Nobile Marco ,
Recensione: Bruce M. Metzger, Il canone del Nuovo Testamento ,
in
Antonianum, 73/2 (1998) p. 367-368
.
La moderna collana d'"introduzione allo studio della Bibbia" che la Paideia sta pubblicando, traducendone gli originali spagnoli, è stata arricchita da una sezione di supplementi veramente necessari e autorevoli, come quello che ora si presenta.
Il M. si raccomanda per essere stato uno dei coeditori, insieme a K. Aland, M. Black e a C.M. Martini del testo greco del Nuovo Testamento. La sua lunga esperienza di studioso, la finezza filologica e l'autorevolezza raggiunta, fanno di questo libro un manuale perfetto.
La trattazione della materia si articola nel modo seguente. Il M. parte con una rassegna della letteratura sul tema del canone prodotta prima del ventesimo secolo e poi di quella edita nel ventesimo secolo. La presentazione è essenziale e puramente informativa. Segue la trattazione storica: la formazione del canone. Il M. esordisce dai primordi, cioè dal periodo dei Padri apostolici (Clemente, Ignazio, Didachè, ecc.) e giunge fino alla statuizione del canone sia in Oriente che in Occidente. Il processo è stato complesso, variegato e condotto su di un materiale relativamente plastico. Nei primi secoli dell'era cristiana, uno dei fattori che ha favorito un concetto di canonicità, è stata la lotta contro gli eretici, come Marcione, e le diatribe con rappresentanti di movimenti notevoli, quali lo gnosticismo e il montanismo; un altro fattore di formazione della categoria concettuale, proviene con ogni probabilità dal fenomeno delle persecuzioni subite dai cristiani, le cui cronache offrono dei dati molto interessanti per la comprensione che in quei primi secoli si aveva delle Scritture neotestamentarie.
Alla parte storica della trattazione segue quella teologica,ove vengono discussi temi prevedibili, ma sempre stimolanti e interessanti, quali i criteri in base a cui i Padri avrebbero stabilito la canonicità dei testi del NT: ortodossia, apostolicità e universalità; oppure il tema dell'ispirazione o quello ancora del "canone nel canone", dibattuto soprattutto in campo protestante. Il M. sa dimostrare a sufficienza come sia impensabile selezionare un nucleo normativo all'interno dell'elenco canonico trasmesso più o meno intatto nei secoli. Un'altra questione di notevole interesse è quella circa la chiusura definitiva o il possibile ampliamento del canone: la risposta è che se teoricamente la riapertura è possibile, praticamente non lo è.
Chiude la trattazione una serie di quattro appendici, molto utili a integrare il quadro già abbastanza completo che il M. offre con questo libro magistrale.
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