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Recensione: Georg Fohrer, Fede e vita nel giudaismo

 
 
 
Foto Nobile Marco , Recensione: Georg Fohrer, Fede e vita nel giudaismo , in Antonianum, 60/2-3 (1985) p. 521-522 .

Bisogna salutare caldamente opere come quella che presentiamo, perché sono un concreto contributo a quella conoscenza reciproca tra ebrei e cristiani, promossa dal Concilio Vaticano II (cf. Nostra aetate, 4).

Il noto esegeta tedesco G. Fohrer ha raccolto nel presente libretto una serie di conferenze, tenute all'università di Norimberga-Erlangen, come risposta « tra l'altro al desiderio comune della chiesa unita evan­gelico-luterana di Germania e della Conferenza dei Rabbini tedeschi, che venne formulato in un congresso del novembre 1977, e al quale s'univa la speranza che, per questa strada, potessero essere eliminati radicati pre­giudizi e atteggiamenti sbagliati spesso inconsapevoli » (dalla premessa, p. 9). Il discorso del F. è piano e informativo, ma esaustivo per chi si accosta per la prima volta a quel pianeta sconosciuto che per noi cri­stiani è la religione ebraica, nonostante « la Chiesa non possa dimenticare che ha ricevuto la rivelazione dell'A.T. per mezzo di quel popolo con cui Dio... si è degnato di stringere l'Antica Alleanza, e che si nutre della radice dell'ulivo buono» (Nostra aetate, ivi).

Così, possiamo trovare nel libro, dopo una buona introduzione sin­tetica al mondo teologico del giudaismo, una utilissima guida alla pre­ghiera, alle feste e alla vita dei nostri fratelli in Abramo. Il primo effetto positivo che apporterà la lettura lenta e attenta di quest'operetta, dopo aver superato l'effetto della novità di terminologia e di usi, sarà la scoperta di quale profondità religiosa vi sia nel giudaismo e nel contempo quanto di comune vi sia spiritualmente con la nostra più autentica fede cristiana.