Papez Viktor ,
Recensione: A. LIZARRAGA ARTOLA, Discursos Pontificios a la Rota Romana ,
in
Antonianum, 77/1 (2002) p. 196-197
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L’Autore di quest'Opera, traduzione spagnola dei Discorsi dei Romani Pontefici agli ufficiali del Tribunale Apostolico della Rota Romana, è Dottore di Diritto Canonico, Giudice al Tribunale Metropolitano di Pamplona e Parroco: tre titoli che mantengono nello stesso tempo uno studioso in contatto vitale con la scienza giuridico - canonica e con la realtà quotidiana della vita pastorale della Chiesa.
I Discorsi dei Romani Pontefici alla Rota Romana, che è Tribunale ordinario per ricevere gli appelli (can. 1443), in occasione dell'inizio dell'anno giudiziario, non si limitano soltanto alle questioni strettamente giuridico - canoniche ma offrono spesso una giurisprudenza e una dottrina che toccano la teologia, la morale e l’ecclesiologia. L’insegnamento del Romano Pontefice, che è “giudice supremo in tutto l'orbe cattolico” (can. 1442), attraverso questi incontri annuali con i Membri del Tribunale Apostolico della Rota Romana, sono la guida sicura e un aiuto prezioso a tutti quelli che lavorano nei Tribunali ecclesiastici, come afferma lo stesso Giovanni Paolo II nella costituzione apostolica “Pastor Bonus”, art. 126: Il Tribunale della Rota Romana “prevede all'unità della giurisprudenza e, attraverso le proprie Sentenze, è un aiuto ai Tribunali di grado inferiore”.
In ogni Discorso annuale i Romani Pontefici abitualmente espongono singoli problemi che in un certo senso riflettono la situazione presente nella società e nella Chiesa, tutelando sempre il vero diritto fondato sull'ordine morale e stabilito da Dio, e che pone al centro della potestà giudiziaria della Chiesa la “salus animarum”, che “deve sempre essere nella Chiesa la legge suprema” (can. 1752). La potestà giudiziaria della Chiesa, che non proviene dal popolo, ma è stata affidata alla Chiesa dal suo Fondatore, ha una dimensione pastorale e sacerdotale, perchè abbraccia il foro sacramentale ed è animata da principi soprannaturali.
L’Opera di A. L. Artola è praticamente divisa in due parti. La prima parte (pp. 25-246) contiene in ordine cronologico la traduzione spagnola dei Discorsi dei Romani Pontefici alla Rota Romana. In questa parte vengono presentate le traduzioni di 15 Discorsi di Paolo VI (1964 - 1978), e 23 Allocuzioni di Giovanni Paolo II (1979-2001). I Discorsi non rappresentano soltanto una dottrina ricca di giurisprudenza, ma sono un chiaro ed autentico insegnamento del Supremo Legislatore della Chiesa cattolica, al quale si deve prestare “l’ossequio dell'intelletto e della volontà” (can. 752).
La seconda parte invece (pp. 247-357) è dedicata all’indice analitico. I numeri dell’indice analitico rimandano all'anno del Discorso e alla numerazione progressiva marginale. Nell’indice generale (pp. 361-362) troviamo i termini giuridici che vengono presentati brevemente nell'indice analitico. Al lettore sarebbe risparmiato qualche piccolo problema se all'inizio dei singoli Discorsi fosse indicato di quale Pontefice si tratta e la data del Discorso; tutto ciò viene indicato alla pagina 379: Fechas de los Discursos.
Per tutti quelli che sono impegnati nei Tribunali ecclesiastici e agli studiosi di Diritto Canonico l’Opera di A. L. Artola è un aiuto prezioso e uno “strumento” pratico.
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