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Libri nostri: Santa Nino e la Georgia. Storia e spiritualitā cristiana nel Paese del Vello d'oro, Atti del I Convegno Internazionale di Studi Georgiani, Roma, 30 gennaio 1999,
in
Antonianum, 76/1 (2001) p. 198-200
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Il volume rappresenta gli Atti del I Convegno internazionale di studi georgiani che si tenne a Roma il 30 gennaio 1999, con l'iniziativa della Prof.ssa Nina Kauchtschischwili e con il patrocinio dell'Ambasciata di Georgia presso il Quirinale nonché dell'Associazione italo-georgiana “Scudo di San Giorgio”. Il convegno era dedicato alla conversione ufficiale della Georgia, una delle più antiche nazioni cristiane, nonché alla varia problematica della Conversione della Kartli, fonte storico-letteraria, composta dalla Cronaca e dalla Vita di santa Nino, che narrano la diffusione del messaggio cristiano sulla terra ibera, ad opera della santa apostola Nino.
Gli Atti vengono pubblicati nella collana del Pontificio Ateneo Antonianum con patrocinio e contributi dell'Ambasciata di Georgia presso la Repubblica Italiana, del Dipartimento di Studi Orientali dell'Università “Ca’ Foscari” di Venezia, dell'Associazione italo-georgiana “Scudo di San Giorgio” e dell'Istituto di Studi Ecumenici “San Bernardino” di Venezia. Il volume apre con la riproduzione dell'icona moderna di santa Nino del pittore georgiano Šota Cincaúe, con la presentazione del Prof. Roberto Giraldo, Preside dell'Istituto “San Bernardino” e il telegramma di saluto, inviato dal Katholikos-patriarca di tutta la Georgia Ilia II ai partecipanti del Convegno. Poi, i saluti dell'Ambasciatore georgiano presso il Quirinale Prof.ssa Rusudan Lordkipanidze e del Sottosegretario della Congregazione per le Chiese Orientali Mons. Claudio Gugerotti, introducono i saggi dei relatori.
Vincenzo Poggi S.J. (L'esorcismo del cilicio in Rufino), professore di Storia presso il Pontificio Istituto Orientale in Roma, interpreta in una ottica nuova i dati della continuazione rufiniana alla Storia ecclesiastica di Eusebio di Cesarea, relativa alla cristianizzazione degli Iberi; vi si svela la peculiarità della primitiva pratica battesimale che era diffusa in diverse comunità cristiane d'Oriente. Nina Kauchtschischwili (Santa Nino e la donna nel mondo bizantino), professore di Lingua e letteratura russa presso l'Università degli studi di Bergamo, dedica un saggio al rapporto tipologico tra la figura di santa Nino ed altre figure femminili della letteratura medievale cristiana. Gaga Shurgaia (Mcxeta – la capitale rifondata. Per un'interpretazione del messaggio simbolico-estetico della Vita di santa Nino), docente di Caucasologia presso l'Università degli studi di Bologna e di Lingua e letteratura georgiana presso l'Università degli studi di Roma “La Sapienza”, analizza il messaggio simbolico-estetico che accompagna la trasformazione della capitale d’Iberia Mcxeta da una città pagana in quella cristiana. Michel van Esbroeck S.J. (Le dossier de sainte Nino et sa composante copte), professore di Letteratura cristiana antica presso l'Università di Monaco di Baviera, abbozza una visione d'insieme di diverse problematiche filologico-letterarie della Vita agiografica di santa Nino. Gianroberto Scarcia (Echi aurei di un Secondo Battesimo), professore di Storia religiosa dell’Iran presso l’Università “Ca’ Foscari” di Venezia, rievoca i paralleli sorprendenti tra il Romanzo di Giuliano e la Vita di Vaxt’ang Gorgasali. Luigi Magarotto (Elementi religiosi nella poesia di Nik’oloz Baratašvili), professore di Lingua e letteratura russa e di Lingua e letteratura georgiana presso la medesima Università, analizza aspetti della sensibilità religiosa del più grande romanticista georgiano Nik’oloz Baratašvili (1817-1845): nel dualismo tra il bene e il male il poeta attingerebbe al poema di Šota Rustaveli Il cavaliere dalla pelle di leopardo (XII sec.) e alla tradizione folcloristica georgiana, mentre la sua ricerca di una dilatazione dei sensi, che conduce alla negazione di ogni limite, sia interiore che esteriore, non gli svelerebbe l’orrore del nulla, come accade con Leopardi, bensì la rassicurante presenza della provvidenza divina. Miguel Arranz S.J. (Tre liturgisti georgiani della prima metà del XX secolo), professore di Liturgie orientali presso la Pontificia Università Gregoriana, analizza la vita ed opera di Michele Tarchnischvili, Korneli Kekelidze e Aleksandre Xaxanašvili e nella ampia prospettiva delle grandi linee della storia del cristianesimo dei primi secoli, avanza un'ipotesi interessante secondo cui l'epiteto di santa Nino doulø avrebbe non il significato di prigioniera o serva di padrone umano, come si credeva abitualmente, ma di “serva” di Gesù Cristo ossia, nella precisa accezione liturgica, di diaconessa.
Negli Atti sono inclusi i saggi di due studiosi georgiani che non hanno potuto partecipare personalmente; si tratta di Zurab Kiknadze (La “colonna vivente” come fatto mistico ), professore di Folclore e della tradizione orale georgiana presso l'Università di Stato di Tbilisi, che esamina l'episodio della “colonna vivente” della Vita di santa Nino e il suo valore mistico-simbolico nella tradizione letteraria e orale della Chiesa di Georgia; e di Lela Pataridze (La “schiavitù” di santa Nino), docente di Storia della Georgia presso la medesima Università, che prende in mira la connotazione storico-sociale e simbolico-teologica dell'epiteto di Nino “schiava”, richiamandone paralleli nelle varie opere letterarie del cristianesimo medievale.
Il volume si conclude con le opere poetiche di alcuni autori georgiani – quali Šota Rustaveli, Nik’oloz Baratašvili, Galak’t’ion T’abiúe – che sono state declamate sia in originale sia in traduzione durante il Convegno, nonché con un dettagliato indice analitico.
Il Convegno Santa Nino e la Georgia. Storia e spiritualità cristiana nel Paese del Vello d'oro con i relativi Atti dimostra il crescente interesse con cui, dopo il ristabilimento della propria indipendenza politica, viene seguito da noi questo piccolo paese del Caucaso, ricco di storia e di cultura. La scientificità dei contributi palesa la complessità delle fonti storico-letterarie che arricchiscono la nostra conoscenza delle origini del cristianesimo sia caucasico sia orientale in generale.
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