> > Teklak

:
Recensione: ks. Waclaw Swierzawski, Misterium Chrystusa i Kosciola. Mistyka zakorzeniona w liturgiė (Il mistero di Cristo e della chiesa. Mistica radicata nella liturgia)

 
 
 
Foto Teklak Czeslaw , Recensione: ks. Waclaw Swierzawski, Misterium Chrystusa i Kosciola. Mistyka zakorzeniona w liturgiė (Il mistero di Cristo e della chiesa. Mistica radicata nella liturgia) , in Antonianum, 66/4 (1991) p. 588-589 .

Il titolo del libro con la parola «mistero» indica il metodo e la corrente teolo-gico-liturgica, seguita dall'Autore, nelle sue ricerche. Il mistero, tenuto conto della tradizione biblica e liturgica, significa Cristo, ma Cristo che vive nella Chiesa, in altri termini, il rapporto: Cristo-Chiesa e Chiesa-Cristo. — Il Cristo at­tira a sé la Chiesa e la Chiesa, sua Sposa, vive di Cristo, del suo amore. Quest'in­contro si realizza soprattutto nella liturgia, presso l'altare.

Il libro è composto, oltre l'introduzione e la conclusione, da tre parti: I. Panie, pokaz nam Ojca (Signore, mostraci il Padre) pp. 21-254; II. «Dzis» Kosciola wyrasta z przeszlosci («l'Oggi» della Chiesa spunta dal passato e sale verso il futuro) pp. 255-348;

III. Chrystus w tajemnicach roku liturgicznego przygarnia w duchu Kosciól w drodze do Ojca (Cristo nei misteri dell'anno liturgico attira a sé la Chiesa in cam­mino verso il Padre) pp. 349-494.

Un'idea comune unisce le tre parti: indicare criticamente ai cristiani, soprat­tutto ai cattolici, la via verso il terzo millennio del cristianesimo. L'Autore con il suo libro vorrebbe offrire una mistagogia cristiana nuova o almeno rinnovata, che mette in luce il pensiero, la preghiera e l'azione del cristiano. L'ambito delle sue ricerche, dalle quali provengono le proposte, è costituito dalla Bibbia e dalla li­turgia. Nella Bibbia e nella liturgia l'Autore cerca dei collegamenti reciproci, che mettono in luce il passaggio dalla teoria alla pratica nell'incarnazione del vangelo di Cristo mediante lo Spirito santo (l'aspetto mistico) nella vita quotidiana. Il mi­stero pasquale di Cristo assume sempre maggiore importanza, perché in esso, gra­zie alla liturgia, si rende presente il Dio nella SS. Trinità con il suo disegno salvi­fico riguardo all'uomo. Di fronte a questa realtà il cristiano non solo crede, ma impara ad amare gli altri.

La parte prima, che riguarda il pensare teologico, mostra come attraverso la liturgia Cristo ci immerga nella SS. Trinità. L'osservazione del disegno di Dio, la metanoia e l'entrata in comunione con Dio, fanno sì che il pensare teologico di­venti dialogo d'amore e trovi la sua espressione nella preghiera e nelle azioni.

La parte seconda dedicata alla preghiera, vista sia nella dimensione indivi­duale che comunitaria, indica Cristo che nella liturgia ci apre alla preghiera nello Spirito santo. Grazie ai suoi doni il pensare teologico riceve un impulso conosci­tivo che aiuta ad entrare nella misteriosa sfera della vita della SS. Trinità e ad in­tendere l'unità del mistero Cristo-Capo e Chiesa-corpo.

La parte terza svela come Cristo nella liturgia insegna e rende presente l'a­more divino. In seguito si tratta dell'esperienza mistica della fede. Qui viene pre­sentato il contatto esistenziale tra l'amore di Dio, che porta in sé ogni uomo e la sua vita quotidiana nel mondo. Per conseguenza si tratta anche della testimo­nianza, della verifica dell'amore che ci è stato dato da Dio.

L'opera dell'Autore è il risultato di una lunga ricerca. La sua struttura è nata dalla riflessione sui rapporti della preghiera con il pensare teologico e con l'atti­vità umana che forma l'espressione di tutto ciò che si trova nell'uomo e decide del suo operato.

In occasione di questa ricerca l'Autore ha pubblicato alcuni lavori, che con­tenutisticamente sono vicini ai temi presentati nel libro. Si può dire che essi costi­tuiscano «le briciole» che sono cadute dal tema fondamentale. Ad essi apparten­gono anche i dati biografici degli autori dai quali egli cercava e traeva ispirazione. Alcuni di essi sono stati inseriti nella conclusione del libro.