Garuti Adriano ,
Recensione: G. Borgonovo - A. Cattaneo, Giovanni Paolo II teologo,
in
Antonianum, 79/2 (2004) p. 388-390
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“Giovanni Paolo II ha dimostrato in molteplici occasioni di saper davvero cogliere i segni dei tempi e il loro incessante mutare, con grande libertà e capacità di anticipo rispetto alle opinioni più diffuse. Coerentemente, egli ha potuto non limitarsi a registrare e interpretare gli eventi dopo che erano accaduti, ma influire sul loro corso, orientandoli verso l’autentico bene dell'uomo. Le sue 14 Encicliche sono espressione viva di questa straordinaria fecondità del suo pensiero”. Così si esprime il Cardinale Camillo Ruini nella prefazione.
Il volume, frutto della collaborazione di un folto gruppo di docenti, specialisti delle singole questioni, si prefigge di rendere accessibile anche ai non addetti ai lavori la ricchezza di questo magistero. Il Cardinale manifesta la sua soddisfazione per tale iniziativa editoriale, poiché – come fa notare – “tutto ciò che il papa ha insegnato in questi 25 anni ci interpella, dev’essere conosciuto e messo in pratica”.
Le encicliche di Giovanni Paolo II esprimono certamente la fecondità del suo pensiero. Tuttavia, la complessità delle questioni teologiche e il linguaggio tecnico rendono spesso ardua la loro lettura ai non specialisti. Ben si comprende perciò la gioia del Cardinale per questo volume che offre chiavi di lettura, mette a fuoco le linee portanti e mostra le conseguenze vitali che ne derivano.
L'opera si compone di tre contributi di carattere introduttivo e di quattordici studi, uno per ogni enciclica. Fra gli autori sette sono italiani; gli altri sono di diverse nazionalità: Germania, Francia, Spagna, Svizzera, Croazia e Argentina. Buona parte di essi insegna a Roma presso la Pontificia Università della Santa Croce e quella del Laterano.
La sezione introduttiva si apre con una succinta ma acuta analisi dello sfondo storico di questo pontificato ad opera di G. Bedouelle. Vengono poi indicate le linee portanti del magistero di Giovanni Paolo II dal punto di vista teologico (R. Fisichella) e antropologico (G. Borgonovo).
Il primo illustra “l'impronta trinitaria delle encicliche di Giovanni Paolo II”. L'amore del Padre è rivelato da Cristo ed è mantenuto vivo dallo Spirito Santo nella Chiesa. Il fulcro è costituito perciò da Cristo, poiché solo in lui l'uomo “trova la piena spiegazione all’enigmaticità della sua esistenza e di tutto ciò che egli vive”. A partire da qui l'autore mostra come il papa sviluppi il suo insegnamento tracciando cerchi concentrici, che riprendono l'intuizione originaria e ne estendono l'orizzonte in una spiegazione di senso sempre più efficace; ciò avviene anche nelle encicliche apparentemente più lontane dai temi teologici, come in quelle di carattere sociale. “Un programma conclude l’autore – che va oltre i venticinque anni di pontificato di Giovanni Paolo II; esso, infatti, investe la Chiesa e la impegna nel cammino del terzo millennio della sua storia”.
G. Borgonovo mette a fuoco "la passione continua per l'uomo" che caratterizza Giovanni Paolo II, un papa – osserva l’autore – “innamorato della persona umana e della sua libertà”. Anche questo contributo sottolinea che solo la comprensione cristologica della persona umana rivela in modo esauriente la sua specifica dignità, la verità che ciascuno è chiamato a perseguire nel proprio agire morale e la capacità trascendente della sua ragione.
I temi affrontati nelle quattordici encicliche hanno permesso ai curatori di raggrupparle attorno a quattro triadi. Questa articolazione del volume mostra come il succedersi delle encicliche risponde ad un grandioso disegno complessivo.
Il volume ci presenta dapprima le encicliche denominate "trinitarie", rivolgendo l’attenzione al Figlio (Redemptor hominis), al Padre (Dives in misericordia) e allo Spirito Santo (Dominum et vivificantem). Esse sono analizzate rispettivamente da J.M. Galván, M. Bordoni e P. Coda. Le encicliche sociali (Laborem exercens, Sollicitudo rei socialis e Centesimus annus) sono esposte da H. Fitte, E. Colom e M. Rhonheimer; quelle ecclesiologiche (Slavorum apostoli, Redemptoris missio e Ut unum sint) sono presentate da P. Vrankic’, A. Cattaneo e N. Bux; quelle antropologiche (Veritatis splendor, Evangelium vitae e Fides et ratio) sono studiate da L. Melina, A. Rodríguez Luño e A. Ales Bello. Il volume si chiude con due encicliche che, per vari motivi, risultano specialmente “espressive” di questo papa e costituiscono come un coronamento del suo variegato magistero: l'enciclica sull'Eucaristia (Ecclesia de Eucharistia), presentata da M. Hauke e quella mariana (Redemptoris mater) da J. Burggraf.
Dai numerosi e profondi contributi emerge chiaramente la ricchezza del Magistero del Papa. Proprio per questo è auspicabile che, in una seconda edizione del volume ,non si parli più di “Giovanni Paolo II Teologo”.
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