S. Francesco nel testamento consegna l’invito a “facere misericordiam” come memoria di un’esperienza, quella con i lebbrosi che ha favorito in lui un radicale mutamento interiore. Il corso,mediante la teoria e la pratica “sul campo” tra vecchie e nuove povertà del nostro tempo, propone una riflessione sul ruolo attuale del religioso in tale contesto.
Fondamenti teorici. L’uomo è il risultato tanto di una evoluzione biologica, quanto di uno sviluppo sociale e culturale. La psicologia sociale studia l’interazione tra gli individui, i gruppi e i sistemi sociali; la psicologia di comunità, in particolare, opera per la promozione delle risorse individuali, collettive, di reti e comunità locali. Saranno presentati strumenti (focus group, interviste, ecc.) atti a favorire capacità critiche di lettura e di intervento nel sociale. Saranno proposte delle esperienze guidate: a) Il pane dei poveri, presso la mensa dell’Antonianum; b) Centri salvaguardia del Creato, Mo.Fra. Lazio; c) L’ospedale, Policlinico Gemelli; d) Il carcere, Regina Coeli; e) Emarginazione, Fraternità O.F.M. di Torre Angela; Tossicodipendenze, Comunità “Nuovi Orizzonti”.
Per la valutazione finale è richiesta la compilazione di una relazione scritta di non più di 10 pagine.
Bibliografia
Maranesi P., “Facere misericordiam”: la conversione di Francesco d’Assisi: confronto critico tra il Testamento e le biografie, Porziuncola, Assisi, 2007.
Vanier J., La comunità luogo della festa e del perdono, Jaca Book, Milano, 2007.
Amerio P., Psicologia di comunità, il Mulino, Bologna, 2000.
Francescato D. e A, Fondamenti di psicologia di comunità, Carocci, Roma, 2002.
Zani B.-Palmonari A., Manuale di psicologia di comunità, il Mulino, Bologna, 1996.
M.G. Di Tullio
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