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Recensione: Opera Philosophica et Theologica Guillelmi de Ockham. Opera Philosophica VII 32*-670 St. Bonaventure, NY 14778 USA

 
 
 
Foto Tonna Ivo , Recensione: Opera Philosophica et Theologica Guillelmi de Ockham. Opera Philosophica VII 32*-670 St. Bonaventure, NY 14778 USA , in Antonianum, 66/1 (1991) p. 161 .

«Se la tarda scolastica è sembrata agli storici della filosofia un'epoca in de­clino, agli storici della scienza e della logica essa risulta un'epoca di rinascita e di progresso». Questa affermazione di E.A. Moody (Empiricism and Metaphysics in Medieval Philosophy) ci offre motivo sufficiente per comprendere ed apprezzare l'arduo  compito   assunto   dagli   editori   delle   opere   filosofiche   e   teologiche   di Ockham nel presentare il pensiero genuino di questo pensatore  secondo l'evi­denza dei testi. È con grande soddisfazione che accogliamo il diciassettesimo vo­lume di questa edizione critica che comprende:  Tractatus Minor et Elementarium Logicete,  Tractatus De Praedicamentis,  Quaestio De Relatione,  Centiloquium,   Tracta­tus De Prìncipiis Theologiae. Tutti gli studiosi della filosofia e in modo particolare gli interessati nello studio della Logica medievale devono essere grati ai ricerca­tori del Franciscan Institute per questo volume, riconosciuto utilissimo per com­prendere bene la mente del grande pensatore francescano nel campo della Dia­lettica. Gli editori sono stati cauti nell'esprimere il loro giudizio sull'autenticità delle sei opere contenute in questo tomo, anche se cinque di esse da alcuni codici manoscritti vengono attribuite al Venerabilis Inceptor. Gli stessi editori non esi­tano ad affermare che, quantunque il Tractatus de prìncipiis theologiae sia spurio, tuttavia la dottrina è occamista e rappresenta la chiave di tutta la dottrina filoso­fica e teologica di Ockham. Con consenso unanime si ritiene che il pensiero di Ockham, l'ultimo grande filosofo francescano del Medio Evo, è di massima im­portanza per il destino della scolastica medievale. Gli antagonisti del pensatore inglese sono riusciti nel passato a creare un senso di sfiducia tra coloro che non avevano né il tempo né i mezzi da poter studiare Ockham nelle sue fonti. Oggi, però, con l'edizione critica delle opere,  tale atteggiamento è radicalmente  mu­tato.