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Recensione: SMIUAN-DKAGAN KOZUL, O.F.M., Evoluzione della dottrina circa l'essenza l del matrimonio dal C.I.C. al Vaticano II

 
 
 
Foto Brogi Marco , Recensione: SMIUAN-DKAGAN KOZUL, O.F.M., Evoluzione della dottrina circa l'essenza l del matrimonio dal C.I.C. al Vaticano II, in Antonianum, 55/4 (1980) p. 749-750 .

I La dottrina della Chiesa sull'essenza del matrimonio, così come è (espressa nella Costituzione Pastorale Gaudium et Spes, differisce da luella del Codex Iuris Canonici soltanto nella terminologia, o è stata sviluppata, o ha addirittura subito dei cambiamenti? Il P. Kozul si è impegnato a darci una risposta al quesito, con questo Mjlume uscito tempestivamente nel mese di giugno 1980, cioè alla vigilia Bel Sinodo dei Vescovi nel quale si è parlato proprio della famiglia e del matrimonio.

Per ancorare il suo lavoro alla Parola di Dio, FA. si sofferma, inizial­mente, per studiare la dottrina del matrimonio e della sua essenza secondo i testi più significativi della S. Scrittura.

Dopo questa sintesi di teologia biblica egli espone il pensiero del Codificatore Ecclesiastico appoggiandosi ai commentatori classici (Wernz-Vidal, Cappello, Gasparri, etc). Chiarito quanto dice il Codice, l'A. rivolge la sua attenzione a quella letteratura canonistica italiana e tedesca degli anni trenta che, sotto la spinta degli apporti delle scienze umane, si distaccava dai commentatori classici; sono anche del medesimo periodo alcuni  interventi  chiarificatori  del  Magistero  Ecclesiastico.

Passando poi al Vaticano II, l'A. illustra i lavori conciliari, seguendo l'iter degli schemi della Commissione per la disciplina dei Sacramenti, poi messi in disparte, e quelli della Commissione teologica, fino alla loro formulazione definitiva contenuta nella Gaudium et Spes.

Il volume continua con il dibattito postconciliare, per poi tornare al testo ad analizzarlo.

Qual è dunque la risposta dell'A. al quesito iniziale? Egli assume una posizione equilibrata e nota che mentre il Codex parte dall'istituzione, la Gaudium et Spes cambia di prospettiva e parte dalla persona. In questa nuova inquadratura, essa pone in evidenza i valori interni e interpersonali del matrimonio, senza negare quelli istituzionali né contraddirli.

Quanto all'amore coniugale, per l'A. esso è un elemento che non entra tra quelli essenziali del matrimonio, per cui rimane privo di rilievo giuridico: l'amore coniugale, se presente, assente, o scomparso, non in­fluisce sulla validità del matrimonio.

Il volume, dallo stile scorrevole, si legge con interesse a motivo del­l'importanza dell'argomento, per l'ampia documentazione che accompagna e sostiene ogni pagina, per l'attendibilità delle soluzioni proposte. L'A. procede infatti a gradi, appoggiando saldamente ogni passaggio a quelli precedenti.

Gli si potrebbe obiettare che alcuni giudizi, come quelli riguardanti gli Autori che si scostarono dai commentatori classici del Codex, avreb­bero potuto essere più sfumati, ma penserà il lettore ad attenuarli; per il resto, il lavoro si presenta come un buon libro che ha il merito di esporre in chiara sintesi gli studi sull'argomento, e di far conoscere i lavori conciliari relativi al matrimonio.