Pesce Pier Giuseppe ,
Recensione: Flecha Andrés J.R., Teologia moral fundamental ,
in
Antonianum, 70/2 (1995) p. 308-309
.
L'impianto generale di questo nuovo manuale di teologia morale fondamentale viene presentato dall'autore nei termini seguenti: « Los once temas estudiados presentan el contenido habitual asignado a este tratado, con frecuentes alusiones a los problemas mas debatidos en estos ùltimos anos. El libro està dividido en dos partes. En la primera se presentan las cuestiones de fundamentación de la ètica cristiana. Y en la segunda se exponen las categorias bàsicas que habràn de resultar ne-cesarias en la ètica especial » (p. XV).
La prima parte è articolata in quattro capitoli: introduzione alla teologia morale; storia della teologia morale; orientamenti biblici per la teologia morale; rapporto tra fede e morale. Sette sono i capitoli della seconda parte: comportamento umano responsabile; azione ed esperienza morale cristiana; norma e valori nell'etica cristiana; il ruolo della legge nella morale; il ruolo della coscienza nel giudizio morale; il peccato e la vocazione personale; conversione e virtù.
Una caratteristica, segnalata già dallo stesso autore e facilmente riscontrabile nella trattazione dei diversi argomenti, è quella di utilizzare non solo le usuali fonti cristiane (rivelazione, tradizione, magistero...), ma anche i dati delle scienze umane. Questo metodo è guidato dalla consapevolezza che la morale, sia quella razionale che quella cristiana, ha la sua base oggettiva nella antropologia e che tutte le componenti indicate (fede e scienza, teologia e filosofia) offrono un proprio contributo alla maggiore conoscenza dell'uomo e, quindi, anche alla migliore comprensione delle esigenze che ne scaturiscono per il suo comportamento e stile di vita. L'impressione globale che se ne ricava è quella di una trattazione attenta alle problematiche attuali, aperta al dialogo con la cultura di oggi e sensibile alle nuove istanze, senza con questo compromettere la fedeltà ai dati acquisiti della rivelazione e senza disattendere i punti salienti della dottrina ecclesiale. Nel complesso, almeno così a me pare, l'autore sa mantenersi in un apprezzabile e lodevole equilibrio.
Naturalmente, se si volesse scendere ai particolari, si potrebbe trovare da ridire su questo o quel punto. Per esempio, mi domando se non sarebbe stato utile e opportuno prestare maggiore attenzione e dare più spazio a problemi specifici e di ordine anche pratico, ma che sono importanti soprattutto per chi si prepara al ministero sacerdotale. Per fare almeno un riferimento concreto, mi sarei aspettato qualche indicazione su come superare i dubbi di coscienza, oggi cosi facili e frequenti...
Ma questi e altri possibili rilievi nulla tolgono al valore complessivo del libro. Non sarà esauriente nel contenuto; però è ordinato e chiaro nell'esposizione, ricco e aggiornato nella documentazione (tra il resto, sono frequenti i riferimenti all'enc. Vaitatis splendor); inoltre, non mancano interessanti spunti di ordine pastorale. Ritengo, quindi, che possa offrire un suo utile contributo per portare avanti quel « rinnovamento » della teologia morale auspicato dal Concilio (cf. OT 16), ma che ancora non ha trovato una adeguata attuazione.
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