Nobile Marco ,
Recensione: GIOVANNI DEIANA, Levitico,
in
Antonianum, 82/4 (2007) p. 758-786
.
La nuova collana di commenti ai libri biblici delle edizioni Paoline di Milano può presentare con orgoglio una nuova opera di alto livello scientifico, il commento al Levitico di Giovanni Deiana, professore di semitistica e di esegesi biblica alla Pontificia Università Urbaniana di Roma. Come abbiamo già avuto modo di dire altrove, la collana che all’inizio si voleva di alta divulgazione, grazie all’apporto di ottimi studiosi quasi esclusivamente di area italiana, sta elevando sempre di più il livello dei commentari, così da mettere a disposizione dei veri e propri testi di consultazione di livello accademico. È il caso del presente commento a uno dei libri più “ostici” dell’AT. Il Levitico è una raccolta di leggi cultuali (dettate da Dio a Mosé nella finzione teologico-letteraria del testo) dalla lunga storia, che alla fine del processo genetico sono state messe insieme da un redattore, in parte deuteronomista e in parte sacerdotale, oppure tutt’e due, a seconda di come si vuole interpretare allo stato attuale delle ricerche l’identità redazionale del libro. Data la materia, ci sarebbe da sentirsi scoraggiati dall’affrontarla, tanto più che essa appartiene ad un mondo sacrale e a una concezione della vita lontani dalle nostre vedute attuali. Ebbene, Deiana ha preso a carico tutto questo e lo ha reso “commestibile” sia per i colleghi (non è scontato che un biblista debba conoscere bene il Levitico) che per i non addetti ai lavori. Egli ha scritto sì un commentario classico, come vuole del resto la direzione editoriale della collana, ma lo ha costruito in modo chiaro e ben articolato, arricchendolo soprattutto di note corpose che talvolta contengono delle vere e proprie mini-monografie su tematiche bibliche, tra l’altro sempre adeguatamente aggiornate alla letteratura più recente. Anzi, a volte sembra che l’autore sia fin troppo generoso nelle sue trattazioni, non pensando che molti temi saranno affrontati dai suoi colleghi in altri commentari. Vero è che il Levitico, per sua natura, coinvolge problematiche che vanno al di là dei suoi confini, essendo un libro legato strettamente all’Esodo e ai primi capitoli dei Numeri, ma anche al Pentateuco e, se si vuole, alla più ampia redazione deuteronomistica e/o sacerdotale; tuttavia, Deiana ci tiene ad ogni piè sospinto aggiornati sulle varie questioni con dovizia di particolari. Ad ogni modo, questo carattere di “generosità” rende il commentario vivace e godibile per una persona interessata a problematiche bibliche. Un’altra caratteristica peculiare del commento è l’attenzione filologica molto scrupolosa: un segno che tradisce la solida formazione filologica semitistica dell’autore. Oltre agli argomenti interessanti trattati nella terza parte (quella che, secondo le norme editoriali, dovrebbe essere dedicata alla teologia biblica, dopo la prima riservata all’introduzione e la seconda, che è il corpo dell’opera, dedicata al commento dettagliato del libro), sono da segnalare anche il lessico essenziale e la bibliografia ragionata che, insieme agli indici, fanno di questa fatica del Deiana un’opera di cui si dovrà tenere conto nel panorama della pubblicistica internazionale.
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