Nobile Marco ,
Recensione: R.E. Clements, (ed.), The World of Ancient Israel. Sociological, anthropological and politicai perspectives ,
in
Antonianum, 66/2-3 (1991) p. 437
.
La presente opera collettiva, curata in modo apprezzabile dallo studioso inglese R.E. Clements, fa il punto dell'attuale situazione degli studi biblici, nel quadro di un superamento di apriorismi del passato e dell'acquisizione di nuovi strumenti di lavoro, specialmente quelli offerti dalla sociologia, dalla nuova archeologia (non più ideologicamente «biblica») e dall'antropologia sociale o culturale, a seconda che si tratti, rispettivamente, della scuola inglese o americana. Di opere del genere oggi si ha un estremo bisogno, data la proporzione estesa di problemi e di corrispondente letteratura specializzata che ne tratta. I collaboratori appartengono quasi tutti al Regno Unito, eccetto A.D.H. Mayes, irlandese, e F.S. Frick, americano.
Il piano dell'opera è così articolato. Nella prima parte, si affronta lo status quaestìonìs. R.E. Clements, J.W. Rogerson e A.D.H. Mayes introducono all'attuale visuale scientifica nei riguardi del mondo d'Israele, dal punto di vista, rispettivamente, storico, antropologico e sociologico. Le altre tre parti, nel dibattere la loro area specifica, ripercorrono tutto il filo della storia d'Israele.
In particolare, nella seconda parte si affrontano punti oggi dolenti della ricerca biblica: quelli circa l'origine d'Israele e le varie teorie esplicative emergenti (Mendenhall, Gottwald, Lemche). Gli argomenti sono svolti da F.S. Frick (Ecologi, apiculture and patterns of settlement), J.D. Martin (Israel as tribal society), K.W. Whitelam (Israelite Kingship), H.G.M. Williamson (The concept of Israel in transition), R.G. Coggins (The orìgins of the Jewish diaspora). La situazione presentata dagli autori è in ebollizione e lontana dal trovare una soluzione. Comunque, è certo che non si può più tenere una posizione tradizionale, troppo ricalcata su quanto accredita il testo biblico.
Nella terza parte, i saggi, pur procedendo nel tragitto storico, sviluppano in particolare il tema delle istituzioni: la legge (B.S. Jackson); la profezia e il suo rapporto con la società: un saggio lucido e disincantato che regola i conti con tutta una serie di pregiudiziali circa questo tema, quali l'attendibilità storica dei testi o la possibilità reale di riuscire a definire il profeta (R.P. Carroll); il mondo [ della sapienza (R.N. Whybray); la letteratura apocalittica (P.R. Davies).
L'ultima parte, infine, svolge argomenti piuttosto tematici: la santità e il culto ; (P.J. Budd); la guerra santa (G.H. Jones); l'ideologia del patto (R. Davidson); l'ideologia della Terra (E.W. Davies); le donne in Israele (G.I. Emmerson); e, infine, la vita e la morte nell'AT (MA. Knibb).
Com'era da prevedersi, la molteplicità degli autori, offre anche una molteplicità di vedute, a volte anche contrastanti; ma è proprio questo che fa di questo libro un'opera stimolante e indispensabile nel dibattito attuale della scienza biblica.
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