> > Stamm

:
Recensione: Frenz, Thomas, Papsturkunden des Mittelalters und der Neuzeit

 
 
 
Foto Stamm Heinz-Meinolf , Recensione: Frenz, Thomas, Papsturkunden des Mittelalters und der Neuzeit , in Antonianum, 65/1 (1990) p. 124-125 .

Dopo la Diplomatica pontificia di Rabikauskas del 1964 (Paulius Ra-bikauskas, Diplomatica pontificia [Romae 1964; sono seguite altre edizioni con correzioni]), nonostante notevoli progressi della ricerca, non è stato più pubblicato un nuovo manuale sui documenti papali. In lingua tedesca gli ultimi manuali risalgono ai primi anni del nostro secolo: al 1911 la pubblicazione di Bresslau (Harry Bresslau, Handbuch der Urkundenlehre fùr Deutschland und Italien [2a ed., 3 voli., Berlin 1911-1931; più volte ri­stampato]); al 1913 il lavoro di Schmitz-Kallenberg (Ludwig Schmitz-Kallenberg, «Die Lehre von den Papsturkunden», Grundriss der Geschichts-wissenschaft [a cura di Aloys Meister, 2a ed., Berlin 1913] I/I, 56-116). Così Frenz ha voluto rielaborare tutto il materiale secondo i risultati ul­teriori della scienza, prendendo per la prima volta in considerazione anche gli sviluppi storici dell'epoca moderna. Conferisce maggiore importanza ai secoli XIV-XVI, poiché in quell'epoca la Cancelleria pontificia svolgeva la sua più intensa attività.

Nel Medioevo la Curia papale era il più grande estensore di documenti, e anche nell'epoca moderna essa è stata superata solo da poche cancellerie civili. La sua produzione comincia lentamente nella tarda Antichità e nel primo Medioevo, esplodendo nei secoli XIII-XV. Ogni anno del secolo XV il numero dei documenti pubblicati è più copioso di quelli emanati in tutto il primo millennio della storia della Chiesa. Nell'epoca moderna la produ­zione diminuisce un po'. Fino a oggi la Curia papale ha promulgato almeno 30 milioni di documenti.

La diplomatica pontificia può venir elaborata in modo sistematico, come l'ha fatto il Bresslau, o in modo cronologico, come l'hanno composta lo Schmitz-Kallenberg e il Rabikauskas. Frenz si è deciso per il modo sistematico, ma in vari capitoli, quando conviene, segue lo sviluppo cronologico.

Dapprima descrive i diversi tipi di documenti papali (p. 13-34), distin­guendo tre epoche: i primi tempi, l'epoca che va da Leone IX (1049-1054) a Pio IX (1846-1878) e il periodo più recente. Segue la descrizione dello stile curiale e dei formulari (p. 35-41), nonché dei sigilli (p. 42-45) di piombo, d'oro e di cera, con i timbri.

Quanto ai registri (p. 46-32), vanno distinti quelli delle bolle (e qui i « Registra Vaticana », i « Registra Lateranensia », i « Registra Camerae » e i « Registra contradictarum »), delle suppliche e dei brevi. Il numero dei documenti papali registrati è dieci volte più grande dì quello degli originali conservati. I « Registra Vaticana » (Reg. Vat. 1-309, 321-334) con­servano all'inizio solo frammenti: p.e. bolle degli ultimi anni di Giovanni Vili (872-882), che formano il «Reg. Vat. 1 »; bolle di Gregorio VII (1073-1085), che costituiscono il « Reg. Vat. 2 »; bolle di Innocenzo III (1198-1216), tra cui il famoso « Registrum super negotio Romani imperii », ossia sulle liti di successione dopo la morte di Enrico VI (1197), che è il « Reg. Vat. 6 ». Da Onorio IH (1216-1227) la serie è abbastanza completa. Con Bonifacio IX (1389-1404) comincia la serie dei Registra Lateranensia con 2.467 voli., comprendenti le bolle fino al 1892. Di questa serie si trovano 13 volumi fuori dell'Archivio Vaticano, e cioè a Dublin (Irlanda), nella Biblioteca del Trinity College (sotto il n.: 1223, 1-13). I registri della Camera Apostolica contengono le bolle spedite « de curia » o « per cameram ». I Registra contradictarum contano 198 voli, e contengono le bolle spedite « per viam correctoris» dal 1575 fino al 1799. Benedetto XII (1334-1342) introduce i Registra supplicationum di 7.365 voli, dal 1342 fino al 1899. Un volume, che comprende le suppliche del 1394, si trova fuori dell'Archivio Vaticano, e cioè a Eichstàtt (Germania). I registri dei brevi cominciano nell'anno 1470, l'ultimo anno del pontificato di Paolo II (1464-1471). Sono divisi in « brevia de curia » e « brevia communia », e a partire non più tardi di Giulio II (1503-1513) anche in altre serie speciali.

Frenz conclude con la descrizione della Cancelleria (p. 53-61): il governo della Cancelleria, il suo personale, nonché le riforme di Pio X e Paolo VI; della procedura (p. 62-80): l'approvazione della supplica, il documento finale, le tasse; e dei documenti pontifici non papali (p. 81-85): quelli di concili, di cardinali, p.e. del Collegio cardinalizio durante la Sede vacante o dei Legati papali, di dicasteri, p.e. della Penitenziaria e della Camera.

Una ricca bibliografia (p. 86-116), un ampio indice dei soggetti (p. 107-114) e 15 tavole chiudono il volume.