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Recensione: AA. VV., Scritti dell'antico Vicino Oriente e fonti bibliche

 
 
 
Foto Nobile Marco , Recensione: AA. VV., Scritti dell'antico Vicino Oriente e fonti bibliche , in Antonianum, 64/1 (1989) p. 196-197 .

La collana « Piccola Enciclopedia Biblica », si è arricchita di un nuovo importante volume che si raccomanda per vari motivi.

Innanzi tutto, la maneggevolezza. E' possibile mettere nelle mani del lettore italiano una materia così vasta come la letteratura orientalistica, grazie al presente volumetto. Ma il valore del contenuto è inversamente proporzionale alle dimensioni tipografiche.

Difatti, una serie eccellente di specialisti francesi (francese è l'opera originale) offre un panorama sintetico, completo e aggiornato delle varie letterature dell'antico Vicino Oriente, ambiente culturale nel quale era strettamente inserito il popolo d'Israele. Ma, nonostante il titolo parli di tale parentela, non si deve pensare che l'opera in questione vo­glia essere, secondo una prospettiva tradizionale, l'ennesima riprova della tesi « la Bibbia aveva ragione », quasi a suffragare il dettato biblico con corrispondenti testimonianze dirette del mondo vicino-orientale. Il libro, con intento prettamente scientifico, vuole divulgare immediata­mente l'atmosfera linguistico-letteraria e culturale nell'ambito della quale si è svolta la storia concreta d'Israele. Informazione, quindi, non ideo-logizzazione.

L'indice dell'opera è il seguente:

I) Scrittura e lingue dell'Antico Vicino Oriente  (A. Lemaire). II) Gli scritti egiziani  (A. Barucq). Ili) Gli scritti mesopotamici  (M. Durand). IV) Gli scritti ittiti (E. Masson). V) Gli scritti cananaici (A. Caquot). VI) Gli scritti fenici (A. Lemaire). VII) Gli scritti aramaici (A. Lemaire). Vili) Indici e tavole.

All'interno dei contributi, sono riportate delle frequenti annotazioni bibliografiche agli argomenti svolti, così da aiutare il lettore ad appro­fondire il tema. Bisogna aggiungere che, per questa edizione italiana, ben

curata da Gianantonio Borgonovo, si è tenuto conto di pubblicazioni più accessibili al pubblico italiano.

I docenti sanno come spesso venga richiesta dagli stessi studenti una sintesi della letteratura vicino-orientale, senza dover affannarsi su una molteplicità di volumi impegnativi, perlopiù in altre lingue. L'occasione è arrivata.