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Libri nostri: Conti M., Il codice di comunione dei Frati Minori. Introduzione e commento alla Regola

 
 
 
Foto , Libri nostri: Conti M., Il codice di comunione dei Frati Minori. Introduzione e commento alla Regola, in Antonianum, 74/1 (1999) p. 183-184 .

Questa pubblicazione è una edizione profondamente rinnovata della Lettura biblica della Regola francescana (Roma 1977). L’esigenza di una riedizione della Lettura biblica, sentita da tempo, è stata favorita dal nuovo contesto biblico-teologico-giuridico, segnato dalla promulgazione del nuovo Codice di Diritto Canonico (1983), dalla celebrazione della IX Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi sulla Vita Consacrata (1994), dalla pubblicazione dell’Esortazione Apostolica post-sinodale «Vita Consecrata» di Giovanni Paolo II (1996) e dagli ultimi studi di A. Boni, incentrati sulla Costituzione 13a: De novis religionibus prohibitis del Concilio Lateranense IV (1215), riletta nel contesto della Historia Occidentalis di Giacomo da Vitry, che di quel Concilio è un ottimo conoscitore e interprete.

In questo volume, la «prima parte» della Lettura biblica è stata sostituita da un’ampia Introduzione, nella quale vengono affrontate le seguenti questioni: 1) origine evangelica della vita religiosa; 2) vita religiosa e istituzioni di religione; 3) prima esperienza di vita francescana; 4) l’istituzione di religione apostolica e la sua regola istituzionale; 5) codificazione della forma di vita francescana; 6) il genere letterario della Regola; 7) composizione letteraria della Regola; 8) istanze morali della Regola; 9) ambito d’obbligo della professione d’obbedienza dei Frati Minori; 10) le «novità» della Regola francescana; 11) la fraternità francescana; 12) il peso di una «analogia» sulla Regola francescana; 13) le Regole di S. Francesco e di S. Chiara.

Il «commento», come il precedente, segue i capitoli della Regola, ma meglio ne evidenzia la struttura «tridimensionale», cioè la componente biblica, teologica e giuridica. Questa impostazione, nella lettura della Regola dei Frati Minori, consente di superare l’approccio «unidimensionale» (giuridico-moralistico), che nel corso di sette secoli è prevalso e che ha contribuito non poco ad alienare il mondo francescano dal proprio «codice di comunione».

Ultima pietra della costruzione patristica sulla vita religiosa e regola istituzionale della istituzione di religione apostolica, la Regola francescana come tale è stata accolta nel diritto comune della Chiesa (Corpus Iuris). Con la sua canonizzazione da parte del Concilio Lateranense IV del 1215, la Regola francescana è stata posta sullo stesso piano delle Regole di S. Benedetto e di S. Agostino, ed è stata assunta come regola istituzionale della istituzione di religione apostolica. In quanto regola istituzionale, la Regola francescana regola il sanctum propositum dei «religiosi apostolici» a regime centralizzato.

In quanto «codice di comunione» dei Frati Minori (di tutte le denominazioni), la Regola francescana è il Codice dell’alleanza del loro «patto stipulato con Cristo» (professione religiosa) e la  carta della carità del loro «patto associativo» (professione d’obbedienza). Questo tipo di lettura ha consentito di porre in luce l’afflato spirituale e apostolico, che le è proprio, che S. Francesco ha attinto dal Vangelo e che la mediazione della Santa Madre Romana Chiesa non ha affatto offuscato.

Il volume risponde alle attese di quanti lavorano responsabilmente per un autentico rinnovamento spirituale e apostolico della vita francescana e operano nella formazione dei giovani.

Un particolare interesse riveste anche per le Clarisse, per essere autenticamente «monache», cioè appartenenti alla istituzione di religione monastica, e per essere autenticamente «clarisse», cioè animate dalla spiritualità apostolico-francescana, come sono state S. Chiara e le Sorelle Povere del monastero di S. Damiano d’Assisi, sotto la guida spirituale di S. Francesco. In «Appendice» viene riportata la Sinossi delle Regole di S. Francesco del 1223 e di S. Chiara del 1253.