Nobile Marco ,
Recensione: GIOVANNI PETTINATO (a cura), I miti degli inferi assiro-babilonesi ,
in
Antonianum, 80/1 (2005) p. 169-170
.
Un ottimo esempio ulteriore di quanto detto sopra circa la serie di testi mediorientali antichi editi dalla Paideia, è il presente libretto, curato da G. Pettinato e introdotto da un ampio e interessante saggio di Silvia Maria Chiodi. L’oggetto in esame è il mito della discesa agli inferi di una divinità, così come viene attestata da tre serie di documenti: 1) il mito di Nergal ed Ereškigal (attestato da due tradizioni presenti rispettivamente l’una in una tavoletta di Tell el-Amarna e l’altra in una tavoletta di Sultantepe e in una di Uruk); 2) la discesa di Ištar negl’inferi (attestata da due documenti, uno dell’epoca medio-assira e l’altro in due tavolette di epoca neo-assira); 3) la discesa agli inferi del dio Ningizzida. Segue un quarto documento che è piuttosto una “quaestio disputata”: la discesa del dio della saggezza Enki agli inferi. P. è dell’idea, sufficientemente dimostrata, che non si possa parlare, per quest’ultimo mito, di una discesa del dio, quanto piuttosto della semplice edificazione sulla terra di un tempio in onore degli dei inferi.
La particolarità di questo libro è che alla rigorosità filologica, per quanto possa permetterlo un’edizione divulgativa, si abbina in modo magistrale la discussione ampia dei testi, inserendoli in uno sfondo mitologico e culturale (lo fa specialmente il bel saggio introduttivo della C.), che li rende accessibili anche ai non addetti ai lavori e li fa rivivere in quello spirito che deve aver animato in modo continuato, anche se diversamente attestato, quelle antiche civiltà.
Il libro è arricchito da due appendici, una sui personaggi e sulle località dei miti degli inferi e una sulla sorte dell’uomo nell’aldilà, ove i testi vengono ripresi dal punto di vista della tematica in oggetto. Bibliografia e indici completano questo studio del quale dobbiamo essere grati al curatore.
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