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Recensione: Facoltā Teologica dell'Italia settentrionale, Il rinnovamento della catechesi in Italia.

 
 
 
Foto Riva Silvio , Recensione: Facoltā Teologica dell'Italia settentrionale, Il rinnovamento della catechesi in Italia. , in Antonianum, 54/1 (1979) p. 144-145 .

Il fatto che una facoltà teologica, nel caso quella dell'Italia setten­trionale, dedichi un suo convegno al tema II rinnovamento della catechesi in Italia, ne pubblichi, seppure rivedute, le relazioni di fondo, è già me­ritevole di menzione. Evidentemente i capitoli che lo costituiscono risentono della « discorsività » e, alcuni, anche della provvisorietà. Le « riflessioni sul problema della catechesi » con cui si apre il volumetto, per la penna di Carlo Colombo, mentre, da una parte rivedono la teoria tradizionale della catechesi con la sua stretta parentela con la teologia, dall'altra ripetono luoghi comuni, oggi dalla massima parte delle comunità eccle­siali, acquisite, note e ripetute. Un certo interesse suscitano le note cronologiche di Mons. Aldo Dal Monte sul rinnovamento catechetico in Italia nel decennio 1966-1976: una specie di « diario » o « giornale » dei passaggi, spesso tesi e combattivi, avvenuti nelle assemblee e nelle com­missioni episcopali, per confluire in quel documento notissimo e ancor oggi non da tutti conosciuto e da pochi approfondito, detto anche « docu­mento di base » che segna le note dei cinque catechismi nazionali italiani, dei quali finora ne sono stati pubblicati due: quello dei bambini, quello dei fanciulli nei suoi tre momenti. Ma sono notizie già dette altrove.

Al contrario appaiono di un certo rilievo i due articoli di Ubaldo Gianetto su « l'idea di catechismo nella storia della Chiesa » e « gli orientamenti generali del rinnovamento della catechesi nel nostro se­colo »: il poco che vi si legge è preciso e credibile. L'assente però è proprio l'Italia, che vorrebbe giustificare titoli e contenuto dei due saggi. La bibliografia è prevalentemente tedesca e francese. Ciò che non per­suade è il saggio di Maurice Simon su « la teologia della catechesi », in quanto non è esaustivo circa la teologia, e meno ancora sulla catechesi. Accertare che esista una teologia della catechesi — a parte la novità del­l'enunciato finora non affrontato nel settore specializzato — è un rischio che avrebbe richiesto ben altro che svelte citazioni del Direttorio Cate­chistico Generale e di qualche documento del Vaticano IL La relazione di Giuseppe Colombo « per il rinnovamento della catechesi in Italia: prospettive teologiche » ci lascia perplessi e sorpresi, proprio per i tre versanti su cui conduce il discorso: il kerigma-predicazione, il dogma, la teologia. A lettura fatta non ci si persuade né delle affermazioni, né della pertinenza riguardante il rinnovamento catechetico in Italia, e meno ancora le prospettive teologiche. L'intento plausibile di G. Colombo di evidenziare lo stretto legame tra la catechesi e la teologia, senza identi­ficare l'una con l'altra, ma esporre la « parentela » dei contenuti cate­chetici, così come il rinnovamento vorrebbe e implicitamente già ne dà il saggio nella letteratura catechistica attuale, è un motivo nuovo che merita d'essere ripreso, senza la pretesa di « teologizzare » la cate­chesi e non ricadere nel deteriore fenomeno del secolo scorso e del primo trentennio di questo, che è il nozionismo.