Pesce Pier Giuseppe ,
Recensione: AA.VV., L'appello all'umano nella predicazione della Chiesa ,
in
Antonianum, 59/1-2 (1984) p. 324-325
.
Il volume contiene le relazioni e le comunicazioni svolte nel Convegno promosso dalla Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale nel 1980.
Il tema preso in esame è di rilevante interesse non solo pastorale, ma anche dottrinale perché rimanda ai complessi e delicati rapporti che intercorrono tra l'ordine della salvezza in Cristo e l'ordine delle realtà umane e i problemi che vi sottostanno possono essere « approssimativamente individuati dalle seguenti coppie aporetiche: umano e cristiano, naturale e soprannaturale, autonomia del sapere e obbedienza della fede, autoevidenza dei valori morali e loro comprensione nella forma di comandamento di Dio » (p. 12). Il fatto, poi, che la Chiesa (nelle sue varie componenti: magistero, teologi, pastori, cristiani impegnati...) sia oggi molto sensibile e disponibile al « dialogo » col mondo (nelle sue varie espressioni: cultura, scienze, politica, costume...) rende il tema tra quelli che più esigono chiarezza di comprensione e correttezza di attuazione.
Infatti, come nota giustamente Giuseppe Colombo nella presentazione, l'interrogativo che si pone non è quelte del « perché » la Chiesa fa appello all'umano, ma quello del « come » esso debba essere fatto: se il « perché » viene dato comprensibilmente come acquisito, il « come » rimane ancora in attesa di una adeguata e soddisfacente risposta.
Il volume che presentiamo offre in merito alcuni preziosi contributi perché, pur senza esaurire la vasta problematica che è connessa al tema, lo sottopone ad accurate analisi di ordine sia storico che teoretico; analisi che spaziano dalla Bibbia alla cultura moderna, dalla teologia patristica e medievale alla attuale riflessione ecclesiale. La indiscussa competenza dei relatori (G. Angelini, A Bausola, E. Bellini, I. Firn, F. Festorazzi, B. Meggioni, L. Serenthà) garantisce la serietà dei contenuti.
Come spesso accade in opere del genere, alla pluralità di voci corrisponde una certa gradazione di toni. Comunque, nel complesso, si ricava assai nettamente un invito a un sapiente discernimento: infatti, Inumano» con cui la Chiesa ha a che fare non comprende solo la componente oggettiva della « natura », ma anche e più ancora la componente esistenziale della « storia ». In questa prospettiva, l'umano si presenta oggi (ma non solo oggi) come una magma composito per cui si rende necessario separare accuratamente gli elementi validi dalle tante scorie.
In questo senso, il volume può tornare utile a tutti: non solo ai predicatori e agli operatori pastorali in genere, ma anche (per fare un esempio specifico e quanto mai pertinente) ai teologi moralisti, tra i quali non manca chi sembra concedere troppo credito alla « cultura » e alla « prassi » dell'uomo contemporaneo.
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