Fantinel Alfio ,
Recensione: RENATO PAGOTTO, Guida filosofica per diventare persona, ,
in
Antonianum, 82/3 (2007) p. 580-582
.
“Diventare persona in senso pieno corrisponde ad assegnare a se stessi la sorte per la quale siamo nati, senza alcun timore di determinismo o di fatalismo. Questi termini assumono un significato sinistro solo se messi a confronto con un concetto di libertà avulso da qualsiasi contesto. Ora, una libertà avulsa da qualsiasi contesto è capriccio; è, ancora una volta, pretesa di isolare una componente (la volontà), dagli altri elementi costitutivi la persona.” (p.220).
Penso sia sufficiente questo passo, estrapolato dal saggio, per rilevare lo spessore filosofico di un’opera che rappresenta, senza dubbio, una tappa decisiva dell’itinerario filosofico di Renato Pagotto.
Un itinerario filosofico che, prendendo le mosse dal tema della coscienza, approda in quest’opera ad una concezione della persona che, per quanto ampiamente e profondamente elaborata dal punto di vista speculativo, si presenta anche come un’utile ed inestimabile guida pedagogica.
Nel leggere e meditare quest’opera, ho potuto riconoscere ed apprezzare, ancora una volta, lo spirito filosofico che da sempre anima la ricerca di Renato Pagotto, spirito che egli ha saputo tradurre ed esprimere, con esemplare coerenza e impagabile chiarezza espositiva, in queste preziose pagine.
L’ordine espositivo del testo si suddivide in tre parti. Nella prima l’autore espone le diverse ragioni (linguistiche, semantiche, teoretiche, storiche, pedagogiche) che hanno motivato la sua ricerca e la preliminare presentazione di alcuni temi generali accostati all’idea di persona.
La seconda e la terza parte sono dedicate rispettivamente al plesso immaginativo entro cui vengono evidenziati tre nuclei lessicali (impulso – rappresentazione – desiderio) tra loro connessi, al plesso radicale, a sua volta, suddiviso in sentimento, pensiero e volontà.
L’accostamento dei vari temi quali l’Attenzione, l’Attimo, il Cervello, la Comunicazione, la Conoscenza, la Contraddizione, la Democrazia, il Destino, il Dolore, l’Evoluzione, la Famiglia, la Fede, la Felicità, la Grazia, l’Inconscio, la Libertà, la Logica, il Male, la Parola, la Religione, il Tempo, la Trascendenza, la Verità, … (l’elenco è solo parziale) entro cui viene articolata l’idea di persona, viene proposto, come esplicitamente dichiarato dall’autore, in modo libero e rapsodico.
Persona non è né un concetto definito né un dato acquisito in modo conclusivo: è “un compito nel deserto”(p.45). Compito da realizzare come in una seconda nascita, passando dall’eterodipendenza del plesso immaginativo all’autonomia del libero sentire, pensare e decidere propri del plesso radicale: è la via della libertà della persona.
Fra gli altri, uno dei pregi dell’opera è quello che lo stesso Pagotto evidenzia con queste parole: “è possibile aprire il libro a caso, leggere qualcosa, accostarlo trasversalmente con altri punti, fintantoché si riscontra una qualche affinità con il proprio patrimonio lessicale” (p.17).
Ecco, allora, come l’autore, pur non rinunciando ad avanzare alcune sue prospettive filosofiche maturate nel corso di una vita di ricerca aperta ed assidua, indichi qui un metodo, in grado di avviare un autentico dialogo tra persone.
Ciò, peraltro, si pone in piena sintonia con l’impegno di Pagotto vòlto ad organizzare ed a seguire gruppi “che la vita di gruppo sia decisiva per l’evoluzione delle persone, è esperienza nota. Che l’evoluzione delle persone sia altrettanto decisiva per la vita del gruppo, è altrettanto vero.” (p.279) – di ricerca, religiosa e politica, in alcuni centri del trevigiano.
Una fede religiosa, la sua, che non solo sa dialogare schiettamente con la filosofia, ma che riesce anche a misurarsi con la concreta e quotidiana realtà: ulteriore pregio, che nasce dall’inestimabile valore della coerenza, e che rende ancor più valido l’impegno a leggere e a meditare questa preziosa Guida filosofica.
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