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Recensione: Bernard Gosse, Isaie 13,1 - 14,23 dans la tradition litteraire du lìvre d'Isaìe et dans la tradition des oracles cantre les nations

 
 
 
Foto Nobile Marco , Recensione: Bernard Gosse, Isaie 13,1 - 14,23 dans la tradition litteraire du lìvre d'Isaìe et dans la tradition des oracles cantre les nations , in Antonianum, 64/1 (1989) p. 198-199 .

Il tema sviluppato nel presente libro, è interessante e ampiamente elaborato.

Il G. persegue l'interpretazione dei due grandi oracoli isaiani, rispet­tivamente contro Babilonia (13,1-22) e contro il re babilonese (14,1-23), situandoli, da un lato, nella più ampia tradizione degli oracoli contro le nazioni, sia isaiana che veterotestamentaria in genere, e sostenendo, dal­l'altro, la propria analisi con il ricorso a fonti extrabibliche, quali so­prattutto i testi egiziani di esecrazione.

Il lavoro si articola nel modo seguente.

Un'introduzione succinta, ma chiara, espone il piano di studio che si vuole perseguire. Segue un'ambientazione del tema sullo sfondo della storia dell'interpretazione dei testi in questione; indi sì ha un'ampia disamina dei testi egiziani di esecrazione, che dovrebbero servire da materiale comparativo per lo studio degli oracoli contro le nazioni. Si passa quindi ad analizzare la tradizione testuale degli oracoli contro le nazioni, a partire dalla raccolta più antica, quella di Amos, più vicina al genere letterario dei testi egiziani; è la volta, poi, d'Is 21,1-10, un ora­colo contro Babilonia, che precede redazionalmente Is 13 e a cui que­st'ultimo s'ispira. A questo punto si apre una grande parentesi storica: il G. traccia un quadro degli eventi nei quali vanno letti i testi isaiani. Si giunge finalmente a trattare la raccolta degli oracoli isaiani contro le nazioni (Is 13-23) e, dopo l'intermezzo di un rapido raffronto te­stuale tra Is 15,2-7; 16,6-12 e Ger 48, 5.29-37, si affronta l'analisi, prima, d'Is 13, poi, d'Is 14, ma tra le due analisi è inserito un ampio studio che ha per oggetto Ez 32,17-32 nel più ampio quadro degli oracoli ezechie-lici  contro  le  nazioni   (Ez  25-32).  Tale  trattazione   si  rende  necessaria perché, a detta del G., essendo i testi di Ezechiele datati, permettono d'inquadrare meglio geneticamente e storicamente i testi isaiani. Al­l'analisi dei due capitoli isaiani segue, appunto, un inquadramento sto­rico degli oracoli contro Babilonia, sullo sfondo dell'esilio e della suc­cessiva ricostruzione di Gerusalemme, al rientro degli esiliati: è a que­sto periodo che si può far risalire la redazione attuale di Is 13,1-14,23, testo che raccoglie in unità indissolubile i due oracoli.

Una conclusione generale, necessaria dopo tanto lavoro, espone sin­teticamente il tragitto compiuto e i risultati raggiunti.

Alla fine del libro si ha una traduzione dei testi isaiani in questione, un elenco delle più importanti opere di riferimento e una bibliografia essenziale.  Da  menzionare  la  prefazione   di   M.   Delcor.

Come si è detto all'inizio, la tematica del libro è interessante e gli sviluppi che il G. le ha conferito sono apprezzabili e qua e là densi e ricchi. Tuttavia, si ha l'impressione globale che il lavoro abbia vo­luto mettere troppa carne al fuoco, senza peraltro riuscire a dare una visione ben precisa e approfondita della genesi degli oracoli contro le nazioni.

Difatti, la strutturazione dei capitoli è un po' contorta e ansimante; a volte, essi sembrano semplicemente giustapposti, come il capitolo sui testi egiziani di esecrazione (pp. 21-31) o quello dell'inquadratura sto­rica, alle pp. 68-85. Forse, sarebbe stato meglio selezionare di più il numero degli oggetti di analisi, o perlomeno dare ad essi una siste­mazione diversa, più compatta e matura. Il ricorso ad Ezechiele, per interpretare i due capitoli isaiani (pp. 170-199), benché sostenuto con dignità sotto il profilo puramente storiografico, rischia di voler risol­vere « difficilia per difficiliora » data la complessità dei problemi testuali che Ezechiele  presenta.

Un'ultima osservazione critica: il libro contiene svariati errori tipo­grafici, talvolta vistosi come a p. 181, ultimo rigo prima della nota, ove manca  il   seguito   del   testo.