Herman Z.I. ,
Recensione: W.-H. OLLROG, Paulus und seine Mitarbeiter. Untersuchungen zu Theorie und Praxis der paulinischen Mission (WMANT 50),
in
Antonianum, 56/2-3 (1981) p. 480-482
.
Il presente lavoro è la tesi di laurea dell'A., abbreviata e rielaborata, difesa nel 1974 presso la Facoltà di teologia (protestante) di Heidelberg. La letteratura esegetica presa in considerazione risale fino al 1976. L'A. ricorda nel Vorwort (p. V) che lo stimolo per avvicinare questo tema gli venne dal seminario di G. Bornkamm « Zur Geschichte des Paulus » tenuto nel primo semestre del 1966/67. Da questa prima intuizione fino alla pubblicazione sono passati quindi più di dodici anni e l'A. ha avuto il tempo di presentare un lavoro ben maturato.
Il tema affrontato è di particolare interesse per la storia del cristianesimo delle origini: Paolo e i suoi collaboratori, teoria e prassi della mis-I sione paolina. Le ricerche dedicate a questo problema sono finora poche, prevalentemente di vecchia data (F.X. Poelz 1911; E.B. Redlich 1913; W. I Hadorn 1922; J. Haller 1927; di recente solo E.E. Ellis 1971 e M. Adinolfi, I I collaboratori ministeriali dì Paolo, in Bib Or 15, 1973, 145-162 che Ollrog I non cita). L'A. può dire a ragione, quindi, che il suo lavoro si trovi « auf j Neuland» (p. 4), soprattutto per quanto concerne il metodo adoperato, 1 cioè quello storico-critico che i suoi predecessori (eccetto Elils e Adinolfi) 1 non hanno preso in considerazione. Come fonti di base sono state scelte I in primo luogo le parti finali delle autentiche lettere paoline, in cui di j solito appaiono i nomi dei collaboratori di Paolo, poi le lettere deutero-I paoline (Ef Col 2 Ts), gli Atti e le lettere pastorali.
Il lavoro è diviso in due grandi parti: la prima dedicata ai dati storici I riguardanti i collaboratori di Paolo {Die Geschichte der Mitarbeiter, pp. 9-I 62; Die Tdtigkeiten und Funktionen der Mitarbeiter, pp. 63-92; Die ver-I schiedene Mitarbeitergruppen, pp. 93-108) e la seconda concernente l'impor-I tanza dei collaboratori per la missione e la teologia di Paolo (Die Rolle I der Mitarbeiter in der Mission des Paulus, pp. 111-161; Die Zusammenarbeit I imschen Paulus und seinen Mitarbeitern, pp. 162-202; Die Mitarbeiter als I sdbstdndige Theologen, pp. 203-233). Concludono due excursus sull'i4&/as-I sungsverhdltnisse des Kolosserbrìefes (pp. 236-242) e sulla Chronologie der paulinischen Mission (pp. 243-250). - Quest'ultimo excursus sembra abba-I stanza discutibile. Ollrog propone di vedere nella lettera ai Filippesi una I raccolta di tre lettere anteriori (A B C) e nelle due ai Corinzi addirittura I sette )A B C D E F G) : una congettura ingegniosa ma poco plausibile (cf. la I recente critica di K. Aland a questo tipo di procedimento in Id., Neutesta-I mendiche Entwurfe, 1979, 349-50). Questo modo di ricostruzione « anato-I mica» ha condizionato fortemente anche tutta la cronologia della mis-I sione paolina rilevata da Ollrog (cf. pp. 343-45): a forza di voler rico-I struire quasi ogni mese dell'attività di Paolo, Ollrog corre il rischio di una troppo soggettiva congetturazione dei fatti che lascia abbastanza perplessi, anche se non manca l'ammirazione per la sua dote « storiografica ». Se la sua ricostruzione storica dovesse mostrarsi inesatta, la gran parte I del libro sarebbe da riscrivere, perché l'insieme tiene solo se la base I cronologica risulta giusta.
Questo però non toglie validità a non pochi paragrafi di grande originalità. Ci riferiamo soprattutto all'ultimo capitolo da cui i collaboratori di Paolo emergono come teologi autonomi. E' merito di Ollrog l'averli strappati dall'ombra del grande Maestro.
Tutto sommato, un libro di profonde intuizioni, che illuminano con luci nuove l'oscurità in cui sono tuttora avvolti, dal punto di vista storico, i primi decenni del cristianesimo.
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