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Studio Teologico Francescano Interfamiliare (Nola)

Convento S. Maria a Parete - Viale S. Maria a Parete
80025 Liveri (NA) (Italia)
Tel. - Fax:
Email: prefetto@sfinola.it - http://www.sfinola.it/
Preside: Giovanni Caruso, ofm

 

Il mandato di S. Francesco dato a S. Antonio di Padova di insegnare “teologia ai frati” dà l’avvio all’approccio francescano del fare teologia ed inizia la “scuola francescana”. Fin dall’inizio si forma una sapiente “ratio studiorum”, un “curriculum” per gli alunni. Le sedi principali sono le grandi Università di Parigi, Colonia, Oxford, Cambridge, Tolosa, Bologna, presso le quali si istituiscono le nostre Cattedre. Completamento delle Sedi di studio sono le Biblioteche.

I grandi Maestri della Scuola francescana riflettono ed elaborano le grandi intuizioni dell’“Illetterato Povero”; il francescanesimo, così, si solidifica sulla roccia del pensiero, disquisisce con amore, con impegno, con varietà intorno ad un solo nucleo: Dio, Sommo Bene. Con Giovanni Buralli da Parma eletto nel Capitolo di Lione del 1247 e poi con S. Bonaventura, Ministro Generale dal 1257, si consolida la tradizione: l’Ordine poggia su due pilastri: la scienza e la santità . Il primo “Studium” dei francescani a Napoli fu, probabilmente, S. Maria ad Palatium, presso il quale, “multis annis” , insegnò Giovanni Buralli, che brillò per la sua scienza prima di divenire il sesto Ministro Generale dell’ Ordine . Con gli Angioini, lo Studio dei francescani a Napoli fu elevato a Facoltà Universitaria .

Negli Studi Francescani di Napoli tennero Cattedra insigni Scolastici dell’Ordine, i Lettori della Provincia Terrae Laboris (primigenio titolo della Provincia del Meridione), i quali si formavano ordinariamente nelle Università di Parigi e Bologna. Tra questi si ricordano: Guglielmo Alnwvick, Alessandro Bovini, Landolfo Caracciolo, Pietro dell’Aquila. Gli Studi della Provincia riformata di Terra di Lavoro, per motivi identificabili con l’austerità della Riforma, non assursero mai al prestigio di quelli della Provincia Osservante di Terra di Lavoro. Nel secolo scorso, però, si verifica un capovolgimento. Mentre la Provincia Osservante patisce una lenta e inesorabile decadenza, la Provincia Riformata, invece, vive una mirabile ripresa, opera soprattutto del Ministro Provinciale, P. Andrea da Palma (1852 – 1855), il quale aiutato dal P. Raffaele Iaccarino da Pozzuoli, diede vita all’Ateneo di Nola, presso il Monumentale Complesso di S. Angelo in Palco. Il Convento S. Angelo in Palco in Nola appare per la prima volta come Casa di Studio dell’Ordine nel 1593, quando v’insegnava le “Arti” il famoso Poeta Pietro Villaroel da Stilo.

Il P. Andrea da Palma, seguendo le direttive del Ministro Generale dell’Ordine, P. Venanzio da Celano, rinverdì le glorie di S. Angelo in Palco, quando nel 1852 vi istituì lo Studio Generale. Come atto preliminare fu curata la Cassa della Provincia, amministrata da tre frati ed alimentata da una celebrazione di una Santa Messa quotidiana da parte di tutti i Conventi della Provincia. Con questo cespite economico, allo Studio veniva assicurata la sussistenza. Lo Studio dipendeva dal Ministro Generale e dava la possibilità ai vari Lettori di raggiungere i gradi accademici. La Provincia fece dello Studio di Nola uno dei punti di forza per la sua rinascita morale e culturale.

