Nobile Marco ,
Recensione: Eduard Lohse, Théologk du Nouveau Testament ,
in
Antonianum, 66/1 (1991) p. 156-157
.
La presente Teologia è la traduzione del tedesco Grundriss der neutestamentli-chen Theologie del 1974, edito per i tipi della Kohlhammer di Stuttgart, nell'ambito di una collana teologica di divulgazione. L'origine e la destinazione dell'opera sono evidenti. Si è di fronte ad un manuale classico di teologia neotestamentaria, che sa confrontarsi magistralmente con le posizioni le più svariate della ricerca di questo secolo, riuscendo a conciliarne con evidente equilibrio le manifestazioni più estreme, costituite dalla pregiudiziale dogmatico-confessionale da un lato, e dal bultmannismo più spinto dall'altro.
Due sono i criteri che guidano l'Autore, uno ermeneutico, l'altro metodologico: l'oggettività dell'evento pasquale, che fonda la fede cristiana e la chiesa che ne vive il dinamismo, e la «critica delle forme».
Certamente, chi vuol dare un'opera solida e precisa, ha da fare così. Dimodoché, non si potrà pretendere da questo manuale un'eccessiva problematicità: il suo scopo è didattico. Una finalità che il professore di Gòttingen e vescovo luterano di Hannover ha saputo raggiungere da maestro e da pastore. Nell'introduzione, egli parla della fondazione di una teologia del nuovo testamento, come ci si aspetta da un'opera del genere. Indi, seguendo una linea classica, passa a descrivere l'evoluzione storico-teologica della parola neotestamentaria, a partire dalla predicazione di Gesù. Il L. non affronta questo argomento in modo positivista: come si è detto, il metodo della storia delle forme che sottende la sua presentazione, sa che la predicazione di Gesù è passata attraverso la memoria della chiesa primitiva. E tuttavia, egli cerca di ricostruire l'indubitabile fondamento posto da Gesù stesso con il suo annuncio.
Continuando il filo storico, il L. esamina le componenti del kerygma primitivo, che ha la sua fonte nella resurrezione di Gesù Cristo. La trattazione della cristologia segue una certa concezione di processo teologico evoluzionista, dal meno al più, e non tiene conto dell'origine giudaica di una certa idea di preesistenza. Certo, l'ellenismo può aver influito, ma non si può separare nettamente ciò che è giudaico da ciò che è ellenistico, attribuendo solo a quest'ultimo un'idea di preesistenza.
Seguono i capitoli trattanti, rispettivamente, la teologia dell'apostolo Paolo, quella dei vangeli sinottici e quella del vangelo di Giovanni e delle lettere giovan-nee. La parabola storico-teologica si chiude con la presentazione della dottrina apostolica della Chiesa.
Corredano quest'opera dignitosa un indice tematico e uno delle citazioni.
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