> > Nobile

:
Recensione: BEN ZION WACHOLDER, The Dawn of Qumran. The Sectarian Torah and the Teacher of Righteousness

 
 
 
Foto Nobile Marco , Recensione: BEN ZION WACHOLDER, The Dawn of Qumran. The Sectarian Torah and the Teacher of Righteousness , in Antonianum, 59/3-4 (1984) p. 662-664 .

Un libro affascinante. Per due motivi: per l'originalità del tema, svolto con volenterosa creatività,  e per la  riuscita introduzione del lettore in

quell'atmosfera storico-culturale così complessa che ha visto la nascita della comunità giudaica di Qumran. Naturalmente il fascino dell'opera non è la stessa cosa che la sua forza argomentativa, non sempre condotta con la stessa solidità. Talvolta si riscontrano anche delle petizioni di principio.

La tesi dell'A. è che il Rotolo del Tempio, il documento qumranico pubblicato per la prima volta da Y. Yadin nel 1977, e che il Nostro preferisce denominare 11Q Torah, rappresenta la carta di fondazione di un gruppo di fuggitivi giudei dissidenti che, insediatisi dapprima a Damasco, avrebbero in seguito formato la famosa comunità di Qumran e sviluppato il movimento degli Esseni.

L'autore del documento sarebbe Zadok, non una figura simbolica riferentesi al famoso sommo sacerdote dei tempi di David e Salomone, ma uno Zadok discepolo del Rabbi Antigono di Soko, verso la fine del 3° sec. a.C.

All'opposto di quanto afferma soprattutto Yadin, secondo cui il do­cumento sarebbe semplicemente una compilazione qumranita avente per modello il Pentateuco, il W. sostiene che il Rotolo è un'opera con una pretesa di autorità non solo pari ma addirittura superiore alla Torah di Mosè. Esso è, quindi, un vero e proprio atto di separazione dal giudaismo ufficiale, che segna la nascita di una setta.

L'assunto è perseguito dal W. innanzi tutto attraverso un'indagine di critica letteraria sul testo di 11Q Torah (cap. 1); indi, egli compie un'escur­sione attraverso alcune fondamentali opere intertestamentarie, soprattutto qumraniche (il libro dei Giubilei, la Regola della Guerra, gl'Inni, ecc.) per stabilirne la relazione ideologica e cronologica con il Rotolo, il quale si rivelerà all'origine di tutta la posteriore letteratura di Qumran (cap. 2).

L'indagine viene continuata su altri testi importanti, il Rotolo di Rame e il Documento di Damasco, per rispondere però stavolta alla questione circa l'identità di Zadok, che si rivela essere il famoso Moreh Sedeq (= Maestro di Giustizia), capo spirituale e messia della setta (cap. 3). Neil cap. 4, l'A. cerca di rintracciare nella di gran lunga posteriore (si arriva al medioevo) letteratura talmudica e qaraitica, testimonianze che aiutino per l'identificazione ulteriore di Zadok. Infine, nel cap. 5, egli stila magi­stralmente e con compiutezza estrema il quadro cronologico dei fatti storici e letterari al centro dell'interesse del libro.

Più in particolare, riguardo a 11Q Torah e all'azione fondante di Zadok, si deve elevare la data ad un periodo che sta tra la fine del 3° sec. a.C. e l'inizio del 2°.

Come si può osservare, l'opera del W. è ricca e non può essere discussa nei dettagli. Tuttavia, ci sembra di dover avanzare timidamente una do­manda, a mo' di osservazione critica costruttiva: FA. non suppone forse troppo decisamente e pregiudizialmente la diversità del Rotolo rispetto alla cosiddetta Torah ufficiale, in un tempo (stabilito proprio dal Nostro) in cui la configurazione canonica del testo biblico era ancora un po' fluttuante? La Torah di Ezechiele (ce. 40-48), la cui sistemazione definitiva è tarda, è un esempio di tale fluttuazione; e ad essa, come del resto am­mette FA. stesso, molto s'ispira il Rotolo del Tempio. Anche l'Ezechiele dell'omonimo libro appare come un altro Mosè (cf. a questo proposito J.D. Levenson, Theology of the Program of Restoration of Ezekiel 40-48 Missoula, Montana 1976, 37-49) e la sua Torah differisce in alcuni punti dal Pentateuco: bisogna necessariamente inferirne che il Profeta è il pro­pugnatore di una Legge settaria?