Etzi Priamo ,
Libri nostri: Moacrym Malaquias Junior, A vigilância da Sede Apostólica na administração dos bens temporais da Igreja,
in
Antonianum, 82/1 (2007) p. 189-190
.
Un libro sull’amministrazione dei beni temporali della Chiesa si presenta oggi con piena legittimità non soltanto per motivi di attualità pastorale, ma anche per ragioni più profonde.
Sotto il profilo dell’attualità e delle connesse esigenze di aggiornamento è facile rilevare che le molteplici e penetranti trasformazioni dell’ordinamento giuridico-amministrativo ecclesiastico, hanno talmente innovato il quadro di riferimento da rendere necessario per gli amministratori ecclesiastici e per gli operatori pastorali il possesso di sussidi puntuali e completi.
Da un punto di vista meno funzionale e più radicato nei valori, il ritorno a una considerazione più attenta degli aspetti giuridico-amministrativi della vita e dell’azione della Chiesa si raccomanda oggi per il fatto che la coscienza ecclesiale va ritrovando proprio in essi un luogo qualificato e, per certi versi, appassionante di esperienza di valori autenticamente comunionali quali, ad esempio, la corresponsabilità, la partecipazione, la promozione delle competenze laicali, la trasparenza della gestione comunitaria nel confronto con un’opinione pubblica attenta ma sempre più esigente, la consapevolezza della necessità di adeguate risorse strumentali per il servizio dell’evangelizzazione in una società complessa, e via dicendo.
Diciamo anche che è forse decisamente superata una sensibilità a-giuridica, se non addirittura anti-giuridica; la prospettiva di una Chiesa tutta e solo “spirituale” si è rivelata non soltanto illusoria nei fatti, ma anche incapace di render conto appieno del “mistero” di una Chiesa pellegrina nel tempo, portatrice di specifiche responsabilità pastorali e sociali nel contesto storico in cui la Provvidenza la chiama a vivere proprio mentre annuncia - e per poter concretamente annunciare – il Regno di Dio che viene.
Il Prof. Malaquias, docente della Facoltà giuridica della Pontificia Università “Antonianum” di Roma, ha colto questi elementi e questi segnali e ci offre un nuovo contributo di competenza, di chiarezza, di organicità nella specifica materia giuridico-amministrativa.
La scelta non è stata quella di percorrere l’ordine dei canoni del libro quinto del Codice di diritto canonico, ma di andare “più nel profondo”, alla ricerca della “interiorità” del Primato petrino a ciascuna realtà ecclesiale, non esclusa quella dell’amministrazione dei beni temporali della Chiesa. L’Autore, infatti, investiga sul perché e sul come il Romano Pontefice debba essere ed è l’amministratore supremo di tutti i beni ecclesiastici.
In quattro capitoli, ben collegati e coerenti, l’Autore mette in risalto i più importanti elementi giuridici utili ad enucleare la potestà del Romano Pontefice e della Sede Apostolica in una materia tanto delicata e complessa. Non è agevole, in effetti, cogliere la sottile relazione intercorrente tra la temporalità storica della Chiesa e il suo fine ultimo: la salus animarum e dunque, l’avvento del Regno.
Nel primo capitolo si espone l’evoluzione storica della relazione tra i beni temporali e il diritto della Chiesa, distinguendo i tipi di beni nel diritto romano, in quello italiano e, infine, nel diritto ecclesiastico.
Nel secondo capitolo, si analizza l’amministrazione dei beni ecclesiastici, soffermandosi in particolare sui principi fondamentali che governano questa attività necessaria per la missione della Chiesa, i soggetti coinvolti, i tipi di amministrazione e la responsabilità di coloro che sono preposti a questo servizio.
Il capitolo terzo è dedicato alla Chiesa quale soggetto di dominio sui beni temporali. Ed è proprio qui che l’Autore getta il ponte che condurrà all’ultimo e più importante capitolo della sua opera: la potestà ordinaria, suprema, piena, immediata ed universale del Romano Pontefice in un contesto di sussidiarietà e comunione.
Il capitolo quarto, infine, focalizza l’attenzione sulla vigilanza della Sede Apostolica, intesa ancora una volta come espressione della sollecitudine del Romano Pontefice per tutta la Chiesa, ovvero come ulteriore e singolare manifestazione della presidenza nella carità della Cattedra di Pietro. Sotto questo profilo l’Autore mette in rilievo il concetto canonico di vigilanza, nonché l’identità e le competenze degli organismi di controllo.
La qualità dell’opera rende gradito e ambito il compito di presentare questa prima pubblicazione del Prof. Malaquias, augurandole ogni migliore successo.
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