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Recensione: REALE GIOVANNI, Storia della filosofia antica,

 
 
 
Foto Mariani Eliodoro , Recensione: REALE GIOVANNI, Storia della filosofia antica, , in Antonianum, 55/1-2 (1980) p. 297-298 .

L'Autore di questa storia della filosofia antica, Ordinario alla Fa­coltà di Lettere e Filosofia dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano proviene da una lunga familiarità su tutti i problemi della filo­sofia antica, dai presocratici a Platone, da Aristotele (un volume giunto alla terza edizione recentemente tradotto in inglese) a Teofrasto e alla scuola peripatetica. Con il quarto volume dedicato alle scuole dell'età imperiale si chiude la sua grossa sintesi su tutto il pensiero antico (il quinto volume sarà dedicato agli indici e alla bibliografia), e davvero in bellezza, perché l'ampiezza dell'epoca abbracciata (cinque secoli), l'inte­resse della tematica e degli autori affrontati (si pensi a Filone, Plotino, Seneca, Epitteto, Marco Aurelio) e il metodo (per cui l'Autore documenta le cose dette, rendendo un servigio utilissimo ai lettori che non abbiano tra mano raccolte specialistiche e soprattutto non parlando a vanvera come talora fanno certi storiografi ermetici) sono quanto di meglio si possa desiderare. Vorremmo anzi sottolineare che l'epoca affrontata in questo volume ha, rispetto alle altre, il vantaggio d'essere quasi inesplo­rata, se si fanno i confronti con le grandi monografie dedicate ai Presocratici, ad Aristotele, a Platone, come quelle dello Zeller-Mondolfo e del Taylor. Ci riferiamo in particolare alla scuola neo-platonica e all'analisi del sistema di Plotino che, assieme a quella dedicata al pensiero di Fi­lone d'Alessandria offre materia di confronto con il sorgente pensiero cristiano della patristica. Non vogliamo dire che l'uno e l'altro non siano stati oggetto di studi seri: basti ricordare il Brehier e il Vacherot, e per l'Italia, il Verrà e il Prini. Qui abbiamo il vantaggio non piccolo di una visione sistematica di chiarezza esemplare, congiunta, come abbiamo detto per il metodo, a un'analisi dei testi che ha la ricchezza d'una lettura anto­logica, e che non attenua l'informazione  specialistica dell'Autore.