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Recensione: G. Marchesi, Il Vangelo della misericordia

 
 
 
Foto Adinolfi Marco , Recensione: G. Marchesi, Il Vangelo della misericordia , in Antonianum, 60/4 (1985) p. 694 .

« Tutti gli autori antichi che ci hanno preceduto nel Signore e hanno commentato le sacre Scritture, hanno intepretato passi o oscuri o chiari. Se oscuri, come hai osato tu esporre ciò che essi non furono capaci di spiegare? Se chiari, è superfluo che tu abbia voluto esporre ciò che non può essere sfuggito a loro ». Questo dilemma che, in difesa delle proprie versioni bibliche, san Girolamo (Epistolae 112, 20) lanciava contro sant'Ago­stino, rischia di far capitolino nella mente di chi s'imbatte in qualche nuovo commento al lezionario liturgico.

Ma solo che si sfogli una decina di pagine de II Vangelo della mise­ricordia (è il vangelo di Luca, a cui terranno dietro Matteo o 77 Vangelo della salvezza e Marco o II Vangelo della speranza), ci si accorge di avere davanti un lavoro tutt'altro che vano o superfluo. Ne è garanzia l'autore, vice direttore de La Civiltà Cattolica e professore di teologia dogmatica. Di qui il taglio culturale dell'opera, che non tralascia di illustrare con diligenza l'ambiente palestinese del primo secolo nelle sue concezioni, usanze, istituzioni e località. E lo spessore teologico', attento alle istanze dei cristiani d'oggi, stanchi di una fede di pura tradizione e decisi a impo­stare con sodezza di dottrina e coerentemente risolvere i problemi vitali dei rapporti con Dio e con il mondo.

Anche se poi rielaborato a tavolino, il libro è stato concepito per una comunità viva di fedeli, i partecipanti alla eucaristia festiva nella chiesa romana del Gesù, pressantemente invitati a lasciarsi « prendere e com­prendere dal mistero di Gesù Cristo, Rivelatore dell'amore di Dio e Re­dentore dell'uomo peccatore » (p. 10). E' un invito che ritma ora anche la pagina scritta. La quale non ha nulla a che vedere con un prèt-à-porter per predicatori, ma si offre come un robusto e moderno testo biblico-teologico di meditazione per sacerdoti e religiosi, per comunità e gruppi di preghiera.