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Recensione: Hentschel G., Gott, Kònig und Tempel. Beobachtungen zu 2 Sam 7,1-17

 
 
 
Foto Nobile Marco , Recensione: Hentschel G., Gott, Kònig und Tempel. Beobachtungen zu 2 Sam 7,1-17, in Antonianum, 68/4 (1993) p. 563-564 .

H. ha scritto un libretto con una rigorosità ed una stringatezza da manuale, frutto di un suo soggiorno di studio a Roma.

Dopo aver rapidamente stilato le questioni che la pericope di 2 Sam 7,1-17 comporta, ed aver descritto brevemente il suo metodo di lavoro, passa alla prima fase dell'opera, che consiste nella descrizione della struttura della pericope e nella sua articolazione per frasi e paragrafi (ne distingue tre: w. 1-3; w.4-16; v. 17). Indi passa alla seconda fase, che si occupa di una critica testuale essenziale, concen­trata sui problemi del brano, quali quello della soluzione del caso del termine sibtè ( = tribù) nel TM del v. 7, importante per la futura comprensione storico-let­teraria del testo.

La terza e la quarta fase rappresentano un tocco originale del metodo dell'H. Difatti, sulla scorta della teoria letteraria di G. Genette, egli studia prima l'arco temporale presente nel testo, cioè il passato, il presente e il futuro e il modo nel quale il primo e il terzo si connettano al presente, costituito dal dialogo nel palazzo tra David e Natan, con la contemporanea presenza della parola del Signore, poi, passa ad analizzare in modo interessante il tessuto narrativo della pericope, che non risolve tutti i problemi inerenti al testo, ma che ce ne fa gustare meglio il significato.

Dopo questa incursione in un territorio non troppo frequentato dagli esegeti correnti, l'H. rientra nella via metodologica principale, dalla quale si aspetta la soluzione vera dei problemi. Così, egli fa prima l'analisi dei generi letterari: una novella regale con l'inserzione di un oracolo salvifico regale (quinta fase); poi, af­fronta l'analisi letteraria (sesta fase), per sfociare necessariamente sulla sviluppata analisi critica della redazione (settima fase).

Il procedimento dell'H. riesce a ricostruire con quest'ultima fase il dettagliato processo che ha portato alla genesi progressiva di quel testo importante per tutto l'AT (ma anche per il NT), che è 2 Sam 7,1-17. Un processo che lascia delineare i progressivi mutamenti sociali e teologici, che partono da una relazione necessaria tra il re e l'edificazione del Tempio, sulla base di un oracolo divino, e giungono alla postesilica relativizzazione di tale rapporto, quando ormai si è verificata la catastrofe del 587 a. C.

Come si diceva all'inizio, un lavoro breve ma completo, che in sovrappiù fa intrawedere come oggi l'esegesi storico-critica si sforzi di dare spazio ai moderni orientamenti delle scienze letterarie, anche se la convivenza denota una certa ten­sione metodologica tra una comprensione sincronica del testo, che studia le mo­dulazioni e le modifiche dall'interno della composizione letteraria, e quella dia­cronica, che opera su tutt'altro piano, quello esterno delle accidentalità storiche che lasciano difficilmente spazio a testi letterari ben congegnati come quello in questione, e rendono le ricostruzioni storico-testuali altamente ipotetiche.