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Recensione: Scritti e preghiere dei primi cristiani. (Brani scelti a cura di Reginetta Canova).

 
 
 
Foto Glinka Luis , Recensione: Scritti e preghiere dei primi cristiani. (Brani scelti a cura di Reginetta Canova). , in Antonianum, 54/4 (1979) p. 746-747 .

« Lo scopo di questa raccolta non è di erudizione e neppure di divul­gazione, ma di pietà. Si è voluto offrire alla meditazione degli uomini di oggi quelle stesse pagine su cui meditarono e maturarono gli uomini delle primissime generazioni cristiane, selezionandone quei passi che — indipendentemente da ogni nota esplicativa — potessero parlare con maggiore immediatezza e vigore » (p. 9). Con queste parola la R. Canova, che ha curato questa edizione, indica l'impostazione che ha seguito per la scelta dei brani degli scritti e preghiere dei primi cristiani. Non vi sono infatti dubbi su queste affermazioni. Il libro non è altro che una raccolta di preghiere e di meditazioni su diverse tematiche che già nella prima età cristiana emergevano immediatamente dopo l'Ascensione del Signore. Tale tematica si ripresenta ancor oggi all'uomo moderno. Già l'indice della raccolta offre al lettore un primo orientamento sul contenuto stesso del libro. Da una breve introduzione, si passa al primo testo apostolico, «la Didachè » (15-24). Successivamente prosegue con la «Lettura di Cle­mente Romano», (26-57); la lettera di Barnaba, (58-64); la lettera di Ignazio,  (65-88);  la lettera di Policarpo,  (89-100);  il  «Pastore» di Erma, (104-129); le due «Apologie» di Giustino, (130-143); l'« Ottavio » di Minucio Felice, (144-149);  la  «Lettera a  Diogneto »,   (150-156);   «De  resurrectione mortuorum » di Atenagora, (157-160); i Libri « ad Autolicum » di Teofilo di Antiochia, (161-166);  « Contro le eresie » di Ireneo di Lione,  (167-182); la Trilogia di Clemente Alessandrino,  (184-224); la  « Tradizione Apostolica » di Ippolito di Roma, (225-241); e infine con l'attestazione di fede e varie preghiere, (245-278). Come si osserva dai titoli dell'indice, il testo non è una edizione critica, tanto meno una edizione di un nuovo testo scoperto, ma semplicemente un libro accessibile e comodo per tutti i lettori che vogliono conoscere più da vicino la dottrina di Cristo, attraverso l'insegna­mento conservato negli scritti dei primi cristiani e dei Padri apostolici. Tuttavia questa antologia non è una semplice e superficiale raccolta di testi senza un criterio e scopo. La Canova ha seguito un metodo serio, dato che Ella è  stata una  cultrice  della  archeologia  cristiana.  Questo significa che la raccolta si propone uno scopo da raggiungere che è quello di aiutare l'uomo moderno a ritrovarsi — con l'aiuto della preghiera e con la meditazione, su testi dei primi cristiani — con Cristo. L'A. conclude la sua prefazione con il seguente avvertimento:   « E' per questo che, pur trattandosi di un lavoro di semplice selezione, abbiamo voluto condurlo con il più rigoroso metodo rifacendoci ai testi più sicuri ed alle traduzioni più fedeli » (p. 10).