In occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia i Francescani sono stati ricordati soprattutto a motivo del padre Giacomo da Poirino (1808-1885), dei frati Minori Riformati che il 5 giugno 1861 amministrò in punto di morte i sacramenti al conte Camillo Benso di Cavour. A motivo delle possibili strumentalizzazioni di tale gesto il padre Giacomo fu sospeso a divinis da Pio IX e riammesso all’esercizio del ministero sacerdotale da Leone XIII solo in prossimità della morte.
Accanto a ciò si è anche constatato tra gli elementi che crearono la consapevolezza di essere italiani, ossia membri di una Nazione, un ruolo importante è stato svolto dalla fede cattolica che accomuna da secoli gli abitanti della Penisola e in ciò un ruolo non secondario ebbero i Francescani con la loro predicazione, ma soprattutto la loro presenza mediante insediamenti, opere assistenziali, centri culturali, riviste, ecc. Considerando tutto ciò la Giornata di studio I Francescani e l’Unità d’Italia vuole considerare e approfondire come il mondo francescano reagì alle complesse vicende risorgimentali; certamente il tema è molto ampio e per questo saranno considerati alcuni casi esemplari dell’Italia settentrionale – il veneto padre Fedele da Fanna –, Centrale – padre Marcellino da Civezza attivo tra Roma e la Toscana – e Meridionale, analizzando il caso concreto di Napoli.
La celebrazione di questa Giornata di studio a Firenze vede la felice coincidenza che proprio questa Città fu la seconda Capitale dell’Italia unita – dopo Torino e prima di Roma – ossia dal 1865 al 1871, con conseguenze sul piano urbanistico ancora ben riconoscibili proprio accanto alla sede in cui si svolge il presente incontro. Considerando tutto ciò, questo appuntamento dedicato a I Francescani e l’Unità d’Italia,mentre si inserisce nelle manifestazioni del Centenario dell’Unità d’Italia, è già nella prospettiva del prossimo 150 di Firenze Capitale d’Italia (1865-2015).
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