Matanic Anastasio ,
Recensione: Réginald Grégoire, Manuale di agiologia. Introduzione alla letteratura agiografica,
in
Antonianum, 63/2-3 (1988) p. 437-439
.
Con questo « manuale di agiologia » il P. Grégoire ha arricchito la letteratura agiografica italiana con un'opera che rappresenta davvero una grande novità: qualcosa di simile finora non esisteva in italiano! Bisogna rivolgersi alla letteratura agiografica francese per trovare un'opera simile, sebbene oggi introvabile e superata di molto (René Aigrain, L'hagio-graphie. Ses sources, ses méthodes, son histoire, Paris 1953); mentre in tedesco si è avuto un manuale di agiografia solo da poco (G.-L. Mùller, Gemeinschaft und Verehrung der Heiligen. Geschichtlich-sy stentatisene Grundlegung der Eagiologie, Freiburg im Br.-Wien 1986), tanto che il Gregoire mostra di non conoscerlo. Sia Grégoire che Miiller usano preferibilmente il termine « agiologia », senza, s'intende, ignorare quello di « agiografia ». Ma, così come il nostro presenta questa scienza, crediamo abbia ragione di chiamarla « agiologia ». Bisogna poi leggerne l'introduzione per capirlo meglio, e noi ne stralciamo un passo esplicativo: « Progettare una trattazione omogenea intorno al genere letterario dell'agiografia è uno degli elementi probabilmente più innovatori della storiografia agiologica. E non senza timore il presente saggio è offerto al lettore competente e interessato, nella sua dimensione di umile sussidio. Progetto, pertanto, di lettura; proposta, e soltanto proposta, di decodificazione di testi che sono sempre messaggi e segnali. Non sarà forse superfluo ricordare che la presente iniziativa, nuova e lentamente elaborata, è destinata a quanti desiderano approfondire il valore e il significato dì un ampio settore della creatività letteraria. Le pagine di questo "manuale di agiologia" sono quindi riservate ai veri specialisti della riflessione culturale e si dimostreranno inadeguate per appoggiare desueti luoghi comuni relativi ai santi di tutti i tempi e luoghi » (p. 7).
Oltre all'introduzione ed una breve conclusione, l'opera si articola in cinque grandi capitoli: 1. La figura del santo, 2. Agiografia cristiana: le fonti letterarie, 3. Agiografia cristiana: La scienza agiologica, 4. Santità e storia umana: fra taumaturgia, magia e politica, 5. Santità: nell'incontro con la natura. Sotto questi titoli .assai sintetici, si nasconde moltissimo materiale: l'agiologia come scienza ed il concetto di santità; le fonti liturgiche e narrative dell'agiografìa; storia dei testi e dei metodi redazionali nonché l'itinerario delle tipologie e dei modelli; l'influsso dei santi e delle sante sulla storia umana (miracoli, reliquie, pellegrinaggi, patronati, deformazioni cultuali). A questo proposito l'autore stesso dice: « Tuttavia, nella stesura di questo Manuale di agiologia, si è tentato di creare un sussidio originale, anche se imperfetto, distaccandosi spesso da altre impostazioni, talvolta segnate da influssi ideologici e culturali assai lontani dalla matrice originale dei testi agiografici medesimi » (p. 8). Ci sembra che il Grégoire sia veramente riuscito a darci un'opera insieme utile ed originale. Sembra che non solo conosca bene la rispettiva problematica, ma anche che la « senta », parlando spesso con grande sicurezza e consapevolezza. Se dovessimo ridire qualche cosa sul conto dell'autore è il fatto che nello scrivere ed argomentare egli va raramente al di qua del sec. XII, attenendosi piuttosto ai « saecula benedictina », mentre si sa che l'afiiografìa cristiana è molto più vasta. A pag. 174 l'autore ha un riferimento all'agiografìa francescana, che appare come un'indovinata avvertenza (del resto, Francesco d'Assisi è abbastanza presente nell'opera del Grégoire) : « Lasciando da parte l'importante apporto scientifico e storiografico degli specialisti in agiologia, si rileva il progressivo abbandono di luoghi comuni in agiografìa: lentamente la documentazione, interpretata con il ricorso ai criteri metodologici più opportuni, evidenzia l'urgenza di una rivalutazione di tante figure storiche. Un esempio è fornito dalla letteratura francescana: spesso sono alcuni figli di S. Francesco (t 1226) che provano le più serie difficoltà ad ammettere la validità delle conclusioni relative alle stesse "fonti francescane" (p. 174, con la nota 168).
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