Nobile Marco ,
Recensione: Luis Alonso Schōkel et alii, Introduzione allo studio della Bibbia 1. La Bibbia nel suo contesto; Antonio M. Artola - José M. Sānchez Caro, Introduzione allo studio della Bibbia 2. Bibbia e parola di Dio ,
in
Antonianum, 70/2 (1995) p. 301-302
.
Presentiamo insieme questi due volumi, perché costituiscono entrambi un'introduzione generale allo studio della Bibbia. Essi fanno parte di una grande operazione editoriale, originariamente spagnola (i due volumi dell'edizione originale sono del 1989/1990), in dieci volumi, volta ad offrire a facoltà teologiche e a studenti uno strumento dì base, finalmente aggiornato agli orientamenti attuali dell'esegesi e del Concilio Vaticano II, per la conoscenza della Bibbia. Il comitato di redazione, nato negli anni ottanta per espresso desiderio di molti biblisti spagnoli che ormai non potevano più sopportare l'insufficienza dei manuali tradizionali, conta nomi illustri della ricerca scientifica di quel paese; nel frattempo, il gremio dei collaboratori si è arricchito e si può contare certamente sull'apporto di studiosi di valore internazionale. Basti citare soltanto gli autori di questi due primi volumi: L. Alonso Schòkel, uno dei maestri del Pontificio Istituto Biblico, J. Asurmendi, professore al-l'insitut Catholique di Parigi, Bruno Chiesa, prof. dell'Università di Pavia, collaboratore per la parte che ha attinenza con il pubblico italiano, F. Garcia Martinez, dell'Istituto di Qumran dell'Università di Groningen, J. Gonzàlez Echegaray, direttore dell'Istituto di Ricerche Preistoriche di Santander-Chicago, J.M. Sànchez Caro, rettore della Pontificia Università di Salamanca, J. Trebolle Barrerà, dell'Università Complutense di Madrid, e, infine A.M. Artola.
Come si può notare, questo elenco elimina la possibilità che l'iniziativa editoriale possa apparire semplicemente nazionale. Gli studiosi citati, infatti, hanno ormai una fama che varca i confini della Spagna.
Il primo volume si occupa di questioni propedeutiche, di ordine geografico, storico e letterario, attinenti, quindi, al « contesto » della Bibbia.
La prima parte, curata da Gonzàles Echegaray, è dedicata allo studio della geografia e dell'archeologia bibliche: una descrizione essenziale e aggiornata dei dati e una presentazione della possibile conciliazione tra le acquisizioni scientifiche moderne e i dati biblici; è eliminata ogni eccessiva problematizzazione.
La seconda parte, invece, di Asurmendi e di Garcia Martinez, è dedicata alla storia e alle istituzioni del popolo biblico. Una disamina equilibrata (i problemi vengono ridotti al minimo, anche se accennati) ed esauriente. La bibliografia della prima sezione di storia non è sempre delle più aggiornate: come uno dei più importanti studi, viene citato, ad es., l'ormai datato libro del Fohrer: « Storia della religione israelitica ».
La terza parte, curata da Alonso Schòkel, Asurmendi, Garcia Martinez e Sàn-chez Caro, si occupa di un aspetto fondamentale della natura della Bibbia, quello di essere un libro di letteratura, Così, se ne dibattono tutti gli argomenti « ad hoc »: espressioni letterarie, problemi di ermeneutica, contesto letterario extra-biblico, i generi letterari.
La quarta parte, infine, è dedicata ai complessi problemi storici e critici del testo biblico. Maestro della materia è Trebolle Barrerà.
Il secondo volume presenta questioni introduttive di natura teologica: la Bibbia come parola di Dio (Artola), il canone (Sànchez), l'ispirazione biblica (Artola), ermeneutica biblica e metodologia esegetica (Sànchez)(da segnalare in questa parte, oltre al resto ottimamente svolto, finalmente una felice sintetica presentazione positiva dell'analisi strutturalista greimasiana). Gli argomenti sono scontati in un'introduzione che si rispetti; non è scontato, invece, il modo nuovo e moderno di svolgerli: si veda, ad es., il tentativo, fatto da Artola, di descrivere il processo dell'ispirazione.
Non si può che dir bene di un'iniziativa del genere. Si attendono i prossimi volumi.
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