Barbagallo Salvatore ,
In memoriam. P. Marco Adinolfi, Maestro e Apostolo della parola,
in
Antonianum, 80/4 (2005) p. 751-753
.
All’1,20 del 29 agosto 2005, presso il convento S. Francesco di Cava dei Tirreni (Salerno), accoglieva l’invito del Signore: “Passiamo all’altra riva” (Lc 8,22) il P. Marco Adinolfi ofm, che è stato per molti non solo un professore, un maestro, un modello di studioso, ma anche un amico, un compagno di viaggio, un apostolo e testimone della Parola.
P. Marco è stato Professore presso il Pontificio Ateneo “Antonianum” (dal 2005 Pontifica Università “Antonianum”) insegnandovi Sacra Scrittura per ben 33 anni: dal 1962 al 1967 presso lo “Studium Biblicum Franciscanum” di Gerusalemme (dal 1960 sezione biblica della Facoltà di Teologia dell’ “Antonianum” e dal 2001 “Facoltà di Scienze Bibliche e Archeologia”) e dal febbraio 1967 al gennaio 1995, a Roma nella Facoltà di Teologia. Prima, dal 1950 al 1962, aveva esercitato la sua docenza presso il Seminario teologico della Provincia Salernitano-Lucana. A Roma ha perfezionato la sua formazione biblico-teologica, conseguendo rispettivamente la Licenza in Sacra Scrittura nel 1949 al Pontificio Istituto Biblico, e la laurea in Sacra Teologia nel 1958 al Pontificio Ateneo “Antonianum”. Membro del Comitato di Redazione della “Rivista biblica”, organo dell’Associazione Biblica italiana (1961). Consultore della Pontificia Commissione per la Neo-Volgata e Membro della Commissione Nazionale del Nuovo Catechismo Italiano (1967). Direttore del milanese Centro Propaganda e Stampa di Terra Santa dal 1995, anno in cui ha lasciato l’insegnamento per raggiunti limiti di età, fino al 2004, anno in cui è rientrato nella sua Provincia di appartenenza presso la Fraternità del convento di S. Francesco di Cava dei Tirreni.
Il P. Adinolfi è stato uno studioso e un ricercatore molto proficuo. La sua produzione bibliografica è stata curata da Enrico Galbiati, Bio-bibliografia di Marco Adinolfi, in Antoniaunm LXXV (2000), p. 215-234, dove il famoso e compianto esperto biblista elenca, tra saggi e articoli, circa 200 pubblicazioni che vanno dal 1958 al 2000, e indica sette percorsi di ricerca: Storia e storiografia; temi di cristologia; Maria di Nazaret; i Dodici e san Paolo; il sacerdozio comune; il femminismo della Bibbia; ellenismo e Bibbia. Questa già ampia panoramica bibliografica richiede di essere ulteriormente aggiornata con le pubblicazioni posteriori, tra cui le seguenti:
- Alle limpide correnti della Bibbia (= Odorifera verba Domini, 1), Dragonetti Edizioni, Montella (AV) 2000, pp. 317;
- In Terra Santa con i Papi (in collab. con G.B. Bruzzone), Piemme, Casale Monferrato (AL) 2000, pp. 96;
- Apocalisse. Testo, simboli e visioni, Piemme, Casale Monferrato (AL) 2000, pp. 171;
- Saint Paul in Damascus, Dragonetti Edizioni, Montella (AV) 2001, pp. 35;
- Maria. La docile figlia di Sion, Portalupi Editore, Casale Monferrato 2001, pp. 222.
- Scintille del Verbo. Ellenismo e Bibbia a confronto (=Odorifera verba Domini, 2), Dragonetti Edizioni, Montella (AV) 2001, pp. 237;
- A tavola con Gesù di Nazaret, Portalupi Editore, Casale Monferrato 2001, pp. 139;
- A tavola. Venti donne della Bibbia raccontano, Portalupi Editore, Casale Monferrato 2003, pp. 160.
- Enrico Rodolfo Galbiati. Un Maestro (curata con Anna Passoni Dell’Acqua), Portalupi Editore, Casale Monferrato 2004, pp. 170;
- Maria di Nazaret e il Rosario. Meditazioni sulla vita di Maria e sui 20 misteri del Rosario, Portalupi Editore, Casale Monferrato 2005, pp. 146
Sono inoltre da ricordare gli studi postumi. Un articolo: Philantropia. Un confronto dei testi della grecità extrabiblica e biblica con Tt. 3,4-7, che sarà pubblicato negli Atti del IX simposio di Tarso su S. Paolo apostolo, e due saggi: Vangelo secondo Giovanni. Lettura orante, e Gesù di Nazaret. Ecco l’uomo, entrambi in fase di stampa presso Portalupi Editore.
Non è questo il luogo per riproporre con ampiezza le caratteristiche della sua figura di studioso e il complesso dei suoi contributi alla scienza biblica e allo studio del mondo classico ed ellenistico. Altri già le hanno delineate e altri nel tempo le presenteranno in maniera approfondita. A riguardo è da menzionare l’iniziativa della Facoltà di Scienze Bibliche e Archeologia dello Studio Biblico Francescano di Gerusalemme che dedicherà a P. Marco il volume 55 (2005) della propria rivista Liber Annuus. In esso, oltre ai vari contributi scientifici di scienza biblica e archeologia, si troverà anche, a completamento bibliografico, una nota bio-bibliografica a cura del Decano della Facoltà, P. Claudio Bottini.
La Bibbia è stata il suo campo fondamentale di interesse e per essa ha saputo spendere le sue migliori energie. Godeva non solo nello studiarla ma anche nell’insegnarla e farla conoscere soprattutto ai laici e, tra questi, in modo particolare ai più giovani. Se come studioso – riprendendo il Galbiati – si vede il Professore Adinolfi “che passeggia da gran signore negli ambienti intellettuali del mondo antico”, come formatore del popolo di Dio si vede il P. Marco, spaziare lungo l’Italia e oltre, che da apostolo – mistagogo introduce al “sapere” la Parola nell’oggi esistenziale. L’amore per il Verbo è stato da lui coniugato simpaticamente nello studio e nell’apostolato. Quest’ultimo è stato un aspetto complementare al primo, ma altrettanto essenziale nella e per la sua vita. E’ stato anche apostolo - e che apostolato è stato il suo! - di qualità alta e di sostanza. Chi conosceva lo studioso con uno stile di vita fortemente ascetico, gentile ma riservato, stupiva nel vederlo attardarsi fino alle ore piccole nell’annunciare con familiarità la Parola. Da buon conoscitore di S. Paolo, da apostolo appunto, non solo seminava la Parola, ma si preoccupava anche di coltivare gli ambienti che l’accoglievano, con il frequentarli ripetutamente, perché la Parola potesse crescere e svilupparsi. Impossibile risulta elencare tutti i luoghi da lui frequentati. La Sicilia, percorsa in lungo e in largo e per questo conosciuta da lui più che da un siciliano; Col di Nava – Liguria; Tocco Casauria - Abruzzo, le Clarisse di Cortona – Toscana, sono solo un accenno. E non si può non accennare e ricordare con gratitudine quanto egli ha fatto per far conoscere e amare la Terra Santa e quanti pellegrini da lui guidati abbiano appreso dalle sue parole e dal suo modo di condurre i gruppi l’amore concreto per quei luoghi privilegiati della storia del mondo.
Per questo, ora che a lui è dato di “sapere” e contemplare pienamente la Parola nella Gerusalemme celeste, a noi non resta che rivolgere sinceramente la nostra gratitudine a Dio che ce lo ha fatto conoscere.
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