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Recensione: AA.VV., El consentimiento matrimoniai hoy

 
 
 
Foto Belluco Giuseppe , Recensione: AA.VV., El consentimiento matrimoniai hoy, in Antonianum, 54/1 (1979) p. 145-146 .

I  lavori della « XV Semana de derecho canònico », tenutasi nel Prin­cipato di Andorra durante l'anno 1974, vengono portati a disposizione dei canonisti con il presente volume che, nonostante il ritardo di due anni
con cui è dato alle stampe, non può non essere accolto con favore.

II  tema così vivo e sentito nella dottrina e nella giurisprudenza, come pure il momento particolarmente fervido per la preparazione della nuova legislazione canonica, sono elementi che assicurano già di per sé l'interesse degli studiosi; i quali poi non mancheranno di apprezzare la trattazione dei singoli aspetti dell'argomento, proposta con lodevole im­pegno dai maestri della settimana canonistica spagnola.

Dopo la presentazione di L. De Echeverria (pp. 7s.), dieci studi di altrettanti autori mettono a fuoco una tematica che, per essere abituale nella dottrina del matrimonio e nella pratica forense, nulla ha perduto della sua attualità a causa dei problemi che attorno ad essa continuano ad agitarsi. Incapacità psichica, ignoranza, « ius in corpus » come oggetto di consenso, « communitas vitae et amoris », errore doloso, diritto ed esercizio, condizione, forma canonica, revoca del consenso matrimoniale, prova giudiziale del « defectus consensus », sono i punti sui quali si in­trattengono i relatori: un campo forse anche troppo vasto per una settimana canonistica, trovandosi in esso gli aspetti più vivi e polemici dell'argomento che, inoltre, è stato affrontato con la preoccupazione di offrire un contributo allo « ius condendum ».

Come avverte L. De Echeverria, è venuto a mancare lo studio sulle anomalie sessuali e il valore del consenso; in cambio si sono aggiunte alcune comunicazioni non prive di interesse.

E' normale che studi come quelli che il volume ci offre, data la loro iniziale destinazione, presentino diversità di impostazione e, confrontati, diano motivo di qualche riserva; tuttavia essi rimangono sempre un va­lido contributo e costituiscono uno stimolo ad ulteriori approfondimenti. Perciò sarebbe forse fuori posto, oltre che difficile, segnalare qui ciò che appare discutibile; meno facilmente ancora si potrebbe esprimere un sufficiente apprezzamento per tutte le cose che vi risultano degne di consenso e di plauso.

Ciononostante, e sebbene non si tratti di una Relazione bensì di una comunicazione, ci sia lecito esprimere l'opinione che più di qualcuno possa non condividere l'entusiasmo di M. Villar Ortiz per « El funcio-namento del Tribunal diocesano de Brooklin» (pp. 313-320).

Infine speriamo non dispiaccia il suggerimento di dare uniformità metodologica a pubblicazioni come la presente e a far sì che gli errori di stampa vi siano ridotti quanto è possibile. Tra questi ne notiamo uno che sembra costituisca un incidente più unico che raro. A p. 67, nota 13 si legge: « Cristo, el Senor, elevò a la dignidad de sacramento el mismo en caracteres normales. Contrato matrimoniai entre los bautizados ». Dove si vede che un'indicazione, fatta per la correzione delle bozze, è entrata proditoriamente nel testo, con il risultato che ognuno può rilevare.