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Recensione: Anima e corpo nella cultura medievale. Atti del V Convegno di studi della So-cietā Italiana per lo Studio del Pensiero Medievale (Venezia, 25-28 settembre 1995), a cura di Carla Casagrande e Silvana Vecchio

 
 
 
Foto Faes de Mottoni Barbara , Recensione: Anima e corpo nella cultura medievale. Atti del V Convegno di studi della So-cietā Italiana per lo Studio del Pensiero Medievale (Venezia, 25-28 settembre 1995), a cura di Carla Casagrande e Silvana Vecchio, in Antonianum, 77/3 (2002) p. 608-610 .

Le relazioni si snodano in un arco temporale vasto che va dalla tarda antichità al secolo XV e, data la pluridirezionalità e interdisciplinarità della natura del tema suscettibile di diversi approcci metodologici, investono molteplici campi: la storia della filosofia, della teologia, della letteratura, della musica, dell’iconografia, della psicologia, dell’etica, della medicina, della politica, che sono ripercorsi secondo ottiche differenziate. Considerato il polimorfismo del tema in esame, le relazioni non propongono né intendono proporre un’interpretazione esaustiva e conclusa dell’oggetto di indagine, ma ne prospettano la fluidità, la ricchezza, le aperture, i contesti in cui si situa alla luce del complesso e fecondo intreccio delle tradizioni platonico-neoplatonica, aristotelica, patristica, ermetica, galeno-avicenniana, che nel Medioevo veicolano la tematica anima-corpo. Il quadro complessivo che ne emerge si può fissare soprattutto intorno a questi assi principali: ricognizione del nesso anima-corpo (2, 3), nella duplice direzione dell’anima al corpo e viceversa, spesso con particolare attenzione alle sue articolazioni più vitali (voce 11, passioni 4, sensi 12, 13, 14, 15) e ai suoi momenti più cruciali (nascita 5, 7, morte 6); gerarchizzazione e dislocazione dell’anima secondo la molteplicità delle sue funzioni (2, 3, 5, 12); individuazione di livelli diversi di corporeità e dei diversi detentori di essa (1, 6, 8, 9, 10, 15); uso metaforico del tema in ambito politico e linguistico (17, 18). Dalle varie indagini risulta che il rapporto tra anima e corpo, pur nell’autonomia delle loro entità e funzioni, non è mai di separazione o di antagonismo ma o di gerarchizzazione oppure di mutua collaborazione. Le relazioni sono le seguenti:

1 Ilario Tolomio, “Corpus carcer” nell’Alto Medioevo. Metamorfosi di un concetto

2 Leonardo Sileo, La definizione di anima nel dibattito della prima metà del duecento

3 Filippo Mignini, Anima e corpo negli scritti psicologici di Sigieri di Brabante

4 Italo Sciuto, Le passioni dell’anima nel pensiero di Tommaso d’Aquino

5 Romana Martorelli Vico, Anima e corpo nell’embriologia medievale

6 Luciano Cova, Morte e immortalità del composto umano nella teologia francescana

7 Jérôme Basquet, La parenté partagée: engendrement charnel et infusion de l’âme (à propos d’une miniature de la fin du XVe siècle)

8 Christian Trottmann, Sulla funzione dell’anima e del corpo nella beatitudine. Elementi di riflessione nella Scolastica

9 Barbara Faes de Mottoni, Bonaventura e il corpo dell’angelo

10 Paolo Lucentini, Il corpo e l’anima nella tradizione ermetica medievale

11 Silvia Nagel, La “vox” come “medium” fra anima e corpo: annotazioni in margine ai commenti al “De animalibus” attribuiti a Pietro Ispano

12 Giacinta Spinosa, Vista, “spiritus” e immaginazione, intermediari tra l’anima e il corpo nel platonismo medievale dei secoli XII e XIII

13 Alberto Gallo, Anima e corpo nell’ascolto della musica: il “raptus” secondo Pietro d’Alvernia

14 Letterio Mauro, La “musica del polso” in alcuni trattati del Quattrocento

15 Francesco Bruni, Teologia del corpo e pietà popolare: le reliquie come metonimia

16 Dilwyn Knox, Disciplina del corpo e dell’anima. L’eredità del Medioevo

17 Roberto Lambertini, Il cuore e l’anima della città. Osservazioni a margine sull’uso di metafore organicistiche in testi politici basso medievali

18 Costantino Marmo, Corpo e anima nel linguaggio del XIII secolo