicissimo Tinivelia OFM (1908-1978), in Antonianum, 53/3-4 (1978) p. 615-616 .

Il 6 agosto scorso è piamente deceduto a Torino mons. Stefano Felicissimo Tinivella, OFM: aveva 70 anni e dal 1955 era stato elevato alla dignità episcopale, dopo essere stato per 9 anni ministro pro­vinciale.

Ricordiamo qui, sia pure brevemente, questo illustre esponente del Piemonte francescano soprattutto come uomo di stvidio e di cultura.

Nato a Castagnole Piemonte (Torino) il 30 agosto 1908 ed entrato nell'Ordine Francescano, fece la professione religiosa il 28 dicembre 1929 e fu ordinato sacerdote il 28 febbraio 1931.

Negli anni 1932-1934 fu tra i primi studenti del nostro Ateneo Antoniano, dove frequentò la facoltà di filosofia. Frutto significativo e promettente dei suoi studi accademici è la tesi dottorale « De impossibili sapientiae adeptione in philosophia pagana iuxta Colla-tiones in Hexàemeron S. Bonaventurae », pubblicata sulla rivista «Antonianum» (11, 1936, 27-50; 135-186; 277-318) e in volume a se stante (Roma 1936). Conservò poi sempre un profondo interesse per le dottrine del Dottore Serafico e degli altri grandi Maestri della Scuola francescana, di cui era buon conoscitore.

Rientrato in Piemonte, venne destinato a Casale Monferrato (Alessandria) dove fu apprezzato docente presso lo studentato fran­cescano e il seminario diocesano. Nel frattempo ebbe la possibilità di allargare e approfondire le sue conoscenze scientifiche presso l'Università Cattolica di Milano dove il P. Gemelli lo chiamò come suo assistente nel gabinetto di psicologia sperimentale.

Negli anni 1940-1946 tornò a Roma presso l'Ateneo Antoniano, dove tenne la cattedra di psicologia e pedagogia. Furono anni di lavoro intenso e molteplice perché all'impegno dell'insegnamento l'ancor giovane professore volle unire quelli di conferenziere e di pubblicista. Testimonianza eloquente di tutto ciò rimangono alcune sue pubblicazioni, tra cui ricordiamo almeno queste: « La perce­zione dello spazio nel volo » (Roma 1940, in collaborazione con G. Pizzuti); « Educazione alla purezza: note pedagogico-morali » (To­rino 1941);  « Il metodo scientifico di S. Alberto Magno e Ruggero Bacone » (Varese 1943); « Ambiente ed educazione nell'infanzia e puerizia » (Milano 1946); « La psicologia del malato » (Roma s.d.)... Lasciò l'insegnamento nel 1946 perché chiamato ad altre impe­gnative mansioni, prima nell'Ordine (ministro provinciale, visitatore generale...) e poi nella Chiesa (vescovo a Diano Teggiano, coadiutore a Torino, amministratore apostolico a Ventimiglia, arcivescovo ad Ancona...). Ma non per questo cessò il suo interesse di studioso: esso rimase sempre vivo, anche se progressivamente (in correlazione ai suoi mutati impegni) si spostò su altri settori. In questo senso, a parte le sempre numerose conferenze in cui aveva modo di met­tere in evidenza le sue brillanti doti di oratore, due cose sembrano particolarmente degne di nota: nell'ottobre 1962 subentrò al defunto mons. Olgiati come membro della direzione della rivista « Medicina e Morale », rimanendovi fino al settembre 1966 e collaborando assi­duamente nell'apposita rubrica « Briciole »; inoltre, fu chiamato più volte a presentare Convegni catechistici o di altro genere, alcuni an­che di importanza nazionale.

Ora che mons. Tinivella ha concluso la sua laboriosa giornata terrena rimane non solo la consolante speranza che goda presso Dio il giusto premio, ma anche il ricordo stimolante di un uomo che ha saputo unire in felice armonia l'amore sincero per la vita france­scana e lo zelo operoso del pastore all'impegno appassionato dello studioso.



 
 
 
 
 
 
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