Lo Studio ricevette nuovo impulso dal successore del P. Andrea, il P. Raffaele Iaccarino da Pozzuoli una mente aperta e sensibile ai problemi contemporanei. Egli contribuì notevolmente all’ammodernamento dell’apparato scientifico delle scuole ecclesiastiche del tempo. Perciò volle che le scienze esatte avessero, nello Studio di Nola, una giusta considerazione. A tal fine, creò nel 1856, un Laboratorio di fisica e chimica, dotato delle più moderne apparecchiature scientifiche, affiancato da una Biblioteca, rivista nelle sue strutture e ordinamento . Inoltre, volle dare la massima notorietà alle prove pubbliche degli alunni, le quali avvenivano annualmente alla presenza dei migliori professori dell’Università Federiciana di Napoli. Di queste sessioni, definite “Publica Specimina”, si possiedono ancora lusinghiere relazioni, dalle quali traspare negli alunni sicurezza di dottrina e rigorosità di metodo scientifico. Lo Studio di S. Angelo in Palco risentì particolarmente delle leggi eversive della Soppressione del 1866, e dovette essere abbandonato dai Frati, con tutto il suo ingente patrimonio d’arte e di cultura, fino al 16 giugno 1928, quando con atto di compera, redatto dal notaio Giacomo Leonessa, il P. Pellegrino De Riggi lo riscattò a nome della sua Provincia. Il 21 ottobre 1929, la Provincia Osservante di S. Giacomo della Marca rientrò in possesso del glorioso convento nolano ad opera del P. Ruggiero Izzo, Ministro Provinciale. Il P. Izzo riacquisì così alla Provincia questo meraviglioso sito dopo circa tre secoli. Fino al 1942, la Provincia di S. Giacomo della Marca ebbe qui la sua Casa di Formazione per i candidati ai ministeri ordinati.

L’impegno profuso nei secoli dai Frati dimoranti a S. Angelo in Palco ha reso possibile, il 23 marzo 1993, il riconoscimento del culto del Beato Giovanni Duns Scoto , la cui devozione fu instillata nel popolo attraverso l’impegno di Sant’Umile da Bisignano, che a Nola dimorò diversi anni, svolgendovi l’ufficio di questuante. Qui si è formato, nello studio, al ministero, il Beato Ludovico da Casoria. Qui il 16 gennaio 1967 è stata istituita la Scuola di Scienze Religiose Giovanni Duns Scoto, uno dei primi frutti del rinnovamento della primavera conciliare, incentivata dal Vescovo del tempo, Mons. Adolfo Binni, promossa dal P. Rufino Di Somma, e riconosciuta ufficialmente dal Prefetto della Congregazione per i Seminari e gli Studi, del tempo, il Card. Pizzardo, con Lettera del 2 febbraio 1967.

La vita e la storia dello Studio Francescano Interfamiliare iniziano il 3 febbraio 1996, quando i Ministri Provinciali delle Famiglie Francescane della Campania – Basilicata s’incontrarono per elaborare il progetto di un Centro francescano di Studio per formare i giovani al carisma francescano. L’urgenza e la bontà di avere uno Studio Interfamiliare e la volontà di collaborazione delle Province francescane hanno fatto superare qualche perplessità e difficoltà. E’ sempre prevalsa la tenace determinazione di non delegare ad altre entità, pur benemerite, la formazione spirituale e culturale dei propri giovani, nei quali si constatava un affievolimento dell’identità culturale francescana. Questo limite, che a lungo andare sarebbe diventato un danno anche per la Chiesa, la quale rischiava di vedere appiattita e mortificata quella inventiva dello Spirito Santo che ha suscitato e suscita il carisma della vita consacrata, è stato superato grazie alla capacità profetica dei Ministri Provinciali i quali hanno preso coscienza che al dono delle vocazioni deve corrispondere un rinnovato impegno di formazione dei giovani assicurando loro una “opportunità di crescita nell’adesione al carisma e alla missione del proprio Istituto” (VC 65). Del resto, la ripresa qualitativa non può che iniziare dalla formazione e dalla cultura, come ha ribadito il Convegno della C.E.I. a Palermo.

Nel solco di tanta storia, le sei Province della Famiglia Francescana Campano – Lucana, il 2 maggio 1997, con il beneplacito del compianto Mons. Umberto Tramma, Vescovo di Nola, hanno istituito lo Studio Francescano Interfamiliare. L’oggi vede il sostegno, l’ammirazione e l’incoraggiamento dell’Arcivescovo Beniamino Depalma, Vescovo di Nola. Dal 1997, lo Studio sta perfezionando la sua struttura e incrementando le iniziative culturali, intendendo offrire il senso della presenza francescana sul territorio, fedele al progetto con passione formulato. Il Decreto di affiliazione alla Facoltà di Teologia della Pontificia Università Antonianum in Roma, concesso dalla Congregazione per l’Educazione Cattolica l’11 agosto 2005, ci è di sprone a proseguire il serio e responsabile accompagnamento degli studenti e ci vede impegnati a rafforzare ulteriormente il corpo docente.

 
 
 
 
 
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