Rosini Ruggero ,
Inaugurazione dell'Anno Accademico 1989-1990: Relazione del P. RUGGERO ROSINI,
in
Antonianum, 64/4 (1989) p. 658
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Sommario — L'autore, dopo aver premesso l'importanza del titolo agli effetti del « Primato » di Cristo, passa a dimostrare come lo Scoto sia l'unico tra gli scolastici, il quale sostenga che l'appellativo di « immagine di Dio » vada attribuito a Cristo — non in quanto Verbo in sé — ma in quanto « Uomo », ossia, in quanto Verbo incarnato. Naturalmente, perché Cristo, come Uomo, possa dirsi « immagine », dev'essere Uomo « perfetto ». E, su questo punto di dottrina, non ci sono dubbi in Scoto. Per cui, dato che l'immagine risiede nell'anima e reclama la grazia, ne segue — secondo il Sottile — che l'anima di Cristo possiede la somma grazia appunto perché ha la « somma immagine ».
L'autore ricorda, poi, come quest'immagine rifletta la sua luce su tutte le creature e conclude con l'ammonizione di S. Francesco: « Considera o uomo, in quale sublime condizione ti ha posto Dio che ti creò: ti fece a immagine del suo diletto Figlio secondo il corpo e a sua somiglianza secondo lo spirito » (FF., n. 153).
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