Bini Giacomo ,
Inaugurazione dell´Anno Accademico 1999/2000. I-Saluto del Gran Cancelliere,
in
Antonianum, 74/4 (1999) p. 757
.
Carissimo Rettore Magnifico, carissimi Professori e Studenti, il Signore vi dia pace!
Il mio servizio alla Fraternità universale mi impedisce di partecipare all'inaugurazione del nuovo Anno Accademico 1999-2000: sono impegnato in una visita ai Fratelli della Custodia di Terra Santa che lavorano in Libano, Siria e Giordania. E tuttavia sento forte il desiderio di essere “presente”: non solo con il saluto che vi ha già rivolto Fra José Rodríguez Carballo, Segretario generale per la Formazione e gli Sudi e Delegato del Ministro generale per l'Antonianum, ma anche con un mio breve saluto personale.
Anzitutto vorrei esprimervi il mio sincero ringraziamento, unito a quello di tutto l'Ordine, per il lavoro assiduo e diligente da voi svolto a favore del Pontificio Ateneo Antonianum. Il "grazie", sincero e doveroso, per quello che voi siete e fate, desidera anche testimoniare il riconoscimento dell'importanza di questo Centro di studi per la vita e la missione del nostro Ordine. Sono felice di poter assicurare l'impegno comune, soprattutto del Definitorio generale, per la promozione degli studi e di una adeguata formazione culturale nell'Ordine, che passa attraverso il miglioramento dell'immagine e del livello del PAA, come “Studio generale” dell'Ordine in Roma.
Approfitto volentieri di questa circostanza per ricordare quanto affermato dal Capitolo generale di Assisi del 1997: «1 Centri di studio, dove è possibile, siano affiliati al PAA» (Dalla memoria alla profezia. Orientamenti e proposte, IV.2.4). Mi sembra un invito preciso a fare tutto il possibile per incamminarci decisamente verso una maggiore collaborazione e solidarietà.
Rinnovando ancora una volta la gratitudine e l'apprezzamento per il vostro particolare e delicato servizio alla Fraternità universale nel settore della formazione culturale, termino esortandovi ad aumentare le forme e le occasioni di collaborazione e di lavoro in comune, a partire dalle singole Facoltà. Sempre, prima di tutto quanto facciamo, la nostra identità è definita dalla nostra vocazione: essere Frati minori. Fa parte integrante di questa vocazione il vivere e il lavorare in fraternità. Vale anche per una Sede accademica quanto è detto nella Priorità per il sessennio 1997-2000: «1 Frati si impegnino a costruire una vera e profonda vita fraterna, coltivando i valori umani come il dialogo, la familiarità, l'amicizia reciproca, la cortesia e la disponibilità al servizio» (Il, Proposta 1).
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